Da quest'anno al via laurea triennale in Design all'università di Reggio Calabria

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Reggio Calabria - A pochi giorni dalla scadenza delle immatricolazioni (23 ottobre) si registra un boom di iscrizioni (oltre 110) alla laurea triennale in Design dell’università di Reggio Calabria. Il corso di laurea, di nuova istituzione, che parte da quest’anno accademico 2020-2021, si legge in una nota: “stabilirà subito solidi e proficui rapporti con il territorio, gli imprenditori, le filiere produttive come quella del sughero e dei suoi prodotti vitali per città ed edifici ecologici (basata sulle preziose risorse endogene regionali e mediterranee). Inoltre, nell’ambito del Cultural Heritage Branding Design, l’ateneo reggino sta già coinvolgendo le Istituzioni per potenziare la formazione nonché la collocazione e il placement dei neolaureati in Design nel mondo del lavoro e nella incipiente economia circolare da costruire”.

Come dichiara il prof. Tommaso Manfredi, Direttore del Dipartimento Patrimonio Architettura e Urbanistica (PAU) e docente di Design: “il corso di laurea formerà progettisti che uniscono alle capacità progettuali e tecnico-operative, anche quella creativa e innovativa, l’etica della sostenibilità, la sensibilità e l’estetica della bellezza. I laureati in Design avranno inoltre spiccate capacità di valutazione della efficienza e della utilità sociale e personale dei prodotti, e quindi dei relativi valori, costi, prezzi di mercato, e degli utili per la Filiera Produttiva destinati ad ulteriori arricchenti investimenti materiali e immateriali”. In tema di valutazione il prof. Domenico Enrico Massimo, docente di valutazione ed estimo di Design (prodotti – processi produttivi) nonché vicedirettore del dipartimento PAU, che ha attivato la proposta, sin dal 2015 aveva avviato motu proprio, anche con interviste e indagini dirette sul campo, la valutazione della domanda latente, reale e potenziale per questo affascinante settore, proponendo sin da allora questo percorso. I fatti hanno confermato i positivi esiti della valutazione che fu svolta fin dal 2015.

Il professore Alberto De Capua, docente di tecnologia per il Design, dichiara che “il corso ospiterà nel tempo figure di professionisti nazionali e internazionali affinché gli studenti facciano esperienze dirette e concrete. Ciò si intende non solo a livello locale, dove l’università ha già stretto accordi con filiere produttive per la realizzazione di stage, ma anche entrando in contatto con importanti imprese italiane ed estere nei luoghi in cui queste operano. Nel corso si svolgeranno esercitazioni, workshop, attività laboratoriali, singole e di gruppo; il tutto espresso in co-tutela con il mondo delle imprese, enti di ricerca e istituzioni, con i quali verranno stipulati specifici accordi e convenzioni per promuovere e supportare la immissione dei neolaureati sul mercato del lavoro e nella professione”.

La professoressa Giuseppina Scamardì, coordinatrice del nuovo corso di laurea in Design, evidenzia “la ricchezza dell’offerta didattica, articolata in tre ambiti o curricula su specifiche aree tematiche di formazione e di attività professionali nel mondo: Product Design: progettazione di prodotti artigianali e industriali, con particolare riferimento a quelli eco bio sostenibili e quelli inclusivi; Design della Comunicazione: con la flag ship del Cultural Heritage Brandig Design ovvero del Design della valorizzazione dei beni culturali e ambientali anche attraverso nuove tecnologie; la progettazione nell’ambito della comunicazione analogica e digitale, web design, grafica, pubblicitaria, multimedia; Design per l’indoor/Outdoor: progettazione di arredi e spazi interni ed esterni pubblici o privati, di allestimenti temporanei per eventi espositivi e culturali, nonché di progettazioni per la ottimale fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale architettonico, urbano e territoriale, che tengano conto di principi di inclusione. Come afferma il prof. Manfredi, il progetto nasce in base ad istanze riguardanti componenti produttive, sociali e istituzionali, che vanno da aziende ad associazioni di industriali o costruttori anche a istituzioni museali”.

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