Covid, protesta alla cittadella. Spirlì: "Siamo al vostro fianco"

protesta-regione-5112020.jpg

Catanzaro - In molti si sono radunati nella tarda mattinata davanti al palazzo della Regione Calabria, a Catanzaro, per protestare contro il "lockdown" deciso dal Governo. La Calabria è inclusa fra le "zone rosse" a causa dell'emergenza Covid. All'iniziativa partecipano esponenti delle categorie economiche più colpite dalla crisi. Il presidente facente funzioni, Nino Spirlì, è sceso nella piazza della cittadella regionale e si è intrattenuto con alcuni dimostranti, informandoli di aver deciso, insieme alla Giunta, di impugnare il provvedimento che istituisce la zona rossa in Calabria. "Maesta', il popolo ha fame"; "Salute, lavoro, sogni non sono clementine"; "Meno spot più ospedali" sono alcuni degli slogan riportati sui cartelli esposti. Presenti anche alcuni operatori della sanità con cartelli su cui si legge: "Salute per tutti" e "Assunzioni subito". La protesta si sta svolgendo nel massimo ordine e tutti i manifestanti indossano mascherine di protezione.

Circa duecento persone stanno manifestando davanti alla sede della Cittadella regionale a Catanzaro contro l'istituzione della zona rossa in Calabria e il conseguente lockdown per numerose attività ed esercizi commerciali. Alla manifestazione stanno partecipando commercianti, imprenditori, operatori sanitari e semplici cittadini che hanno contestato il presidente facente funzioni Nino Spirlì sceso nel piazzale a spiegare loro l'intenzione di ricorrere contro la decisione del governo Conte. "Ve ne dovete andare a casa. Vogliamo le dimissioni del palazzo. Dimettetevi tutti", sono stati alcuni degli slogan urlati da alcuni dei manifestanti. "Il presidente - ha detto Carlo Piroso presidente Assimea - deve rimuovere dalla Regione quelli che ad oggi hanno dimostrato incapacità a tutti i livelli. Risolva il rapporto il rapporto nazionale con la Calabria, perché il Commissario non è esente da responsabilità visto che avrebbe dovuto controllare che gli 86 milioni di euro fossero spesi in questi mesi, e metta a disposizione gli spazi vuoti per il Covid come Villa bianca e il Policlinico, non ci interessa parlare né di Lega, né di Pd perché la salute non è un comizio". Nel corso della manifestazione una delegazione è stata ricevuta da Spirlì.

"Non siamo soddisfatti anche se in base a quello che ci è stato detto - ha sottolineato Francesco Chirillo, presidente di Confesercenti Catanzaro - qualcosa non ha funzionato al Ministero e speriamo non sia il solito scaricabarile. Abbiamo richiesto degli ulteriori fondi per aiutare le aziende soprattutto in previsione del periodo natalizio accordando un ulteriore tavolo a tutte le associazioni di categoria per mettere in campo dei fondi che diano un ristoro immediato". All'incontro era presente anche Pietro Falbo, presidente di Confcommercio Calabria centrale che ha spiegato come "sia stato ribadito come nelle zone rosse, rispetto alle misure che verranno messe in campo e metteranno nelle condizioni gli esercenti di avere incasso zero, come contraltare ci sono solo promesse governative di eventuali ristori che finora sono arrivati in maniera centellinata o non sono mai arrivati".

Spirlì alle associazioni produttive: "Siamo al vostro fianco, calabria penalizzata da scelte governo"

"Siamo insieme a voi in questa battaglia per la libertà, consapevoli di aver fatto, fin dal mese di marzo, tutto quanto era nelle nostre possibilità per sostenere un comparto, quello sanitario, sul quale non abbiamo alcun potere».Lo ha detto il presidente facente funzioni della Giunta regionale, Nino Spirlì, ai rappresentanti delle categorie produttive calabresi, incontrati stamani in Cittadella per discutere delle conseguenze dell’ordinanza del ministro Speranza che, da domani, porterà a nuovo lockdown in Calabria.«Fin dallo scorso marzo, con il presidente Santelli – ha detto Spirlì –, abbiamo investito circa 8 milioni di euro per la remunerazione del lavoro del personale del Ssr e altri 3,2 per le assunzioni degli infermieri scolastici e di altro personale delle professioni sanitarie. Le aziende, inoltre, sono state autorizzate ad assumere personale per circa 18 milioni. Altri 15 milioni risultano già spesi per l’acquisto di tamponi, dispositivi di protezione individuale e apparecchiature. Attualmente, abbiamo una percentuale del 6% dei posti di terapia intensiva occupati. Queste cifre, nel loro complesso, ci dicono quanto sia ingiustificata la decisione del Governo, che impugneremo davanti al Tar del Lazio".

spirlì.jpg

"Non ci siamo dimenticati delle imprese, del commercio, dell’artigianato e del mondo dello spettacolo", ha aggiunto ancora Spirlì, che ricorda come per le categorie produttive sia stato ripartito "un residuo di 40 milioni di euro di ristoro, che arriveranno prima di Natale, mentre, per il settore dello spettacolo, abbiamo portato i fondi da 350 a 950mila euro in una settimana, consentendo la programmazione di diverse produzioni teatrali».«Ho cercato in tutti i modi – ha spiegato ancora – di far capire al Governo che l’idea di chiuderci sarebbe stato un grave errore, non giustificato dai dati e tutto a scapito delle piccole e medie imprese che operano nella nostra regione. Inoltre, il commissario straordinario per l’emergenza covid, Arcuri, non ha ancora illustrato il piano di interventi alla Regione". "Noi – ha concluso Spirlì – siamo al vostro fianco 24 ore al giorno e condividiamo le vostre ansie, vittime come voi di una decisione ingiusta e punitiva".

© RIPRODUZIONE RISERVATA