Gratteri: “Lamezia può riprendersi, è una città viva”- VIDEO

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Lamezia Terme - “Lamezia è una città viva e non lo dico per piaggeria. Io giro la Calabria, la sento: Lamezia è una vetrina, è attraversata dall'autostrada, vi è l’aeroporto, l’agricoltura. Non è una città che vive di assistenzialismo. Ci sono larghi margini di miglioramento per la città. Dovete essere positivi perché c’è la possibilità di riprendersi". Il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri interviene in città per presentare la sua ultima fatica letteraria scritta a quattro mani con Antonio Nicaso, “Storia segreta della ‘ndrangheta”. Incalzato dal giornalista Gianfranco Manfredi alla libreria Tavella, Gratteri ha ripercorso nei dettagli l’evoluzione della ‘ndrangheta, soffermandosi anche su quanto accaduto nella città della piana negli ultimi anni.  “Questa sala, con  questo pubblico rappresentano una realtà differente. Oltre alla Lamezia Terme che descrivono i rapporti degli inquirenti c’è anche un’altra Lamezia che è quella presente qui questa sera; attenta, vivace dal punto di vista culturale e soprattutto interessata a quello che Gratteri dice, afferma e dimostra nella sua attività quotidiana, non solo con i libri, che sono un momento di riflessione e di analisi ma, soprattutto, con il suo ruolo di Magistrato inquirente”. Sono state proprio queste parole proferite dal giornalista Gianfranco Manfredi,  a dare il via all’appuntamento con il Procuratore Nicola Gratteri.

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Nel libro, ad essere ripercorse minuziosamente, sono tutte le tappe evolutive  che hanno portato all’affermazione della ‘ndrangheta nel mondo. Un excursus storico che  parte dal lontano 1860 per  arrivare fino ai giorni nostri. Dalla mafia dei piccoli furti, della “lupara” alla mafia dei “colletti bianchi”, il cui fatturato annuo, dovuto per la maggior parte ai proventi della vendita di cocaina, si aggira attorno alle diverse decine di miliardi di euro. Proprio in virtù di questi ingenti introiti la ‘ndrangheta si è affermata, subito dopo FCA e Finmeccanica, come la terza “azienda” italiana. “Non è un libro per studiosi – ha affermato Gianfranco Manfredi  – ma è un libro che mira a far capire quanto sia necessario contrastare questo grave fenomeno”. Un fenomeno troppo spesso negato e sottovalutato da chi avrebbe dovuto invece osteggiarlo. Sin dalle origini, difatti, la mafia ha potuto contare sul forte appoggio delle classi dirigenti. “Vi è sempre stato un grande abbraccio tra la ‘ndrangheta e la politica. – ha asserito a tal proposito Gratteri – Chiunque è stato al governo non ha voluto, potuto, saputo contrastare le mafie. Non è mai stata messa come priorità perché, detto in parole crude, il manovratore non vuole essere controllato, chiunque è al potere non vuole essere controllato, non vuole un sistema giudiziario forte; e questo è triste e amaro”.

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Nel libro, un’ampia pagina è stata dedicata alla città di Lamezia Terme, ai sequestri di persona di cui fu vittima negli anni ’70, passando per i numerosi delitti, mai risolti completamente, che l’hanno colpita (Ferlaino, Aversa, Ciriaco), fino ad arrivare ai tre scioglimenti dei consigli comunali. “Lamezia è stata interessata, in modo pervasivo, dalla mafia perché, rispetto al resto della Calabria, è tra i centri più ricchi e se vogliamo anche più vivaci, più aperti. Da maggio 2016 però Lamezia ha avuto 220 arresti per organizzazione di stampo mafioso”. Gratteri ha inoltre ricordato un recente omicidio avvenuto proprio nel territorio lametino. “La città ha avuto un assassinio eccellente che è stato quello dell'avvocato Pagliuso, per il quale sono stati inviati investigatori di primissimo piano. Tutti i reati sono importanti e devono essere risolti però, uccidere un avvocato, è un fatto molto grave, perché l’avvocato è parte integrante del processo. Altrettanto grave è uccidere un giornalista, perché il suo compito è quello di informare, non deve essere toccato. Per noi è stato fondamentale, è stato quasi un prestigio riuscire a risolvere un omicidio così difficile”.

“Abbiamo così dimostrato – ha aggiunto Gratteri – che siamo capaci di lavorare, che la città può fidarsi di  noi”. Ad esser sottolineata è stata anche la dilagante penuria  di etica e di morale di cui risulta sempre più afflitta la società occidentale ed in particolar modo l’Italia; una carenza che ha contribuito all’innalzamento del livello della corruttela. Diventa, a questo punto, centrale, secondo Gratteri, la volontà del singolo cittadino. “Noi faremo indagini importanti – ha asserito – noi puliremo interi territori, libereremo interi paesi, ma se poi voi cittadini non andrete ad occupare le strade, le piazze, non interverrete nel sociale, non vi “sporcherete le mani”, l’effetto di anni di indagini, di sacrifici delle forze dell’ordine, della magistratura, diverrà minimo. Non vi chiedo di rischiare la vita, vi chiedo di impegnarvi nel sociale, di incominciare, voi ragazzi, ad allenarvi alla generosità. Se voi non partecipate alla vita della vostra città, tutto sarà vano. Siate meno egoisti". 

Alessia Raso

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