Coronavirus, pazienti e personale della casa di cura di Chiaravalle verso l'ospedale di Lamezia - REAZIONI

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Lamezia Terme - Antonio Belcastro, dirigente regionale del settore Tutela della salute, ha annunciato ieri l'intenzione della Regione di trasferire alcuni dei pazienti, e anche personale dalla casa di cura Chiaravalle, al centro di un focolaio di Covid 19, all’ospedale di Lamezia dopo che in un primo momento era stata indicata la sede di Soveria Mannelli come destinazione. Il trasferimento, se dovesse essere confermato e reso definitivo dalla Regione, dovrebbe avvenire nelle prossime ore.

A.C.

REAZIONI

Sindaco Mascaro: "La notizia appare di inaudita gravità e mostra alta irresponsabilità"

"La notizia improvvisamente diffusa di procedere al ricovero presso il Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme di soggetti risultati positivi a Covid 19 provenienti dalla RSA di Chiaravalle appare di inaudita gravità e mostra alta irresponsabilità" è quanto si legge in una nota dell'amministrazione comunale di Lamezia Terme. "Ciò ovviamente non perché non si voglia dare assistenza ai soggetti fragili ed ammalati provenienti da altri territori, essendo da sempre Lamezia Città di grande solidarietà umana, ma perché il Presidio di Lamezia non è al momento assolutamente attrezzato, per modalità strutturali, per mezzi e per persone, ad accogliere soggetti risultati positivi - e si precisa - ciò è notorio in quanto la struttura da tempo è stata colpevolmente privata del reparto di Malattie Infettive, ha posti letto insufficienti in Rianimazione, non ha le attrezzature, i servizi ed il personale altamente specializzato e qualificato che il trattamento richiede, non ha adeguato materiale di protezione, non ha mascherine, guanti, tute, dispone di una sola TAC per l'intera struttura, non ha percorsi e tracciati dedicati".

"È, poi, incredibile - proseguono - che si assuma decisione che disattende totalmente il contenuto della circolare Regione Calabria prot. n. 120424 del 26/03/20 che recependo “gli indirizzi condivisi con gli organismi centrali e le altre Regioni” consigliava di “concentrare tutte le attività Covid negli Ospedali Hub che garantiscono continuità assistenziale per tutti i livelli di complessità (dalla degenza ordinaria alla terapia sub intensiva fino alla terapia intensiva)”. Disattendere, quindi, quanto statuito solo pochissimi giorni addietro significa assumersi gravissima responsabilità mettendo a rischio la salute e la vita del personale sanitario con reale possibilità di divenire focolaio di diffusione del virus in territorio che, ad oggi, ha mostrato in ogni settore di saper prevenire ed intervenire".

"Non è possibile, oggi, per un Presidio da anni ed anni abbandonato e trascurato divenire centro che possa contribuire a fronteggiare l'emergenza nel mentre a Germaneto vi è disponibilità di decine e decine di posti letto in struttura adeguatamente isolata ed attrezzata, con personale specializzato ed adeguati posti di rianimazione. Si chiede - conclude la nota -  quindi, intervento immediato delle competenti autorità per bloccare subito una decisione scellerata sia per chi, trasferito presso il nostro Presidio, non potrà godere della adeguata e doverosa assistenza e sia per il territorio che rischia di subire le conseguenze di scelta nefasta".    

Furgiuele e Raso: "Sarebbe  una scelta improvvida"

"Stiamo seguendo con enorme preoccupazione l'evolversi della situazione all'ospedale di Lamezia Terme. Da stamane siamo in continuo contatto con il direttore del dipartimento salute della Regione Calabria Belcastro e con la presidente Jole Santelli ai quali abbiamo palesato dubbi e preoccupazioni a nostro parere molto fondate. Lamezia è, e sarà, una città generosa e solidale, ma in questo momento così critico non è ancora pronta: l'ospedale necessita di un potenziamento prima di poter entrare nella partita anticovid. Pertanto, gli attuali commissari della sanità, prima di spostare malati Covid-19 da una zona a rischio al nosocomio lametino, crediamo debbano  verificarne posti disponibili e strumentazione che, allo stato non sembrerebbero poter giustificare il trasferimento da Chiaravalle a Lamezia dei pazienti. Certe scelte non possono essere fatte di imperio. Il commissario dell'asp si rechi personalmente all'ospedale di Lamezia e capirà quanto rischi di essere improvvida la decisione di un trasferimento senza garanzie assistenziali serie. Le persone che potrebbero essere interessate dal provvedimento, infatti, sono per la maggior parte anziani i quali potrebbero aver bisogno di terapia intensiva. Ebbene, a quanto risulta, sugli otto posti di terapia intensiva in totale ne sarebbero funzionanti soltanto 4 senza che questi siano peraltro assistiti da altrettanti ventilatori. Forse allo stato ve ne saranno al massimo due di ventilatori. Si comprende, quindi, quanto potrebbe essere pericolosa e improvvida  la scelta di trasferire persone dal focolaio chiaravallese al nosocomio lametino. Auspichiamo ragionevolezza e azioni di rafforzamento della struttura ospedaliera prima di aprirla all'emergenza".

Comitato Malati Cronici: "E' un fatto di gravità inaudita" 

"La decisione di trasferire gli anziani della casa di cura "Domus Aurea " di Chiaravalle Centrale a Lamezia Terme,per come dichiarato dal Dr Belcastro,è un fatto di gravità inaudita perché alcuni di essi sono risultati positivi al covid-19 e altri sono morti. L 'ospedale di Lamezia Terme, dopo le scelte scellerate di spoliare il nostro nosocomio di malattie infettive e microbiologica non è nelle condizioni di ospitare tali pazienti" è quanto si legge in una nota di Giuseppe Gigliotti Presidente dell'associazione malati cronici del lametino. "Manca tutto il necessario - precisa - per dare cura ed assistenza altamente specialistica. Niente posti in rianimazione, niente ventilatori,niente personale specialistico. Scarseggiano tute,mascherine e sistemi di protezione per il personale e per i pazienti.  L'ospedale di Lamezia Terme non può diventare un lazzaretto di manzoniana memoria. Nè i cittadini possono più tollerare la figuraccia dei nostri dirigenti che ancora una volta l'Italia intera ha visto su report.  L'ing.Pallaria ha,con un certo candore,dichiarato di non sapere cosa diavolo siano questi benedetti "ventilatori ". Stamattina aspettavamo le sue dimissioni. Inutilmente!"

Gianturco: "Non è saggio trasferire malati a Lamezia"

“L’ipotesi di trasferire i pazienti affetti da cor onavirus dalla clinica di Chiaravalle all’ospedale di Lamezia Terme non è per nulla una scelta saggia e c’è il rischio che si trasformi nell’ennesima pugnalata sferrata a danno della città”. A dichiararlo è il consigliere comunale di Lamezia Mimmo Gianturco. ”Assolutamente nulla contro gli ammalati - chiarisce - ai quali va la più sincera vicinanza e i migliori auguri di pronta guarigione, ma le condizioni in cui si versa l’ospedale Giovanni Paolo II siano delle migliori. Temo che la nostra struttura ospedaliera non potrà fornire una sufficiente risposta sanitaria ai pazienti affetti da coronavir us mettendo a rischio la loro vita, quello del personale ospedaliero che, vista la scarsa disponibilità di dispositivi di protezione individuale e la chiusura di reparti importanti quali malattie infettive, potrebbe non essere adeguatamente equipaggiato per la prevenzione al contagio al Covid-19. Se questa decisione dovesse essere confermata, rischiamo di trasformare l’ospedale di Lamezia Terme nel lazzaretto della Calabria. Invito il sindaco Mascaro e tutto il consiglio comunale - conclude - a tutelare il territorio contro questa idea così scellerata.‬ Adesso”.

Lamezia Bene Comune: "Medici e operatori dell’ospedale siano dotati di tutti i dispositivi di sicurezza"

"Abbiamo segnalato in ogni occasione in queste settimane l’assoluta inadeguatezza del nostro ospedale ad affrontare l’emergenza.  Non entriamo nel merito del possibile trasferimento all’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme di alcuni pazienti della casa di riposo di Chiaravalle. Due punti per noi restano imprescindibili: il senso di umanità e solidarietà che ci contraddistingue come lametini e calabresi e a cui, in nome dell’emergenza, non dobbiamo rinunciare, prestando il fianco a populismi che non ci appartengono; al tempo stesso sentiamo il dovere di richiamare le istituzioni alle proprie responsabilità dirette sulla salute e la vita delle persone.  Responsabilità alla quale richiamiamo in primis la Regione Calabria,  che ha fatto poco o nulla per attrezzare l’ospedale lametino in vista dello scoppio dell’emergenza" è quanto si legge in una nota di Lamezia Bene Comune.

"Rivolgiamo un ennesimo accorato appello alla presidente Santelli e al commissario Cotticelli: i medici e gli operatori dell’ospedale di Lamezia Terme, che dovranno gestire i pazienti Covid, devono essere subito attrezzati con tutti i dispositivi di sicurezza necessari. Non c’è più tempo di aspettare. L’emergenza è in atto.  Non vorremmo dover piangere dopo. Il personale del nostro ospedale deve essere messo nelle condizioni di aiutare effettivamente i pazienti.  Non possiamo permetterci nuovi focolai nella nostra città, in un ospedale già progressivamente depotenziato negli anni e oggettivamente non in grado di affrontare eventuali situazioni drammatiche. Chiediamo che l’ospedale di Lamezia sia posto nelle condizioni di affrontare l’emergenza e di dare riposte ai cittadini che, anche in questa fase, devono poter continuare in massima sicurezza le terapie ordinarie e i controlli che per molti pazienti, pensiamo a tutti quelli con patologie croniche, sono vitali".

Barbanti: “Garantire prima di tutto la sicurezza di operatori sanitari e pazienti all’ospedale di Lamezia Terme”

"L’ospedale di Lamezia Terme deve essere messo nelle condizioni di operare nella garanzia più totale della salvaguardia della salute dei medici, degli infermieri e dei pazienti. Se il nosocomio cittadino deve trattare casi di COVID-19 allora bisogna pretendere che sia riconosciuto ed accreditato dalla Regione come ospedale COVID-19. Ciò consentirà di assicurare, tra le altre cose, a medici ed infermieri l’accesso ai più opportuni, necessari e funzionali presidi sanitari contro il contagio: mascherine, guanti, tute, visiere, ventilatori devono essere fornite a chi in questi giorni è e sarà in prima linea contro questo male" è quanto si legge in una nota di Sebastiano Barbanti. 

"Inoltre - aggiunge - conseguentemente, la struttura dev’essere resa pronta a ricevere e servire efficacemente le persone contagiate (e non) che purtroppo stanno arrivando ed arriveranno in misura sempre maggiore. Ciò significa più personale, anche a fronte dell’ampliamento realizzato del reparto di terapia intensiva, una migliore organizzazione interna, dei percorsi COVID-19 ben disegnati e funzionanti, con spazi interni ben progettati ed organizzati per minimizzare il rischio di ulteriore contagio. Queste due misure vanno realizzate subito visto anche l’arrivo imminente di pazienti che giungeranno da tutta la provincia e la costa. Due anni fa chiedevo a gran voce che due reparti, tra gli altri, efficienti, indispensabili e considerati fiore all’occhiello per l’intera sanità regionale come quelli di Malattie Infettive e Microbiologia, non solo non fossero smantellati ma anzi potenziati ed ingranditi (ed oggi assistiamo alla follia per cui i tamponi fatti all’ospedale di Lamezia devono essere inviati a Catanzaro per essere analizzati)". 

"Due anni fa - precisa -  chiedevo a gran voce che l’intero ospedale di Lamezia fosse rinforzato con medici, infermieri, macchinari e reparti alla luce della sua grandezza e della sua posizione baricentrica e facilmente raggiungibile che lo rende l’ospedale di riferimento per una vastissima porzione di territorio e popolazione regionale. I miei appelli rimasero inascoltati ed adesso, come purtroppo accade spesso, ci ritroviamo ad inseguire l’emergenza. La politica deve governare guardando al futuro e al bene collettivo, me negli ultimi anni è stata miope e succube di inutile burocrazia. Spero che quanto stiamo vivendo possa ridare un po' di senno e sano giudizio anche alla politica".

De Biase: "Sanità a rischio a Lamezia?"

"Sarà vera la notizia secondo cui l’ospedale lametino potrà essere destinato anche per struttura Covid 19 ? O come oramai è stato affermato, struttura ospitante pazienti provenienti di Chiaravalle? Sarà vero che il viceministro Sileri verrà in Calabria e visionera' la nostra sanità , così come anticipato in una trasmissione nazionale?  E cosa penserà e farà dopo aver visto, o saputo, dalle immagini fornite dalla trasmissione report del lunedì? Se dovesse essere così, sono Sicuro  che l’ospedale di Lamezia , sotto l’occhio vigile , governativo e attento del Direttore Sanitario Pou Dr Antonio Gallucci, ne uscirà bene, svolgerà il proprio ruolo sanitario a garanzia di quanti necessitano di cure. O forse rientrerà tra quelli vulnerabili?" è questo quanto si chiede in una nota Salvatore De Biase già Presidente Consiglio Comunale Lamezia. "Intanto - aggiunge - alcuni titoli di stampa, per la sanità lametina riportano: “ In ospedale non ci sono aree per i sospetti contagiati. La tenda pre-triage è sempre priva di termoventilatori. E i percorsi costruiti per la crisi Coronavirus rendono la vita difficile agli operatori sanitari”. "Non possiamo che dare merito agli eroi di ieri, di oggi, e mi auguro di domani , che si chiamano nello specifico medici, infermieri, tecnici in generale è particolare della struttura lametina. Insomma tutto il mondo sanitario,  il quale, superata la “bufera” , non dovrà essere dimenticato. Intanto è sicuramente ammirevole la volontà e la professionale offerta da chi, sta in prima linea per salvare vite umane. I validi medici di Lamezia, che particolarmente operano con responsabilità, umanità, in questo particolare momento".

 "Fa piacere, nel contesto, che vi sono generosità fatte di cose concrete, come donazioni di imprenditori e liberi cittadini, indirizzati con attrezzature come condizionatori, ausili come mascherine, respiratori, guanti, . Tutele ed ausili insomma, che servono nel momento emergenziale oggi vissuto.Pur tuttavia, in molti si domandano: nella struttura ci sonò vulnerabilità particolari che posano far preoccupare , l’intera organizzazione sanitaria fatta di pazienti ed operatori ? Per esempio: vi sono i controlli adeguati per i visitatori? E questi sono provvisti di mascherine ?Per gli operatori ci sono motivi per avviare, così come si sta operando in altre strutture , un “tampone per tutti? Gli operatori della struttura sono tutti provvisti di ausili a garanzia totale antivirus? Il personale delle pulizie, dipendenti esterni, operano con adeguati sistemi di protezione?- e aggiunge - questi, eventualmente sollecitati per effettuare interventi di sanificazione minuta, Routinaria o/e emergenziale , dispongono di attrezzature, prodotti e ausili adeguati ? Nel senso, l’azienda esterna aggiudicataria della gara delle pulizie, è obbligata a fornire ausili e prodotti fuori gara ? I Commissari hanno competenze allargate o il loro ruolo è finalizzato solo per sanare i bilanci??. E se è così, Cotticelli e la Santelli devono coordinarsi tra loro e provvedere, assieme ai responsabili di riferimento? Il settore 118, ha motivi di lamentarsi, come magari qualcuno silenziosamente afferma,  che mancano ausili di sicurezza ? Le ambulanze sono adeguatamente igienizzate dopo trasporti particolari? La chiusura del reparto di Oculistica, assieme a quello di Otorino , a che cosa è dovute?"

 "Intanto - prosegue - il sindaco era stato rassicurato che “non vi erano preoccupazioni o chiusure di reparti, mentre invece è successo il contrario? Ovvero la chiusura di detti reparti  c’è stata eccome!! A seguire con una smentita, per il reparto oculistico, di un medico impropriamente coinvolto per patologie inesistenti,  che si trovava ingiustamente coinvolto. Anche qui la domanda di tanti: perché non è giunta da parte del Direttore Sanitario o dai Commissari, di CZ. La necessaria risposta complessiva e particolarmente sulla condizione che ha portato alla chiusura dei reparti di che trattasi ? In estrema sintesi: I commissari che dicono? Ci sono motivi per Sanificare le strutture citate ? E ciò entro quando si verificherà? Ed ancora: La Riapertura dei reparti citati quando  avverrà? Nel frattempo i pazienti di questi , bisognevoli di eventuali prestazioni dove  andranno ? Ci sono comunicazioni ufficiali nel merito ? La Direzione sanitaria a tal proposito, nelle more  che farà? Vi sono vulnerabilità, nell’area di Pronto Soccorso., tra pazienti con patologie normali e quelle di eventuali coronavirus? Domande forse superabili o probabilmente superate, ma che a detta di tanti cittadini ed operatori, finora non hanno trovato una risposta complessiva a garanzia e a tutela complessiva del territorio".

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