Cgil: “Incendio a San Ferdinando, una tragedia annunciata e senza fine”

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Gioia Tauro - “Il ghetto che accoglie ogni anno oltre duemila braccianti migranti, oltre ad essere luogo di sfruttamento e di perdita di dignità, è diventato, nel giorno della memoria, anche luogo di morte e devastazione”. Ad affermarlo sono la Cgil Calabria e Cgil Piana di Gioia Tauro in merito all’incendio che ha provocato la morte di una giovane donna e il ferimento di altre due persone. “Pur riconoscendo un impegno e un’attenzione diversa delle Istituzioni territoriali rispetto al passato, ciò che manca è la voce del Governo Nazionale che punti ad individuare misure e soluzioni definitive e non più emergenziali all’ormai nota situazione di degrado che caratterizza la piana di Gioia Tauro mediante politiche di accoglienza ed integrazione ed un piano di interventi per garantire i diritti civili, il lavoro regolare, l’assistenza sanitaria”.

“La nuova tendopoli, allestita dalla protezione civile riesce a contenere non più di 500 persone, mentre nella sola stagione agrumicola sono migliaia le presenze di lavoratori migranti e sfruttati. Come Cgil e Flai da tempo abbiamo denunciato le condizioni disumane e di sfruttamento cui versano i lavoratori nella piana e nonostante ciò il risultato è che il flusso ciclico e le presenze rimangono costanti ed in aumento”.

“Occorre – sottolineano - una task force e rafforzare l’area investigativa e di controllo con uomini e mezzi per indagare ulteriormente sulla rete di reclutamento, di utilizzo e sfruttamento nei campi e i caporali che ne traggono beneficio, applicando la legge contro il caporalato. Occorre un piano nazionale e regionale sulle politiche di accoglienza con accordi di distretto per garantire i diritti fondamentali dei lavoratori ed una certificazione etica e di qualità del lavoro e delle imprese agricole”. “Non si può – aggiungono - continuare a trattare la questione in termini emergenziali e soprattutto non si può aspettare l’ennesima tragedia. La Cgil ringrazia le Forze dell’Ordine, i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile calabrese e le Istituzioni interessate per l’immediato intervento presso la tendopoli di San Ferdinando”.

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