Gratteri: "Stati d'Europa si attrezzino sul piano normativo per contrastare le mafie"


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Catanzaro - “Ci sono Paesi in Europa, che fanno parte del trattato di Schengen e della stessa Comunità europea, che non collaborano e non sono attrezzati sul piano normativo e non fanno nulla per contrastare il riciclaggio”. Ad affermarlo, il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, intervenendo in occasione della presentazione del libro “La rete degli invisibili” scritto dal magistrato con Antonio Nicaso. “State pensando subito alla Svizzera, ma – ha spiegato Gratteri - è più facile riciclare in Austria che non in Svizzera, è più facile riciclare nella City di Londra, che è un buco nero. Sul piano europeo c'è tanto da fare, l'Europa è rimasta solo un'Europa bancaria/economica e non invece avremmo bisogno di un'Europa federale. Perché, se dovesse continuare questo processo di sgretolamento dell'Europa, sarà un guaio per tutti: noi saremo più deboli e l'Europa diventerà uno spazio dove russi, cinesi, indiani e americani possono venire a fare shopping e a comprare tutto ciò che è in vendita, perché l'essere piccoli e contare poco sul piano internazionale, sul piano politico, questa debolezza portano a non avere forza in capo e a essere fagocitati da questi Paesi che sono forti sul piano economico perché non rispettano le regole minime della democrazia”.

“Nicaso - ha poi osservato Gratteri - dice giustamente che 'le mafie cercano paradisi normativi', questo è un passaggio importante, perché dove non c'è sul piano normativo qualcosa di stringente che induce chi vuole fare investimenti ad avere un minimo di regole si fanno grandi profitti e comunque profitti, senza rispetto delle regole minime di democrazia, libertà, tutela dei lavoratori, vengono a fare shopping e a comprare il made in Italy. E allora, partiamo da qui perché – ha sostenuto ancora il procuratore di Catanzaro - ci sia il giro di boa, la rinascita dell'Italia. Tutto questo è un motivo in più affinchè gli Stati d'Europa si attrezzino sul piano normativo per contrastare le mafie, visto che da anni ci ripetiamo che le mafie non sono un problema italiano. Ma purtroppo l'Europa ancora non sta a sentire, e questo è un dato allarmante, perché si continua ancora a parametrare la pericolosità delle mafie ancora solo dal numero dei morti ammazzata. Questo è anche un problema dell'Italia, perché abbiamo bisogno del supporto normativo degli Stati europei, che non c'è perché non avvertono il problema. E' il cane che si morde la coda: cosa deve succedere – ha concluso Gratteri - perché nel Parlamento europeo si discuta almeno una volta di questi problemi e non di commercio, dazi, importazioni, prodotti?”.

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