Il docufilm “I cacciatori del cielo” del regista lametino Mario Vitale conquista il 18.3% di share

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Roma – Il docufilm con la regia del lametino Mario Vitale con protagonista Beppe Fiorello, “I cacciatori del cielo” conquista 3.447.000 spettatori pari al 18.3% di share. Aveva solo 30 anni, Francesco Baracca, conosciuto come l’asso dell'aviazione italiana, quando morì durante la Prima Guerra Mondiale.

"Il mio obiettivo principale è stato fin da subito quello di cercare di affrontare questo racconto storico della nascita dell'Aeronautica Militare come arma indipendente, non attraverso una facile celebrazione di avvenimenti storici della Grande Guerra, ma, piuttosto, puntando il focus sulle vicende umane e familiari di un pioniere del volo come Baracca". Così il giovane regista lametino Mario Vitale ha commentato il successo di ascolti di ieri sera in prima serata su Rai1 del suo "I cacciatori del cielo" che, attraverso la storia dell'asso dell'aviazione Francesco Baracca, interpretato da Giuseppe Fiorello, racconta le imprese eroiche, la vita e l'amicizia di quei pionieri del volo che si distinsero per le loro azioni e il loro coraggio durante la Prima Guerra Mondiale e le cui gesta gettarono le basi per la nascita dell'Aeronautica Militare avvenuta 100 anni fa, il 28 marzo 1923.

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"Attraverso le emozioni di Baracca - aggiunge Vitale che con questo film ha diretto Fiorello per la seconda volta - i suoi sentimenti, le sue paure, ho cercato di restituire un racconto appassionante, ma allo stesso tempo sincero ed emotivo". Un obiettivo raggiunto, quello di Vitale, che, oltre ad utilizzare anche il disegno animato realizzato dal fumettista Lelio Bonaccorso per "raccontare" alcune scene, si è servito della narrazione in prima persona dei protagonisti che si raccontano come in un documentario e che, nel susseguirsi delle scene, vivono le loro emozioni, le loro paure, mentre sullo sfondo si odono i segnali di una Guerra che portò morte e distruzione e che irrompe con la sua tragicità nelle loro vite con la disperazione della perdita e del distacco di chi, fino a quel momento, aveva condiviso con loro una parte della propria esistenza. Ed ecco che, accanto all'amicizia, all'amore, al cameratismo, si staglia l'immagine della bara di un soldato che, avvolta nel Tricolore, esce dal portone di una chiesa tra una folla di militari che salutano il compagno d'armi. Immagini in bianco e nero, in foto e video d'epoca, in un susseguirsi di fotogrammi che lentamente delineano, come in un mosaico, tutti i tasselli di una parte importante della storia italiana, fino a giungere ai giorni nostri con l'esibizione delle Frecce Tricolori quasi in un passaggio di testimone e di continuità.

La storia dell'asso dei cieli Baracca

“Mi chiamo Francesco Baracca. Sono un pilota del Regio Esercito. Prima di diventare aviatore ero al Piemonte Cavalleria. L’aviazione era ancora ai suoi albori, in pochissimi si avventuravano nei cieli… Un giorno assistetti a uno di quei primissimi voli e fu subito una folgorazione! Vedere quell’aereo che si librava nel cielo, vederlo entrare e scomparire tra le nuvole… Capii immediatamente che l’aviazione sarebbe stato il futuro e io volevo farne parte. Poi, il 24 maggio 1915, tutto cambiò”. Inizia così il docufilm realizzato per celebrare il Centenario della costituzione dell’Aeronautica Militare, andato in onda mercoledì 29 marzo su Rai1 per Rai Documentari dal titolo “I cacciatori del cielo”. Si tratta del primo docu-film sulla storia “dell’asso dell’aviazione” Francesco Baracca interpretato da Giuseppe Fiorello e con la regia del giovane lametino Mario Vitale, prodotto da Gloria Giorgianni per Anele con Luce Cinecittà, in collaborazione con Rai Documentari, con il Patrocinio e la partecipazione del Ministero della Difesa, Aeronautica Militare e Difesa Servizi, con il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con il sostegno di Intesa Sanpaolo e con Aerea S.p.A. ed Elettronica S.p.A.

Il progetto, scritto da Pietro Calderoni e Valter Lupo, con la collaborazione di Mario Vitale e la consulenza storica di Paolo Varriale, racconta le imprese eroiche, la vita e l’amicizia di quei pionieri del volo che si distinsero per le loro azioni e il loro coraggio durante la Prima Guerra Mondiale e le cui gesta gettarono le basi per la nascita dell’Aeronautica Militare avvenuta il 28 marzo 1923. Un racconto avvincente che abbraccia temi universali come amicizia, grandi ideali e l’amore e che intervalla alla fiction vera e propria, arricchita da una serie di “interviste ricostruite” ai protagonisti della storia interpretati dai rispettivi attori, preziosi materiali di repertorio, sia foto che filmati d’epoca, e animazioni originali. Non solo eroici voli. Vitale ha raccontato anche la storia d'amore di Francesco Baracca con la cantante lirica Norina Cristofoli. Un docufilm avvincente ed emozionante che ha appassionato i telespettatori. Il 19 giugno 1918 l'asso italiano mentre si trovava impegnato sul Montello con lo SPAD S.VII venne abbattuto proprio pochi mesi prima della fine della guerra. Un importante pezzo di storia, quello di Francesco Baracca e di quei pionieri del volo che si distinsero per le loro azioni e il loro coraggio durante la Prima guerra mondiale, che il regista lametino ha portato sul piccolo schermo facendo conoscere le loro gesta eroiche al grande pubblico.

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