Direttore Ora Calabria: "Liquidatore ha annunciato stop pubblicazioni"

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Catanzaro - "Purtroppo per la seconda volta in appena quattro mesi di lavoro giornalistico in Calabria devo pubblicamente denunciare un episodio grave ai danni della libertà di stampa, ma in questo caso anche contro l'esercizio dei diritti sindacali che colpisce la redazione dell'Ora e il sottoscritto". E' quanto afferma in un comunicato il direttore de l'Ora della Calabria, Luciano Regolo. "Essendo stati ieri proclamati tre giorni di sciopero - prosegue Regolo - per l'imminente rischio che la testata finisca in mano dello stampatore Umberto De Rose, principale creditore della C&C la casa che ci edita, lo stesso che la notte tra il 18 e il 19 febbraio faceva pressioni sull'editore perché mi spingesse a togliere la notizia relativa all'apertura di un'inchiesta giudiziaria sul figlio del senatore Gentile e annunciò poi un blocco delle rotative che impedì l'uscita del giornale, episodio per cui è indagato per 'violenza privata' dalla Procura di Cosenza- il liquidatore, dott. Giuseppe Bilotta, ha annunciato via e-mail, alle 18.28 odierne, la cessazione delle pubblicazioni dell'Ora. Tale gesto improvviso, sulla base di spiegazioni pretestuose, quale la necessità di non gravare con ulteriori spese di stampa il bilancio (nei tre giorni di sciopero non si sarebbe comunque andati in stampa), si configura come una ritorsione inaccettabile specialmente perché sia il Cdr sia il sottoscritto nel numero oggi in edicola avevamo destato la pubblica attenzione su alcuni aspetti poco chiari nelle modalità e nelle procedure di liquidazione stessa. Tale convincimento è suffragato anche dal fatto che il liquidatore, con scelta 'totalitaria', annuncia anche la cessazione dell'attività online che non ha e non può avere alcun costo giornaliero sensibile ai fini del bilancio. Una scelta quindi solo dovuta alla volontà di mettere i bavagli alla redazione e al direttore dell'Ora".

"Faccio notare altresì - sostiene ancora Regolo - che meno di 24 ore prima, alle 20.01 di ieri, dell'e-mail che tacita l'Ora e il nostro sito, lo stesso Bilotta rassicurava l'intera redazione con una e-mail di cui ciascuno di noi conserva copia in cui annunciava che l'azienda avrebbe provveduto a pagare le spettanze dovute. Quindi, da un punto di vista contabile, non sollevava affatto il problema costituito dal costo del prosieguo delle pubblicazioni, che evidentemente è stato pretestuosamente tirato in ballo solo dopo la nostra protesta. Devo inoltre annunciare che questo non è il primo grave episodio registrato. La sera del 7 aprile, infatti, poiché il giorno prima il Cdr aveva pubblicato un proprio comunicato sul giornale dichiarando lo stato di agitazione sempre per la situazione oscura sul futuro della testata, avendolo io cercato al telefono mi disse che avrebbe interrotto le pubblicazioni poiché il sindacato aveva 'osato' indire una protesta. Mi chiese anzi di annunciare questa sua decisione a tutti i miei colleghi, cosa che io feci". "Quando si stava elevando la nostra protesta congiunta - aggiunge Regolo - venne in redazione l'ex editore, Alfredo Citrigno, chiedendo la comprensione dei colleghi e spiegando che il dott. Bilotta non sarebbe aduso alle relazioni sindacali e che era stato commesso un errore, annunciando infine l'annullamento della decisione ritorsiva. Ma evidentemente non si trattava di mancanza di esperienza, c'è proprio la precisa volontà di impedire ogni replica e ogni attenzione su quanto si sta consumando ai danni di questa testata e di chi ci lavora, in spregio anche alle forme più elementari di rispetto, oltre che a diritti costituzionalmente garantiti, e ledendo la stessa dignità personale e professionale dei giornalisti, con metodi che ricordano quelli dittatoriali-ritorsivi del totalitarismo. Chiedo l'aiuto di tutti i colleghi calabresi e della stampa nazionale affinché ci sostengano in questa altra pagina oscura nel giornalismo di questa regione".

REAZIONI E COMMENTI

Cdr Ora Calabria: “Sconcerto per stop a pubblicazioni”

"Esprimiamo sconcerto nell'apprendere l'ordine di interruzione delle pubblicazioni de 'l'Ora della Calabria' da parte del liquidatore Giuseppe Bilotta, comunicazione ricevuta dodici ore dopo la decisione dell'assemblea di indire tre giornate di sciopero in seguito all'evolversi della situazione societaria della testata e alla mancanza di notizie chiare a tutti i giornalisti". E' quanto scritto in una nota del Cdr del quotidiano L'Ora della Calabria. "Meraviglia - prosegue la nota - che la decisione, giustificata da Bilotta con l'impossibilità di continuare le pubblicazioni de 'l'Ora' a causa del debito crescente della testata ad ogni uscita giornaliera, arrivi ventiquattro ore dopo un incontro con questo Cdr in cui Bilotta dichiarava di non conoscere lo stato patrimoniale e la situazione di bilancio della testata stessa, a quasi un mese dal suo insediamento quale liquidatore societario. L'assemblea dei giornalisti de 'l'Ora della Calabria', insieme al Sindacato giornalisti della Calabria, continuerà nella sua battaglia a difesa dei posti di lavoro e della libera informazione anche attraverso la richiesta di affidamento temporaneo della testata ai giornalisti ed ai poligrafici, in attesa dell'intervento di imprenditori seri, sani e credibili che credano veramente nel valore della libertà di stampa".

Fnsi: “Sconcerto per blocco uscite”

"Troviamo sconcertante e inaccettabile la decisione di cessare le pubblicazioni dell'edizione cartacea e oscurare il sito internet de 'l'Ora della Calabria', assunta dal liquidatore Giuseppe Bilotta nel primo giorno di sciopero proclamato dai giornalisti, preoccupati dal grave stato di incertezza sul destino della testata e dei circa settanta lavoratori". Il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, e il vicesegretario nazionale, Carlo Parisi, segretario del Sindacato giornalisti della Calabria, dichiarano di essere "al fianco dei giornalisti del quotidiano calabrese". "L'azione di protesta - aggiungono - era stata assunta dall'Assemblea per richiamare l'attenzione sul tentativo di spegnere una voce libera e sulla preoccupazione che si potessero profilare gravi conflitti d'interesse e turbative sull'indipendenza dell'informazione. La chiusura sembra un atto ritorsivo, un'inutile e dannosa prova di forza che indebolisce ulteriormente il circuito della stampa libera in Calabria. Il Sindacato dei giornalisti resta vicino ai colleghi e lancia un appello alle istituzioni perché sappiano, per una volta, assumere iniziative di garanzia volte a trovare soluzioni trasparenti per la ripresa delle pubblicazioni". "Il Sindacato - dicono ancora Siddi e Parisi - si attiverà con l'Autorità giudiziaria affinché possa essere verificata l'opzione di un affidamento temporaneo di una gestione straordinaria del giornale, finalizzata all'individuazione di libere realtà imprenditoriali che possano rilevare la testata senza che, nel frattempo, sia disperso l'unico valore che sta sul tavolo: il bene informazione, immateriale quanto si vuole, ma capace di generare valore economico, oltre che culturale e civile, solo e quando sta in vita e mantiene aperto il filo del dialogo con i cittadini". Segretario generale e vicesegretario della Fnsi ritengono, inoltre, che "la cessazione traumatica delle pubblicazioni, persino di quelle online, che hanno un costo infinitamente basso, e quindi ancor più l'oscuramento sono un danno oggettivo per l'impresa e per chi vi lavora". "Senza ravvedimento del liquidatore nominato dalla vecchia proprietà, per quanto sia amaro e come estrema ratio, chiederemo - concludono Siddi e Parisi - l'intervento dell'Autorità giudiziaria perché si riavvii l'attività editoriale".

Soluri: "La vicenda sta diventando grottesca"

"La vicenda che interessa 'L'Ora della Calabria', dopo i passaggi inquietanti delle pressioni esercitate da editore e stampatore sul direttore Luciano Regolo perché evitasse di pubblicare una notizia che riguardava il figlio del senatore Gentile (passaggi che hanno giustamente innescato un 'caso' nazionale e che hanno prodotto le dimissioni di Gentile da sottosegretario e l'apertura di un'inchiesta da parte della Procura di Cosenza) rischia ora di diventare paradossale e grottesca". Lo afferma in una nota il presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, circa la sospensione delle pubblicazioni del quotidiano L'Ora della Calabria. "In risposta - aggiunge - alla legittima e motivata decisione del Comitato di redazione e del Sindacato dei giornalisti di proclamare tre giorni di sciopero, il liquidatore della società editrice ha ieri annunciato via mail al direttore ed ai redattori la cessazione delle pubblicazioni estesa anche al sito internet del giornale, prontamente fatto oscurare. Le motivazioni addotte sono oggettivamente fragili, tanto più ove si consideri quanto comunicato a direttore e redattori solo 24 ore prima allorchè il liquidatore aveva, sempre via mail, 'tranquillizzato' tutti circa l'imminente pagamento delle spettanze arretrate. La sensazione, poi, che il liquidatore sia comunque in qualche modo affiancato da quello che ora si definisce 'ex editore' della testata (non a caso intervenuto col direttore e con i redattori solo pochi giorni addietro per 'raffreddare' la protesta che montava dopo una precedente comunicazione choc dello stesso liquidatore) rende ancora più opaca tutta la storia. Come ha giustamente sottolineato il direttore Luciano Regolo, con la decisione di ieri viene violentato il sacrosanto diritto dei giornalisti de 'L'Ora della Calabria' di attivare tutte le iniziative sindacali previste dalla legge rispetto alle inadempienze della società editrice e di salvaguardare la propria autonomia professionale". "Ci penserà il sindacato, come sempre, a dare, nelle sedi competenti, le adeguate e forti risposte - prosegue Soluri - all'inopinata e repentina decisione della società editrice. L'Ordine dei Giornalisti della Calabria manifesta lo sconcerto per quanto accaduto: si tratta di un nuovo inquietante episodio che mette in discussione la libertà di stampa. C'è una visione arcaica e padronale che ancora alligna in certi settori dell'imprenditoria calabrese. Siamo vicini al direttore Regolo, alla redazione ed ai collaboratori tutti de 'L'Ora della Calabria' e li invitiamo a continuare la loro battaglia di libertà, che è battaglia di tutti per affermare princìpi e valori non negoziabili che riusciranno ad imporsi rispetto a qualunque tentativo di intimidazione o di ritorsione".

Magorno: “Appello per trovare soluzione”

"Desidero esprimere solidarietà e vicinanza al Direttore, ai giornalisti e a tutti coloro che lavorano e collaborano con L'Ora della Calabria, per la sospensione delle pubblicazioni e la grave situazione di incertezza, che si vive in queste ore, per il futuro della testata stessa". Lo afferma il deputato e segretario regionale del Pd Calabria Ernesto Magorno. "Rinnovo - aggiunge - l'auspicio già espresso in precedenza, affinché si giunga in breve a una via di uscita praticabile e ragionevole, che consenta mantenere in vita L'Ora della Calabria, per salvaguardare il futuro occupazionale di chi vi lavora e perché, la chiusura di un organo di stampa autorevole e indipendente, porterebbe un duro colpo al dibattito democratico della nostra regione. Faccio di nuovo un appello a tutti coloro che possono intervenire e contribuire concretamente ad una soluzione, per far tornare nelle edicole e in rete L'Ora della Calabria, evitando quella che sarebbe una sconfitta per il pluralismo dell'informazione calabrese".

Pacenza: “Condivido posizione di Soluri”

"Condivido e quindi appoggio la presa di posizione espressa quest'oggi dal presidente dell'Ordine dei giornalisti Giuseppe Soluri in merito alla sospensione delle pubblicazioni per il quotidiano L'Ora della Calabria decise, in via repentina ed unilaterale, dal liquidatore della società editrice". Lo afferma il presidente della terza Commissione Salvatore Pacenza sullo stop in edicola fatto registrare quest'oggi dal quotidiano L'Ora della Calabria. "Con tale decisione - aggiunge Pacenza - è stato impedito ai giornalisti dell'Ora della Calabria di attivare quelle iniziative sindacali previste dalla legge rispetto alle eventuali inadempienze della società editrice e, nel contempo, di salvaguardare quindi la propria autonomia professionale. Trattandosi poi di organo di stampa, con tale provvedimento è stata leso, in maniera palese ed esecrabile, l'esercizio della libertà all'informazione garantito costituzionalmente, laddove il liquidatore ha fra l'altro decretato anche l'oscuramento del sito web appartenente alla testata. È necessario per tanto garantire alla redazione la dovuta autonomia da editori che, sempre più spesso, mettono in discussione il lavoro certosino e impeccabile svolto da decine di professionisti. Questa è l'ennesima brutta pagina scritta nella storia del giornalismo calabrese che, spero, nelle prossime ore possa trovare una risoluzione diversa". "L'Ora della Calabria - conclude Pacenza - merita un investitore serio e coraggioso che presti il proprio fianco a questo giornale con l'unico scopo di garantire la crescita civile ed intellettuale di questa bella, ma purtroppo sfortunata regione dai diritti negati".

Enzo Bruno (Pd Catanzaro): “Ennesima brutta pagina nella storia del giornalismo calabrese”

La sospensione delle pubblicazioni decisa dal liquidatore de “L’Ora della Calabria” è l’ennesima brutta pagina scritta nella storia del giornalismo calabrese. Una decisione che lede il diritto dei giornalisti di quella redazione, e dei lettori, di esprimere liberamente il proprio pensiero informando in maniera onesta e trasparente, e imbavaglia una importante realtà editoriale che in questi anni ha saputo garantire correttezza e pluralismo. Quello che colpisce ancora di più è che questa scelta arriva nel momento in cui i giornalisti e il direttore Luciano Regolo si avvalgono di attivare iniziative sindacali previste dalla legge rispetto alle eventuali inadempienze della società editrice, salvaguardando la propria autonomia professionale, assumendo inevitabilmente la forma di una insopportabile decisione. Sin dal primo momento dell’appalesarsi delle difficoltà, siamo stati al fianco del direttore Regolo e dell’intera redazione dell’Ora della Calabria con convinzione: esprimiamo ancora una volta, e con forza ancora maggiore, la nostra solidarietà e vicinanza appellandoci a quanti possono intervenire e contribuire concretamente ad una soluzione, per far tornare nelle edicole e in rete L'Ora della Calabria, evitando quella che sarebbe una sconfitta per tutti.

Sindaco Occhiuto: “Provo un senso di impotenza e rabbia”

"E' un sentimento misto di impotenza e rabbia quello che trasmette il triste esito a cui è giunta la vicenda del quotidiano l'Ora della Calabria". Il sindaco Mario Occhiuto torna a manifestare la propria vicinanza al direttore, ai giornalisti, ai poligrafici e a tutto il personale amministrativo della testata che, all'indomani della proclamazione di uno sciopero di tre giorni, non andrà più in stampa per come comunicato dal liquidatore nominato dalla proprietà. "Non è più solo una sconfitta per la libertà di informazione - aggiunge Occhiuto - Si tratta di un'assoluta mancanza di rispetto verso il diritto al lavoro e tutti i sacrifici che, specie in queste ultime difficili settimane, sono stati compiuti da dipendenti rimasti senza garanzie per il futuro. Mettere improvvisamente la parola fine a questa realtà significa calpestare la dignità di coloro che, in un già critico contesto generale, si ritroveranno privi di occupazione e anche di fiducia nel domani. All'Ora della Calabria giunga il mio massimo sostegno".

Slc-Cgil: "Informazione non è merce"

"La decisione di dare uno stop alla pubblicazione de 'L'Ora della Calabria' sia cartaceo che on line è una grave perdita per il settore editoriale e dell'informazione". Lo sostiene, in una nota, il Sindacato lavoratori comunicazione (Slc) della Cgil della Calabria. "A nostro avviso - aggiunge - una decisione così forte, presa proprio dopo l'annuncio di sciopero da parte dei lavoratori, potrebbe essere considerato un grave attacco ai diritti sindacali costituzionalmente garantiti. Il lavoro, oltre a essere una necessità più in generale, in questo particolare caso è un diritto per chi ne fruisce. Giornalisti, grafici, poligrafici e web editor hanno diritti che devono essere garantiti e tutelati. A nostro avviso, non si può ridurre a pura merce un lavoro delicato come quello dell'informazione e al riguardo è necessario valutare probabilmente con più cura il da farsi". "Esprimiamo massima solidarietà ai lavoratori tutti - conclude l'Slc-Cgil - e sosteniamo, nelle more della nostra posizione, quanto dichiarato dalla Fnsi. Saremo, per quanto ci spetta, in questa battaglia al fianco del sindacato dei giornalisti e dei lavoratori".

Loiero: "Sbagliato spegnere voci"

"Suscita stupore la paventata decisione di cessazione della pubblicazione del 'l'Ora della Calabria'. Tanto più, dopo tutto quello che è successo nell'ultimo mese, la risposta non dovrebbe certo essere la chiusura del giornale". Lo afferma in una nota Agazio Loiero. "Sarebbe un grandissimo errore - aggiunge - se in un territorio come il nostro, che ha bisogno di voci anche o forse soprattutto dissonanti, se ne spegnesse una. Spero che la soluzione possa trovarsi al più presto anche per i tanti giornalisti, alcuni dei quali molto bravi".

Corbelli: "Giornale torni in edicola"

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, rinnova la sua solidarietà e vicinanza all'Ora della Calabria, al suo direttore, Luciano Regolo, ai giornalisti, per quella che definisce una "importante battaglia di libertà" e rivolge un appello al liquidatore, Giuseppe Bilotta, e allo stampatore Umberto De Rose, chiedendo al primo di "annullare l'ordine, assolutamente ingiusto, di sospensione delle pubblicazioni del giornale, in forma cartacea e on line", e al secondo di "rinunciare ad acquisire la testata, ma di continuare invece a garantirne regolarmente la stampa, per salvaguardare in questo modo la libertà e l'indipendenza de l'Ora della Calabria". "Diamo il tempo a questo giornale - aggiunge - di superare il momento di difficoltà, di crisi e di trovare un nuovo editore e una nuova forma societaria. Una cosa comunque deve essere chiara a tutti: questo giornale, libero, deve continuare a vivere. Siamo sin dall'inizio al fianco del direttore e dei giornalisti de L'Ora della Calabria, così come in passato siamo stati accanto ad altre importanti testate calabresi, quando hanno vissuto, per motivi diversi, momenti di crisi e di difficoltà. Oggi vive un momento difficile L'Ora della Calabria e il Movimento Diritti Civili è al suo fianco. Non dimentichiamo chi, come questo giornale, insieme ad altri importanti media calabresi, in questi anni ci ha aiutato a scrivere belle e significative pagine di giustizia e di solidarietà". "Bisogna oggi fare di tutto - conclude Corbelli - per salvare L'Ora della Calabria e difendere in questo modo la sua libertà e la sua indipendenza".

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