Cosenza - Puglia, Calabria e Sicilia: nell’ordine, occupano i primi tre posti nella produzione nazionale di olio vergine d’oliva. Il dato è della Coldiretti che, tuttavia, registra un aumento delle importazioni da Grecia, Spagna e Tunisia. Ne risentono redditività e qualità. Dati Unaprol/Consorzio Olivicolo Italiano registrano questa fase come caratterizzata in molte regioni dal rallentamento delle operazioni di raccolta e trasformazione a causa delle perturbazioni climatiche che le hanno interessate. È pur vero che in molti areali la campagna volge ormai al termine essendo stati raggiunti livelli di avanzamento delle operazioni pari o superiori all’80%. Gli scambi tuttavia non sono ancora entrati a regime, facendo registrare livelli scarsi o appena discreti, se non in alcune province dove, invece, sono ritenuti soddisfacenti. Per la Calabria viene esposta come rappresentativa la provincia di Cosenza, dove le quotazioni per l’olio extravergine convenzionale e il biologico sono in ribasso. “Ciò - viene spiegato - in conseguenza di scambi scarsi che determinano un aumento del livello delle scorte disponibili e, dunque, una diminuzione dei prezzi. Le operazioni di raccolta sono a buon punto sebbene durante questa settimana siano andate un pò a rilento a cause delle perturbazioni climatiche. La campagna rivela un avanzamento del 40% con rese basse rispetto allo scorso anno (10/13% a fronte dei18/20%).(lmp)
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