Coronavirus, trasferimento personale ospedale Lamezia area screening: Grande Rsu chiede revoca provvedimento

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Lamezia Terme - Non tarda ad arrivare la risposta all’indomani della notizia del trasferimento del personale infermieristico presso l’area screening sospetto Covid-19, all’interno dell’ospedale di Lamezia. In una lettera inviata ai commissari dell’Asp di Catanzaro, al direttore sanitario aziendale e al dirigente delle professioni sanitarie, Bruno Grande, coordinatore delle Rsu, stigmatizza la decisione, spiegandone i motivi, e facendo naturalmente riferimento alla nota “38788 del 08/04/2020. Questo Coordinamento Rsu Aziendale - dichiara Grande - rileva gravi violazioni delle più elementari norme contrattuali, regolamentari e sanitarie vigenti in materia. Pur comprendendo il momento di difficoltà oggettiva, non ci si può esimere dal segnalare che la Sanitaria P.O.U. continua ad assumere decisioni in totale spregio dei diritti dei lavoratori rappresentati, nonché il normale buon senso che dovrebbe guidare tali decisioni. Infatti, la nota in parola, tra le altre, dispone il trasferimento immediato di personale infermieristico ed O.S.S. presso un istituito servizio definito “Screening per sospetto contagio da COVID-19”. Ciò senza che i lavoratori interessati siano stati formati secondo le linee guida emanate dall’ I.S.S., in materia di coronavirus, ovverossia quello di garantire l’individuazione di “unità preparate per l’assistenza” di pazienti potenzialmente infetti da 2019-nCoV”.

Secondo le stesse, per esempio, gli operatori sanitari dovrebbero seguire una procedura, per indossare i DPI (almeno 2 set per singola attività) (vestizione) e per la loro rimozione (svestizione), sicura e nella sequenza corretta. Peraltro, tale procedura, deve essere eseguita con l’appropriata supervisione di un osservatore addestrato. È di tutta evidenza - prosegue Grande - anche solo per i due punti sopra riportati, una goccia nell’oceano delle norme sanitarie in materia di coronavirus, che appare utile e necessario fornire agli operatori interessati la giusta e corretta prescritta formazione nonché i DPI appropriati, ad oggi certamente non presenti in numero sufficiente presso la farmacia dell’Ospedale. Non risulta a questo Coordinamento che ciò sia stato ne attuato ne programmato, con la prevedibile conseguenza che tale mancata formazione produrrà altri probabili infetti con ricadute disastrose per tutta la collettività. Per quanto riguarda, invece, la violazione delle norme contrattuali si segnala l’improvvido reclutamento di un coordinatore infermieristico (nota prot. 36645 del 02/04/2020) ignorando che tale procedura non è contemplata nelle norme contrattuali vigenti ne risulta essere facoltà del Direttore Sanitario P.O.U. nominare discrezionalmente coordinatori infermieristici, con ciò esponendo l’Azienda a danno erariale; si segnala, a tal proposito, sentenza della Corte di Cassazione (ordinanza n. 18522/2017).

Si segnala, inoltre, la mancata informazione prescritta dal CCNL a favore delle OO.SS. Tutto ciò esposto induce a ritenere che le scelte adottate sono frutto di improvvisato decisionismo funzionale solo a inutili comparsate sulla stampa e social network. Pertanto - conclude Grande- si chiede l’immediata revoca delle disposizioni in parola nonché un immediato incontro al fine di affrontare organicamente e su basi concrete l’emergenza in atto”.

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