Codacons: "Su frase consigliere comunale che onora Riina intervenga il Prefetto di Vibo"

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Catanzaro - "Dopo la frase di un consigliere comunale del vibonese che “onora” Toto Riina, l’Associazione Codacons comunica di aver scritto al Prefetto di Vibo. Non è tanto la frase idiota pubblicata sui social da un giovane consigliere comunale a far infuriare il Codacons - affermano - ma la mancanza di una generale indignazione che avrebbe dovuto avere quale diretta conseguenza le immediate dimissioni. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, recita la nostra Costituzione - scrive Francesco Di Lieto del Codacons - pertanto, leggere che qualcuno chieda “un minuto di silenzio per zio Totó” non solo è avvilente per la nostra terra, ma rappresenta un insulto sia alla memoria delle tante, troppe, vittime delle mafie e sia alle loro famiglie, condannate a vivere oppresse da un dolore senza fine.

La Calabria merita attenzione, per questo il Codacons ha ufficialmente chiesto al Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia di trasferire stabilmente la sede dalle “lontane stanze di Palazzo San Macuto” giù in Calabria.

Sia per offrire ai Calabresi un segno esteriore della presenza dello stato, sia per svolgere in loco, paese per paese, le attività di verifica e monitoraggio sui tentativi di condizionamento e di infiltrazione mafiosa negli enti locali, verificando l'efficacia delle disposizioni vigenti in tutti i 405 comuni calabresi. L’Associazione ha chiesto, infine, l’intervento del Prefetto di Vibo Valentia affinché valuti, con la massima attenzione, tutti i provvedimenti necessari es urgenti da assumerei per restituire dignità alle istituzioni. Non possiamo  derubricare una frase, come quella  scritta dal consigliere comunale, come fosse una battuta di spirito. Si tratta di una frase grave, che va stigmatizzata in modo nettissimo. Altrimenti saremo tutti complici di un intollerabile imbarbarimento.

 

 

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