Calabria: Giornata di trekking con Slow Food a Serrastretta

Trekking-serrastretta-slow-food-2.jpg

Serrastretta – Una giornata all’insegna delle emozioni, suggestioni, condivisione, convivialità, allegria e speranza, quella trascorsa a Serrastretta dal numeroso gruppo di soci slow food e dei camminatori arrivati da Lamezia. La guida di Giuseppe Paletta e dei giovani di Serrastretta Trekking ha fatto conoscere ai partecipanti i luoghi storici di questa comunità che affronta il duro lavoro contadino in montagna con energia e profondo rispetto per la sua identità. Ad accogliere, poi, i camminatori i castagneti con i loro giganti della natura.

Una giornata durante la quale i partecipanti hanno potuto ripercorrere l’antica mulattiera che porta ai ruderi del mulino de “‘U zu Nicola”, passando dai tanti ruscelli che solcano la montagna, alla visita di una delle prime centrali elettriche in Calabria, fino alla visita alla pastillara, luogo dove si essiccavano le castagne.

“Il nostro pensiero – commenta Marisa Gigliotti di Slow Food - è andato alla comunità di Terra madre Castagne e pastille di Serrastretta, che tenacemente continua a raccogliere le castagne della qualità “lucente” (piccole, saporite e di solito non apprezzate dalla grande distribuzione). Condividere – continua - vuol dire anche passare da consumatori a coproduttori per far capire quanto è fondamentale il ruolo di tutti noi quando andiamo a fare la spesa e scegliamo quali produttori gratificare”. L’escursione a Serrastretta è continuata con il pranzo al ristorante, “una piacevole sosta – hanno commentato in una nota – con un profondo senso della convivialità e con l’esaltazione dei luoghi e della stagione autunnale attraverso i sapori”.

Trekking-serrastretta-slow-food.jpg

“La sensazione che ci può essere un futuro per queste zone interne – ha aggiunto Gigliotti di Slow Food – è tutta racchiusa nelle considerazioni positive degli ospiti che non avevano conosciuto prima questo territorio. Già sono in programma altri percorsi trekking su altri tracciati (la faggeta, la pietra dei Margari, altri castagneti con un nuovo posto tappa nell’agriturismo “E turre “ di Viterale). Una speranza che si fonda sulla straordinaria generosità ed accoglienza dei Serrastrettesi ma che parte dai luoghi storici e paesaggistici ancora ben conservati e di suggestiva bellezza. Questa è la forza – prosegue - per trasformare in opportunità la bellezza dei luoghi, superando la fase di isolamento che ha segnato queste zone e cercando di frenare lo spopolamento”.

“Un’ultima considerazione: - conclude la referente di Slow Food - sarebbe la stessa cosa se in questa montagna magica del Reventino al posto dei giganti della natura (castagni secolari, faggi maestosi e massicci rocciosi affioranti) ci fossero giganti moderni rappresentati dalle alte pale di un parco eolico? Credo che questa ipotesi non è lontana, vista la recente notizia del parco eolico denominato “Trifoglio” che viene riproposto in maniera minacciosa. Dovrebbe interessare i territori di Conflenti, Decollatura, Lamezia Terme, Motta Santa Lucia, e Platania. Questa minaccia dovrebbe essere contrastata da tutti i cittadini e non solo dalle associazioni ambientaliste: è in gioco il nostro futuro e non si può barattare il paesaggio, bene primario del territorio, per sanare i bilanci comunali. Basta guardare con occhi diversi cosa ci ha consegnato la natura e cosa possiamo fare per continuare a vivere dignitosamente e con maggiori opportunità economiche, senza devastare irrimediabilmente i territori”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA