Caruso: “Nessuna scalata in Sacal, voglio sviluppare l’aeroporto di Lamezia”

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Lamezia Terme - “Non ho fatto alcuna scalata, ho fatto un investimento, quello che mi interessa è sviluppare l’aeroporto di Lamezia”. L’imprenditore Renato Caruso interviene così sulla sua entrata in Sacal, la società che gestisce l’aeroporto di Lamezia Terme. L’acquisto delle quote c’è stato. Non come privato, anche perché lo statuto non lo prevede, ma attraverso la costituzione di una società, una Sas, con Antonino Tripodi, proprietario in Sacal, dello 0,3%. Caruso entra, in qualità di socio accomandante della Sas costituita con l’altro imprenditore: la partecipazione come privato, infatti, non sarebbe stata possibile, così come scritto nello Statuto che dà diritto di prelazione ai soci. E, una volta dentro, acquista le quote inoptate di Provincia e Comune di Catanzaro, Aeroporti di Roma e Banca Carime, e arriva al 22%, una fetta importante che cambierà la compagine azionaria della società.  

L’imprenditore lametino è proprietario dell’Eurobed, una azienda che si occupa da più di quarant’anni della produzione, vendita e gestione di apparecchi da gioco, passando dai jukebox e calcio balilla degli inizi, alle slot machine di ora, consolidandosi come una tra le aziende leader del mercato, con sede a Lamezia e operando un po’ in tutta Italia. Un lametino, quindi, che decide di fare un investimento di peso nella Sacal: per questo ribadisce che la sua azienda non c’entra nulla e che il suo vuole essere un contributo. “Ora che ho fatto l’investimento, continuerò a rappresentare la mia quota” ha poi aggiunto. Tutto questo accadeva venerdì quando si sono chiuse le ricapitalizzazioni. Un’azione che avrebbero dovuto fare tutti i soci ma che, almeno alcuni, non hanno portato a termine.

Ce l’ha fatta il Comune di Lamezia Terme che ha ricapitalizzato il suo 20,7%, Confindustria e Camera di Commercio, così come la Regione, che ha sottoscritto la sua quota di pertinenza del 10%, mentre Provincia di Catanzaro (19,1%), Comune di Catanzaro (10%), Aeroporti di Roma Spa (16,567%) e Banca Carime (10,460%), non l’hanno fatto. Qui si inserisce Caruso che acquista parte delle quote inoptate dai due enti pubblici e da Aeroporti di Roma e Carime e arriva a diventare, sempre in rappresentanza della Sas, il 22%, una percentuale che ha ora il suo peso e diventa quota significativa. Il tutto è stato discusso venerdì mentre il 19 dicembre ci sarà l’assemblea dei soci durante la quale si dovrà formalizzare il tutto.

Poi, si aprirà un nuovo scenario: un ulteriore e necessario aumento di capitale, considerando gli investimenti che la società dovrà andare ad affrontare. Si parla della nuova aerostazione, per la quale è stato chiesto un finanziamento di 25 milioni di euro (alla Sacal ne sono stati dati 17), e la partecipazione al bando per la gestione degli altri due aeroporti calabresi, Crotone e Reggio, che non navigano in buone acque. Caruso, un imprenditore che si definisce anche “animale economico”, pare sia deciso a seguire questa strada. 

C.S.

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