Concluso a Francavilla il ciclo estivo dei congressi dei Testimoni di Geova calabresi

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Francavilla Angitola - Si è Conclusa  Il 15 luglio la serie di congressi estivi che si sono svolti nei precedenti 4 fine settimana, dai Testimoni di Geova della Calabria alla loro Sala delle Assemblee a Francavilla Angitola.

“Tante le presenze e gli argomenti trattati - spiegano dal congresso - con oltre 11mila persone nelle 4 sessioni. Altri sono accorsi solo da Lamezia e Catanzaro. Giovani, famiglie con figli al seguito, anziani, interessati non testimoni e loro parenti hanno percorso tutta la Calabria per seguire il convegno incentrato sulla ‘qualità del coraggio’ con la loro copia cartacea o digitale della Sacra Bibbia, i presenti hanno confrontato i contenuti dei discorsi pronunciati con ciò che è stato scritto secoli fa, per verificare la corrispondenza delle informazioni. Com’è stato più volte spiegato dai vari interventi, il coraggio non è assenza di paura ma l’agire senza farsi paralizzare nonostante la paura. Pensieri positivi ed esempi positivi - hanno sottolineato - trasmettono forza e determinazione”.

“Alcuni aspetti principali del programma di tre giorni hanno riguardato discorsi e interviste le esperienze di vita reale narrate da alcuni intervistati, sia calabresi che di ogni parte del mondo attraverso video hanno voluto dimostrare che è possibile affrontare la vita con coraggio, seguendo i consigli della Bibbia, nonostante le grosse difficoltà o ansietà per le quali nessuno ne è immune”. Anche i contenuti multimediali hanno catturato l’attenzione dei presenti, favorendo la comprensione dei concetti espressi. Questo innovativo metodo didattico - proseguono - è sempre più utilizzato dai testimoni sia alle loro riunioni che nella loro opera di predicazione”.

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“Poi un discorso pubblico dal tema ‘La speranza della risurrezione ci dà coraggio” ha interessato i presenti, ognuno dei quali si è sentito coinvolto avendo tutti quanti provato il dolore della perdita di una persona cara. La conoscenza del messaggio biblico sulla condizione dei morti e la speranza della risurrezione può permettere di sopportare questa drammatica situazione”.

“Infine è stato proiettato un film sulla vita di Giona, un uomo la cui storia è narrata nel libro della Bibbia che porta il suo nome, una storia sul coraggio e la misericordia. Il film è stato autoprodotto dai testimoni con attori non professionisti, cercando di realizzare ambientazioni storiche il più reali possibili, per far rivivere ai presenti l’esperienza è le lezioni di vita in prima persona.Altro momento è stato il battesimo di 55 nuovi testimoni che sono state battezzate con immersione completa in acqua cui il più giovane aveva 13 anni e la persona più anziana 72”.

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