Goletta Verde 2017: mare inquinato a foce torrente Spilinga ed entro i limiti a Caposuvero

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Catanzaro – Rimane sempre critica la situazione delle acque marine, in particolare alle foci di fiumi, canali e torrenti lungo tutta la costa calabra: nove punti su ventiquattro, infatti, secondo le analisi effettuate da Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente, nove punti su ventiquattro presentano cariche batteriche elevate. I risultati sono stati presentati oggi in conferenza stampa a Catanzaro la storica campagna di Legambiente.

“Quest’anno – hanno spiegato da Legambiente - più che gli interventi sui sistemi depurativi, ancora fermi al palo, i calabresi paradossalmente sono costretti a ringraziare il lungo periodo di siccità che ha ridotto l’apporto idrico, e di conseguenza l’immissione a mare, di molti degli storici punti critici presenti lungo le coste”.

Se si guarda nel dettaglio alle analisi di Goletta Verde, eseguite da una squadra di tecnici di Legambiente tra l’11 e il 14 luglio 2017 e che prendono in considerazione il campionamento dei punti critici che vengono principalmente scelti in base a un “maggior rischio” presunto di inquinamento, sono nove i punti che vengono classificati con la dicitura “fortemente inquinato” e “inquinato”. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli) e abbiamo considerato come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori. “Queste situazioni – spiegano - sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione dei reflui urbani che attraverso i corsi d’acqua arrivano in mare”.

Nella provincia di Catanzaro sono stati quattro i punti campionati: per uno di questi è stato evidenziato un carico inquinante superiore a quello consentito, con un giudizio di inquinato alla foce del torrente Spilinga, che si trova tra i comuni di Lamezia (in località Marinella) e Gizzeria Lido. Entro i limiti gli altri tre campionamenti, tra cui quello effettuato in località Caposuvero a Gizzeria alla spiaggia di fronte il torrente Tridattoli.

PR COMUNE LOCALITÀ PUNTO GIUDIZIO
RC Brancaleone Fiumarella Spiaggia fronte canale Fiumarella Entro i limiti
RC Melito di Porto Salvo   Spiaggia presso piazza Porto Salvo Entro i limiti
RC Reggio Calabria Sabbie Bianche Foce del torrente Menga Fortemente inquinato
RC Reggio Calabria Lido Comunale foce del torrente Caserta  Fortemente inquinato
RC Gioia Tauro   Foce del fiume Petrace Entro i limiti
RC San Ferdinando   Foce del fiume Mesima Fortemente inquinato
CZ Lamezia Terme/Gizzeria Marinella/Gizzeria Lido Foce del torrente Spilinga Inquinato
CZ Catanzaro Catanzaro Lido Spiaggia fronte foce fiumarella Entro i limiti
CZ Stalettì Caminia Spiaggia di Caminia Entro i limiti
CZ Gizzeria Caposuvero spiaggia fronte torrente Tridattoli Entro i limiti
VV Marina di Nicotera Lido Medameo Spiaggia fronte torrente Britto Inquinato
VV Joppolo   Spiaggia fronte torrente Mandricelle Entro i limiti
VV Ricadi Torrente Ruffa Foce torrente Ruffa Fortemente inquinato
VV Vibo Marina Bivona Spiaggia fronte fosso S.Anna Entro i limiti
VV Pizzo Calamaio Foce fiume Angitola Entro i limiti
KR Crotone   Foce torrente Passovecchio Fortemente inquinato
KR Isola di Capo Rizzuto Marinella Mare presso spiaggia Marinella Entro i limiti
KR Isola di Capo Rizzuto Le Castella Foce canale spiaggia a destra del castello Fortemente inquinato
KR Cutro Steccato di Cutro Foce del torrente Tacina Entro i limiti
CS Tortora   Foce del fiume Noce Entro i limiti
CS Scalea   Foce del fiume Lao Entro i limiti
CS Bonifati Parise Spiaggia fronte fiume Parise Entro i limiti
CS Villapiana Villapiana Lido Foce canale del Pescatore Fortemente inquinato
CS Cassano Jonio Laghi di Sibari Foce del fiume Crati

Entro i limiti

 

In provincia di Reggio Calabria dei sei punti monitorati tre presentano cariche batteriche oltre i limiti di legge e ricevono un giudizio di “fortemente inquinato”: due a Reggio Calabria, alla foce del torrente Caserta al lido comunale e alla foce del fiume Menga in località Sabbie bianche; alla foce del fiume Mesima a San Ferdinando. Nella zona di Vibo Valentia, bocciati due dei cinque campionamenti. Fortemente inquinato il giudizio per il prelievo effettuato alla foce del torrente Ruffa a Ricadi; inquinato quello alla foce del torrente Britto a Marina di Nicotera. Cinque i punti campionati anche in provincia di Cosenza, di cui uno fortemente inquinato, quello alla foce del canale del Pescatore a Villapiana Lido. Qui c’è da segnalare il prelievo effettuato alla foce del fiume Crati a Cassano allo Jonio. I parametri monitorati rientrano nei limiti di legge per un soffio. Quattro, infine, anche i prelievi effettuati in provincia di Crotone, due dei quali con cariche batteriche oltre i limiti: fortemente inquinati, come già detto, quello alla spiaggia libera a destra del castello, in località Le Castella, del comune di Isola di Capo Rizzuto, e quello alla foce del torrente Passovecchio a Crotone. “È quindi evidente – sottolinea Legambiente - che esiste ancora una criticità e per questo Legambiente chiede alle autorità competenti di non abbassare la guardia”.

“Il nostro monitoraggio non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi regionali per porre rimedio all’inquinamento dei nostri mari – dichiara Mariateresa Imparato, Portavoce di Goletta Verde -. Una fotografia che anche quest’anno presenta diverse criticità anche qui in Calabria. Parliamo non a caso di malati cronici, situazioni che segnaliamo addirittura da otto anni, ma per le quali evidentemente nulla è stato fatto. Un problema, quello della cattiva depurazione che affligge purtroppo tantissime zone dell’Italia, visto che nel nostro Paese circa il 25% delle acque di fognatura viene scaricato in mare, nei laghi e nei fiumi senza essere opportunamente depurato, nonostante siano passati oltre dieci anni dal termine ultimo che l'Unione Europea ci aveva imposto per mettere a norma i sistemi fognari e depurativi. Ritardi – conclude Imparato - che si ripercuoto anche sulle tasche dei cittadini, visto che le inadempienze dell’Italia nell’attuazione della direttiva comunitaria hanno portato a procedure di infrazione, in alcuni casi seguite da condanne che si tramutano in multe salatissime”. L’Italia, infatti, è soggetta a tre procedure di infrazione emanate dalla Commissione Europea nel 2004, nel 2009 e nel 2014; le prime due delle quali sono già sfociate in condanna.

“I nostri monitoraggi sono stati sicuramente condizionati dalle condizioni metereologiche, visto che molti dei punti critici, foci di fiumare e torrenti, erano a secco a causa della siccità. Il carico inquinante che di solito arriva da queste acque quindi non veniva riversato a mare come normalmente avviene” spiega Luigi Sabatini, direttore di Legambiente Calabria che ha poi aggiunto: “È necessario portare a termine la vera grande opera pubblica di cui necessita la Calabria: uscire dall’emergenza depurativa che rischia di compromettere irrimediabilmente una delle maggiori risorse di questo territorio”.

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