Delibera Comune Reggio Calabria: "Mai più concessione sale ad associazioni che richiamano al fascismo"

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Reggio Calabria - "Mai più concessioni di immobili, sale istituzionali, spazi pubblici e strutture comunali, anche destinate ad attività sportive, teatrali, spettacolistiche, culturali o di rappresentanza, a organizzazioni o associazioni che si richiamano in maniera diretta all'ideologia fascista, anche attraverso linguaggi, rituali, simboli, o che facciano riferimento a discriminazioni razziali, etniche, religiose, sessuali, di lingua o di opinioni politiche". É il contenuto di una delibera approvata dalla Commissione Statuto e Regolamenti del Comune di Reggio Calabria, presieduta da Demetrio Martino.

"Il Comune di Reggio Calabria - ha spiegato il presidente Martino a margine della seduta - mette al bando il fascismo in ogni sua forma, anche quando l'ideologia razzista e xenofoba si ammanta attraverso sigle e movimenti apparentemente democratici. Le cronache nazionali degli ultimi giorni hanno riportato all'attenzione dell'opinione pubblica una problematica nient'affatto superata". "L'azione squadrista rivendicata da Forza Nuova presso la sede de 'la Repubblica' - ha aggiunto - è solo l'ultimo episodio, in ordine di tempo, che dovrebbe preoccupare le istituzioni democratiche del Paese. Ritengo importante che le forze politiche dell'intero arco parlamentare abbiano voluto condannare apertamente quell'atto, ma ritengo che sia nostro compito, da istituzioni, definire provvedimenti concreti che pongano un argine a difesa del diritto, secondo i principi espressi dalla Costituzione antifascista".

"Secondo la delibera approvata in Commissione, che andrà nelle prossime settimane all'esame del Consiglio Comunale - ha detto ancora Martino - tutte 'le domande per la concessione di spazi ed aree pubbliche dovranno contenere la specifica dichiarazione con la quale il richiedente attesti di essere a conoscenza e di impegnarsi a rispettare la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione, secondo la quale è vietata la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista, e l'Articolo 3 della Costituzione".

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