Diocesi di Lamezia, attesa in Cattedrale la croce di Cortale

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Lamezia Terme - E’ partita dall’istituto Maggiore Perri la processione di fedeli, alla presenza del vescovo Cantafora e del sindaco Mascaro per accompagnare la croce di Cortale in Cattedrale a Lamezia. La croce, una preziosa testimonianza di fede e di storia, risalente all’Anno Mille, viene portata per la seconda volta nella sua storia secolare fuori dal Monastero di S. Elia di Cortale dove è custodita; la prima volta è stato in occasione della visita di Benedetto XVI a Lamezia nel 2011. Resterà esposta in Cattedrale per tutta la settimana della Misericordia, che si concluderà venerdì 18 marzo. 

Lungo il percorso che attraversa il centro cittadino, i fedeli delle comunità parrocchiali, i movimenti e le associazioni ecclesiali della Chiesa di Lamezia hanno accompagnato in Cattedrale la Croce bizantina in pietra, preziosa testimonianza di storia e di fede risalente all’Anno Mille custodita nel Monastero basiliano di S. Elia a Cortale, dove è stata rinvenuta in una zona di campagna tra il 1100 e il 1200. Un segno di fede che ricorda la presenza dei monaci basiliani in Calabria, giunti nella nostra terra dall’ Oriente in seguito alla lotta iconoclasta. Caratterizzata da elementi che richiamano sia la simbologia greca sia la simbologia latina, la Croce di Cortale ha la forma di un torchio stilizzato, che nella simbologia biblica rimanda a Gesù che come l’acino d’uva viene “torchiato” nella sua Passione e nella sua Morte: nell’immagine  del tino e dell’uva vendemmiata è rappresentata  l’offerta del sangue di Gesù e, dopo di Lui, l’offerta di tutti coloro che sono stati martirizzati per il suo nome e per il Vangelo. Temi ripresi anche dalla stauroteca che custodisce la Croce. Il tessuto ricamato nei primi del ‘900 richiama i simboli della Passione nella parte superiore e centrale, dove una croce greca ha nel centro il volto di Gesù sofferente attorniato dagli angeli, mentre nella parte inferiore domina l’immagine del pellicano che nell’iconografia cristiana medioevale è allegoria del sacrificio di Cristo per la vita e la salvezza dell’umanità.Una croce dalla forma singolare ritrovata in terra di Calabria, terra ospitale, terra di profughi fin dall’antichità, terra dove i monaci hanno trovato rifugio e luoghi per pregare, terra in cui si respira l’anelito per l’unità delle Chiese mentre il sangue del Signore Gesù continua a essere effuso su di noi per la nostra salvezza.Presente alla celebrazione, il Sindaco della Città Paolo Mascaro che ha accompagnato al Croce in Cattedrale con il gonfalone del Comune di Lamezia Terme. Ha concluso la celebrazione il Vescovo Luigi Cantafora che ha invitato i fedeli a guardare alla Croce che “da simbolo del supplizio è diventata il luogo dell’amore dove l’uomo scopre l’amore gratuito e misericordioso di Dio. E’ solo ritornando alla Croce che la fede esce fuori dalla ritualità e dalla retorica e diventa concreta,  nella testimonianza dell’amore fino al dono di se. Nella Croce di Cristo l’uomo scopre il senso vero della propria vita”.

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