Calabria: carenza personale ospedale Annunziata, i medici scioperano

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Cosenza - Il personale medico e paramedico dell'ospedale Annunziata di Cosenza sta scioperando contro la carenza di personale ed il "collasso della struttura sanitaria". Alla protesta stanno partecipando tutte le organizzazioni sindacali. Il personale che ha aderito allo sciopero sfilerà in corteo per le vie principali di Cosenza per poi concludere la manifestazione in un cinema dove sarà esaminata la situazione dell'ospedale di Cosenza. Nei giorni scorsi, a causa dei turni intensi, tre medici hanno avuto dei gravi malori. Numerosi sono gli esponenti politici che hanno espresso solidarietà ai medici. Ieri il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, ha affermato che "il profondo malessere ed il grave disagio cui sono costretti gli operatori della sanità giustifica le proteste diffuse e la stessa manifestazione dei 'camici bianchi' dell'ospedale Annunziata". Le organizzazioni sindacali hanno invitato il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a visitare l'ospedale di Cosenza "per toccare con mano la situazione di disagio vissuta da tutto il personale della struttura".

Trecentocinquanta medici rispetto ai 650 previsti e 450 infermieri rispetto ai 700 della pianta organica. Sono questi i numeri, resi noti dal segretario della Cisl medici, Rodolfo Gualtieri, relativi alla situazione del personale in servizio nell'ospedale Annunziata di Cosenza. A fronte di questi numeri i medici e gli infermieri hanno deciso di attuare per oggi una giornata di sciopero con una manifestazione di protesta. "Sono presenti nell'ospedale Annunziata di Cosenza 350 medici - ha detto Gualtieri - a fronte dei 650 che prevede la pianta organica e ci sono soltanto 450 infermieri contro i 700 che dovrebbero esserci. Siamo ridotti alla metà e il dato non è aggiornato perché anno per anno tutti quelli che vanno in pensione o che si ammalano aumentano. Quindi è chiaro che la situazione è ormai al collasso".

Sergio Abonante, della segreteria regionale dell'Associazione nazionale medici ospedalieri (Anaao-Assomed), a margine della protesta, ha chiesto le dimissioni del "ministro Lorenzin che si è rivelato incapace e insensibile rispetto a quanto sta accadendo. Al ministro ricordiamo il suo impegno a ritornare in Calabria. Da parte nostra abbiamo fatto il possibile e anche l'impossibile, ma la situazione è arrivata al limite". Teresa Papalia, della Cgil Medici, ha affermato che "da oltre un anno avevamo annunciato un implosione e così è stato. Il personale medico e infermieristico è costretto a turni aggiuntivi per garantire le prestazioni in pronto soccorso. Oggi alla politica diciamo di cambiare verso, perché dopo tanti anni di pressapochismo e di mancata programmazione è arrivato il momento di prendere decisioni serie". Intanto il corteo del personale medico e paramedico dell'ospedale dell'Annunziata ha raggiunto il cinema Italia, dove si sta svolgendo un incontro pubblico. In platea anche il sindaco e presidente della Provincia di Cosenza, Mario Occhiuto, ed altri esponenti politici ed istituzionali della città bruzia.

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REAZIONI

Sindaco Occhiuto: “ho indossato fascia sindaco per conferire maggiore rappresentatività ai cittadini in questa battaglia”

Il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto ha partecipato questa mattina alla giornata di sciopero indetta dall’Intersindacale dei medici dell’Ospedale dell’Annunziata per richiamare l’attenzione delle istituzioni sulla grave situazione in cui versa il nosocomio cittadino e che sta minando alle fondamenta la tutela del diritto alla salute dei cittadini. Dopo aver guidato il corteo che dal vecchio pronto soccorso dell’Annunziata è arrivato al Cinema Italia-Tieri per la prosecuzione della giornata di mobilitazione, il Sindaco Occhiuto, con tanto di fascia tricolore, è stato invitato a prendere la parola. “Ho volutamente indossato la fascia di Sindaco – ha esordito Occhiuto – per conferire  maggiore rappresentatività ai cittadini in questa battaglia. Forse non è consono alle prerogative di un Sindaco partecipare ad uno sciopero di questa natura, ma stavolta ho ritenuto che fosse assolutamente giusto. In questi anni di sindacatura ho visto che non c’è ancora molta partecipazione dei cittadini ai diritti collettivi. E’ una rotta che deve essere invertita”. Poi Occhiuto ha definito grave la  situazione che si è determinata nel presidio ospedaliero della città. “Una situazione – ha aggiunto – che merita il massimo dell’attenzione e che, però, è stata prodotta da anni di gestione e di programmazione sbagliate in ambito sanitario. Nelle altre regioni – ha detto ancora il primo cittadino - esiste uno spirito di rivendicazione che qui non abbiamo”. Mario Occhiuto è tornato ancora una volta sull’ordinanza contingibile ed urgente che emanò a suo tempo per l’assunzione di 7 medici. Un provvedimento adottato per la prima volta da un Sindaco, esercitando i suoi poteri sostitutivi, di fronte all’inerzia degli organismi preposti. “Ho fatto l’ordinanza – ha ricordato Occhiuto- e qualcuno la derubricò ad iniziativa che travalicava i poteri del Sindaco. Così non è, perché il Sindaco interviene laddove c’è un problema che può riguardare l’incolumità delle persone o la salute dei cittadini. Il paradosso è stato, però, che, una volta richiesta l’ordinanza dall’allora direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Gangemi, lo stesso ente che l’aveva sollecitata, per una questione politica o forse per paura di assumersi delle responsabilità, la impugnò davanti al Tar. Ma non è ancora detta l’ultima parola – ha aggiunto il Sindaco Occhiuto - perché abbiamo adìto il Consiglio di Stato e siamo in attesa del suo pronunciamento”. Occhiuto rivendica ancora la legittimità di quella ordinanza ed ammette tranquillamente che la rifarebbe “perché – ha aggiunto - se c’è una situazione grave, anche di pericolo per i cittadini, non si può restare con le mani in mano. Il diritto alla salute è un diritto imprescindibile che non riguarda solo i cittadini, ma anche la salute dei medici, la loro dignità personale e quella di tutti gli operatori che lavorano all’interno dell’Ospedale. Non si possono far ricadere le responsabilità della classe dirigente politica sulle spalle dei cittadini. Ci vuole un’assunzione dei responsabilità e di coraggio della classe politica, perché alcune scelte devono essere fatte con coraggio. Al di là della nomina del commissario regionale alla sanità, che pure va fatta, ciò che dobbiamo portare all’attenzione del Governo nazionale sono le azioni concrete e immediate, ciò che in realtà serve perché l’Ospedale di Cosenza diventi una struttura degna di questo nome. Questo è il modo giusto e questo interesse e questa attenzione  non possono scemare. I cittadini devono capire che loro sono l’utenza dell’Ospedale. L’Ospedale di Cosenza – ha concluso Occhiuto - è l’unico ospedale in cui non si è investito, sia in termini di risorse che di organizzazione servizi. C’è una carenza di programmazione e una cattiva gestione dovuta alle politiche clientelari che hanno gestito la sanità. Attraverso queste rivendicazioni, però, il problema lo risolveremo”. Subito dopo il Sindaco ha preso la parola l’Assessore alla sanità del Comune di Cosenza Massimo Bozzo. “Come politico, anche se non ho responsabilità dirette – ha detto Bozzo – io oggi mi vergogno perché la classe politica di questa regione ha permesso che un intero Ospedale interrompesse le attività per protestare rispetto a tutto quello che è stato fatto in questi ultimi anni. Da presidente della commissione sanità e da persona che da quindici anni vive l’Ospedale dell’Annunziata e i plessi del Mariano Santo e di Rogliano, ho capito quella che si stava vivendo era una situazione di estrema gravità. Va detto grazie a chi è oggi qui e a chi quotidianamente sta nelle corsie e nei nostri presidi ospedalieri a fare dei sacrifici. I medici dell’Ospedale di Cosenza, del Mariano Santo e di Rogliano – ha aggiunto Bozzo - sono professionisti seri e preparati che si sacrificano da anni per la cittadinanza cosentina e per i calabresi. Spesso a Cosenza non ci sono posti letto perché il nostro Ospedale è costretto a sopperire alle mancanze degli altri ospedali. E’ il momento di ritrovarsi tutti insieme per rivendicare un diritto alla salute migliore. Non possiamo più permettere a nessuno di mortificare questa città e la sanità di questa città. Noi non ci fermeremo. Se servirà – ha concluso Bozzo - saremo pronti ad andare ad occupare anche la Salerno-Reggio Calabria”. Ed indica la data del 4 aprile lanciando la sfida al Governo nazionale “se nel frattempo non avrà sbloccato questa situazione”. 

Ferrara: superare emergenza

"Esprimo la massima vicinanza a tutti quei medici dell'ospedale dell'Annunziata che ogni giorno sono costretti a lavorare in condizioni emergenziali e non appropriate ad un nosocomio cittadino importante come quello di Cosenza". E' quanto afferma, in una nota, l'europarlamentare di M5s Laura Ferrara. "Mi piacerebbe - prosegue Ferrara - che questo mio messaggio di solidarietà, nella giornata di sciopero che si sta tenendo oggi, sia considerato distante anni luce dai tanti 'siamo con i medici dell'Annunziata' che arrivano dalla vecchia classe dirigente ancora accomodata sugli scranni delle massime assise. Sono loro i responsabili, a destra come a sinistra, dell'attuale disastrosa situazione della sanità calabrese. A Roma come a Catanzaro scoprono solo oggi come è dilaniato il comparto ospedaliero della nostra regione? Molti cavalcheranno l'onda della protesta dei medici ospedalieri per spingere in una direzione piuttosto che in un'altra la nomina del commissario ad acta". "Il Movimento 5 Stelle - sostiene ancora l'europarlamentare - chiede piuttosto che il Governo nazionale e quello regionale lavorino finalmente per garantire le giuste condizioni lavorative e le risorse adeguate ai medici che operano nell'ospedale di Cosenza. Ciò non solo a tutela dei lavoratori ma soprattutto come forma di tutela della salute e della vita dei cittadini calabresi. Non ci accorgiamo solo oggi delle condizioni disumane in cui sono costretti a svolgere la professione i medici e tutti gli operatori sanitari dell'Annunziata. Siamo dalla loro parte: devono essere messi in condizioni ottimali per garantire a tutti i cittadini il diritto alla salute che questa classe politica continua invece a negare".

Morra (M5S): "sciopero ospedale Cosenza, danni da politica"

"La responsabilità dei danni arrecati alla sanità calabrese è da attribuire alla politica regionale e nazionale che fino ad oggi ha solo prodotto buchi nei bilanci e scarsità di servizi o, nel peggiore dei casi, assenza del servizio base. Nonostante i molti esposti prodotti - ha aggiunto - anche dai parlamentari calabresi del MoVimento 5 Stelle la magistratura locale è intervenuta troppe volte spesso in ritardo quando la tragedia si era già consumata o in maniera debole e leggera". All'incontro hanno partecipato anche diversi attivisti del MeetUp di Cosenza che sono sempre presenti sul territorio cercando di rimanere vicino ai cittadini studiando i problemi e proponendo soluzioni; alla fine del suo intervento Morra fa un appello ai cittadini: "Bisogna ripartire avendo la consapevolezza che non sarà un commissario ad acta a risanare i problemi di 2 milioni di calabresi, la speranza è che una cittadinanza consapevole ed attenta nonché anche un pò incazzata faccia sentire la propria voce". Il portavoce al Senato Morra conclude: "C'è bisogno dei cittadini non solo quando gli operatori sanitari decidono di scioperare poiché in una prospettiva di comunità il nostro problema è anche quello dell'altro".

 

 

 

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