Colosimo (Sacal), grazie a Regione possibile iniziare lavori nuova aerostazione

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Lamezia Terme – Pubblichiamo la nota inviata dal presidente Massimo Colosimo in merito all’approvazione, in Giunta regionale, della delibera per l’utilizzo delle risorse del fondo unico  PAC  per la realizzazione della nuova aerostazione.

“Ringrazio personalmente il presidente della Regione Mario Oliverio per aver dato un decisivo impulso al procedimento per l’utilizzo delle risorse del fondo unico PAC per la costruzione della nuova aerostazione di Lamezia Terme, garantendo così un finanziamento di circa 26 milioni di euro. Grazie anche all’appoggio dell’assessore Antonino De Gaetano, Sacal compie un altro passo in avanti per quello che è considerato l’obiettivo primario del 2015: avviare la realizzazione del nuovo scalo, il cui costo totale ammonta a 51 milioni di euro. A questo punto, l’iter prevede che la Regione notifichi quanto deliberato alla Comunità Europea la quale dovrà autorizzare il finanziamento. Per quanto riguarda i restanti 25 milioni di euro, di nostra competenza, come ho avuto modo di dire, Sacal si è già attivata per il recupero della somma attivando la procedura per l’accensione di un mutuo ventennale bancario con BNL - BNP Paribas. Fermo restando che, insieme agli sforzi della struttura e del management sui quali garantisco sin da ora,  ci dovrà essere anche l’intervento incisivo degli azionisti Sacal, Enti pubblici compresi, oggi chiamati alla ricapitalizzazione per come previsto dal  D.M. 521 del 12.11.97. L’aumento di capitale, obbligatorio per legge, consentirà senz’altro di disporre della solidità economico finanziaria per far fronte agli impegni che saranno assunti con le banche senza pregiudicare la stabilità dell’Azienda. Aggiungo infine che, come ho avuto spesso avuto occasione di dire, l’attuale aerostazione è ormai datata e obsoleta, è impensabile gestire un incremento dei passeggeri nel rispetto degli indici di qualità imposti dalle direttive europee. La realizzazione della nuova aerostazione, garantirebbe senza alcun dubbio una gestione di circa 3,5 milioni di passeggeri l’anno, con standard di comfort superiori e, al di là di questo, consentirebbe di abbandonare definitivamente la cultura della contingenza, dell’emergenza, dei lavori strutturali parziali, destinati comunque ad esaurire nel breve termine il loro contributo, senza consentire la programmazione e l’attuazione di nuove possibili prospettive di sviluppo.”

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