Convegno legalità e corruzione, ministro Bonafede: "Commissariamento non determina alcun deficit democrazia" - VIDEO

bonafede-gratteri-convegno-cz.jpg

Catanzaro – “La normativa relativa allo scioglimento dei Comuni per infiltrazione mafiosa è già una buona norma ma sicuramente quando si parla di migliorare una legge in un settore così delicato come la pubblica amministrazione, siamo disponibili ad affrontare l'argomento”.  È quanto ha affermato il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, a margine del convegno "Legalità dell'azione amministrativa e contrasto alla corruzione” organizzato a Catanzaro dall'Università Magna Graecia. “L'istituto del commissariamento – ha spiegato il ministro – non determina alcun deficit democrazia ma rappresenta una risposta dello Stato a situazioni rispetto alle quali i deficit di democrazia sono determinati dall'infiltrazione mafiosa all'interno dei Comuni”. 

VIDEO 

Il guardasigilli ha relazionato in merito ai nuovi strumenti normativi sul contrasto alla corruzione adottati dal Governo sin dal suo insediamento. “In questo momento il tema della lotta alla corruzione – ha affermato - è una priorità nell'agenda politica”.  "Va considerato - ha aggiunto Bonafede - il nuovo approccio nell'affrontare il tema della lotta alla corruzione. Prima si è sempre detto che il tema riguardava solo la giustizia, invece riguarda tutti i settori sociali, penso alla sanità come qui in Calabria, alle infrastrutture. Tutto questo non era scontato: quando ho detto queste cose in Parlamento - ha ricordato il ministro - sono stato bloccato e impossibilitato a parlare, mi dicevano 'fai i nomi' ma non si tratta di nomi, ma del fatto che si parla di costruire un Paese migliore. E non possiamo parlare di prospettive per i giovani se non si affronta in modo radicale e una volta per tutte il tema della corruzione e parlare di corruzione - ha concluso Bonafede - significa farlo a 360 gradi di tutti i settori sociali".

arrivo-bonafede-catanzaro-2019.jpg

Il rappresentante del governo gialloverde si è soffermato poi sulle azioni migliorative del processo penale che il governo ha in cantiere. "Abbiamo tre anni a disposizione per migliorare il processo, perché tutti continuano a dire che dobbiamo investire nel processo ma nessuno dice che l'abbiamo già fatto". "Io ho colto queste critiche e infatti - ha proseguito Bonafede - la conseguenza è che nella legge di Bilancio, e quindi già stanziato, c'è un investimento nella giustizia che non ha precedenti nella storia della Repubblica. C'è un ampliamento di 600 unità di magistrati rispetto alla pianta organica attuale, oltre ai vincitori di concorso. Parliamo - ha rilevato il ministro - di circa 1000 magistrati in più nei prossimi tre anni da assumere. Qualcuno dirà: '20 anni fa c'è stato un ampliamento'. Si', senza coperture però. Cioè, facevano investimenti e poi li pagavano il governo che veniva dopo. Questo - ha evidenziato Bonafede - è il primo ampliamento di pianta organica che ha tutte le coperture già nella legge di Bilancio". Il ministro della Giustizia ha poi aggiunto: "E' previsto un ampliamento di 3000 unita' di personale amministrativo, a parte il turn over. Anche se in un primo impatto Quota 100 potrebbe mettere in difficoltà il sistema giustizia, l'unica deroga nel Decreto su Quota 100 viene fatta per la giustizia. Questo - ha concluso Bonafede - per dire che non si può criticare sempre e a prescindere". Il convegno promosso dall’Umg ha visto la partecipazione, tra gli altri, del Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, del giornalista Marco Travaglio, e del Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho: “La corruzione rappresenta lo strumento attraverso il quale si finisce per incidere sul nostro sistema democratico e sulla concorrenza, sulla competizione leale tra le imprese – ha affermato De Raho.

gratteri-bonafede-foto1.jpg

“La corruzione - ha aggiunto - è il sistema attraverso il quale le mafie si infiltrano negli appalti. Un vero e proprio sistema criminale in cui le mafie si muovono con grande ricchezza e quindi grande capacità di infiltrazione. Il recente provvedimento ha migliorato la normativa, credo che, più che nuove leggi, occorre bonificare i sistemi di controllo, entrare nei meccanismi di selezione, verificare se effettivamente i soggetti che partecipano agli appalti fanno parte di quei “cartelli” che sono espressione della criminalità organizzata. Più volte, attraverso le indagini, sono stati rilevati i meccanismi di acquisizione di appalti, a rotazione, da parte di imprese che fanno parte di questi cartelli, i cui registi sono proprio i mafiosi”. E ancora: “Avere una legislazione forte, severa e capace di intervenire su questi temi, - ha aggiunto il procuratore nazionale - parificando sostanzialmente la corruzione alla mafia, è stata una grande conquista". E ancora: “Il nuovo articolo 416 ter in materia di scambio politico mafioso assume grande significato nelle competizioni elettorali proprio per le modifiche che sono state apportate alla fattispecie originale e che dovrebbero evitare probabilmente di incorrere in quel deficit di punibilità che pure era stato riscontrato in diverse occasioni". "Quello che si chiede da tempo all'elettorato, al cittadino - ha aggiunto de Raho - è che possa fare una selezione non aspettandosi di essere ricompensato da un sistema clientelare, che è quello che ha dominato fino ad oggi, ma di votare in modo da eleggere chi è in grado di soddisfare le esigenze della collettività. In definitiva, ciò che si chiede è di non pensare a se stessi ma a tutta la collettività, dando il proprio voto a chi appare persona pacata, serena e soprattutto fiero osservatore del diritto e fedele ai precetti della nostra Costituzione".

Bruno Mirante 

© RIPRODUZIONE RISERVATA