Calabria: Comune Maida organizza incontro per dire "no" a centrale turbogas

turbogas-maida-conf-stampa.jpg

Maida - Si è tenuto presso gli uffici del Centro Commerciale Due Mari l’incontro pubblico aperto al pubblico “No alla Centrale Turbogas” , contro la costruzione di una centrale turbogas in località Rizziconi lungo la strada dei Due Mari. Sono intervenuti il sindaco di Maida Nicola Amantea, promotore del Convegno, Antonio Scalzo, presidente del Consiglio Regionale, l’ingegnere Massimo D’Elia che ha curato la parte tecnica, il sindaco di Lamezia Gianni Speranza. Assente il sindaco di Pianopoli Gianluca Cuda, che era stato invitato al tavolo dei relatori. Presenti, invece, molti rappresentanti delle amministrazioni dei Comuni limitrofi e della zona, fra cui il Vice Sindaco di Marcellinara, il Sindaco di San Pietro a Maida e Presidente dell’unione dei Comuni Monte Contessa, il Sindaco di Curinga, il Vice Sindaco di Cortale, il consigliere comunale di Maida Salvatore Paone, l’ex sindaco di Maida Pino Paone e l’ex parlamentare Costantino Fittante.

La serata si è aperta con l’intervento del sindaco Amantea che ha innanzitutto ringraziato “la direzione dei Due Mari per la disponibilità ad ospitare il convegno”. Poi si è subito rivolto a Scalzo definendolo “un lametino prima che un dirigente politico” e affidandogli poi il compito preciso di riportare il diniego delle amministrazioni e della popolazione rispetto alla costruzione del “Mostro” rappresentato dalla Centrale Turbogas della quale ha sottolineato l’impatto nocivo sulla salute dei cittadini dichiarando che “il Ministero dell’Ambiente ha ignorato ben tre delibere contrarie alla centrale emesse dal Comune di Maida” . Si è poi detto “addolorato per l’assenza di alcuni Sindaci, perché quest’iniziativa avrebbe dovuto vederci uniti”. Ha poi dichiarato: “noi non abbiamo bisogno di energia: ce n’è un surplus del 60%”. Quindi la parola è  poi passata all’ingegner Massimo D’Elia che ha illustrato le problematiche tecniche connesse alla costruzione di una centrale turbogas. “Prima di tutto abbiamo un impatto globale, poiché una centrale di quel genere produce molto calore e sostanze nocive che vanno in atmosfera. Poi l’impatto locale, perché la centrale incide sul microclima. La temperatura in quell’area può aumentare di 2°/3°, si produce vapore acqueo, c’è emissione di acqua calda nel fiume Amato, il vento potrebbe portare nei territori adiacenti, fino alle coste del Tirreno, sostanze non benefiche che inciderebbero sulla vegetazione oltre che naturalmente sull’uomo: sono le cosiddette polveri sottili, che sfuggono alla filtrazione, vengono inalate e interagiscono con le nostre cellule producendo malattie, che poi hanno un costo sociale. Oltretutto, a causa di queste polveri, a Termoli, dove sorge una centrale simile, le quotazioni immobiliari sono scese del 30/40%. Rischiamo inoltre di essere sanzionati dall’Unione Europea che si occupa del monitoraggio nell’emissione delle polveri.” Dopo alcuni brevi interventi da parte dei Sindaci della zona, tutti contrari all’impianto della Centrale, anche il sindaco Speranza ha espresso parere nettamente sfavorevole, e ha annunciato la delibera emessa due giorni prima dalla sua Giunta, in netta opposizione al progetto. Ha poi auspicato la collaborazione fra Comuni e fra Comuni e Regione, da parte della quale non ci sarebbe stata “un minimo di correttezza istituzionale”. Speranza non ricorda infatti “alcuna conferenza dei servizi che abbia riguardato i comuni prima dell’autorizzazione a procedere da parte del Ministero dell’Ambiente”, e intende “valutare la legittimità delle procedure seguite”. “Lamezia – ricorda Speranza- si è opposta anche sull’eccessiva proliferazione dell’eolico, e continuerà ad opporsi.” Infine l’intervento conclusivo del presidente Scalzo, il quale, dopo i saluti e i ringraziamenti agli astanti, ha spiegato che “oggi, dopo il decreto del Ministero dell’Ambiente, l’iter è fermo al Ministero dello Sviluppo Economico: è lì che dobbiamo bloccarlo in conferenza dei servizi.” Dice ancora di avallare e condividere i punti di visti espressi dai Sindaci della zona e aggiunge che “se si vuole rilanciare il sistema dell’agroalimentare, del turismo termale, i beni culturali e archeologici, non si può incorrere in errori come questo.”  Si è infine impegnato a dare un indirizzo preciso sul tema anche in Giunta Regionale.

Giulia De Sensi

© RIPRODUZIONE RISERVATA