Grazie procuratore Lombardo

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di Filippo Veltri.

La città tutta ed i cittadini tutti dovrebbero essere eternamente grati al Procuratore della Repubblica Vincenzo Antonio Lombardo per quello che egli sta facendo in questi lunghi anni per Lamezia Terme. Ovviamente non da solo ma coadiuvato dai suoi bravissimi sostituti alla Direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro, da eccelsi poliziotti, carabinieri, finanzieri, che hanno investigato in lungo e in largo su quello che celava la città, dietro le quinte e dietro l’apparenza di un solido perbenismo o di un’altrettanta spavalderia e sicumera.

Con le ultime due operazioni (di cui ci occupiamo ampiamente in questo numero del Lametino) è stata ulteriormente scavata la soglia dell’attenzione e l’avvicinarsi delle elezioni amministrative (l’altro tema caldo al centro di questo Lametino) non ha fatto altro che siglare – smentendo così una sorta di tacito patto che esiste da decenni – la parola fine su chi pensava e continua a pensare che a Lamezia si possa continuare a far finta di niente, o trincerarsi – peggio ancora – dietro le frasi fatte, le le ovvietà o le le polemiche di bottega in tema di lotta alla ‘ndrangheta.

Ora i cittadini e gli elettori il 31 di maggio hanno davanti a loro un quadro che è ulteriormente più chiaro, anche rispetto a quello che era già venuto fuori con le operazioni dei mesi e degli anni scorsi. Ora – come ha detto giustamente Lombardo – è stata restituita capacita’ d’azione a tutto un mondo imprenditoriale che non ha più alibi di sorta. Ora tutti sanno e nessuno potrà più dire di non sapere. Ora tutti possono agire di conseguenza, ribellarsi alle cosche, non subirne il fascino o cercarne viceversa  l’accondiscendenza e la benevolenza. Ora tutti sanno che cosa accadeva e cosa accade dietro i santuari considerati intoccabili e inaccessibili.

Cambiare verso si può, restituire dignità ad una città troppo invischiata e legata a logiche criminali è possibile ed è per questo motivo che noi diciamo grazie al Procuratore Lombardo. Quello di buono che eventualmente verrà dopo sarà possibile solo grazie a questa grande operazione di bonifica e di sana, discreta e silenziosa polizia giudiziaria. Non è poco in tempi in cui la pubblicità – anche in quegli apparati dello Stato – è vista come l’unica strada possibile. Lombardo ed i suoi ci dicono che si può e si deve operare senza proclami ma con il senso della giustizia e della ricerca della verità in punta di piedi.Il resto sarebbe compito della politica e dei cittadini.

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