Il Telescopio Solare Europeo aprirà gli "occhi" nel 2029: coinvolge anche ricercatori calabresi

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Roma - La strada verso il Telescopio Solare Europeo del futuro è già tracciata: il progetto, guidato dall'Istituto di Astrofisica delle Canarie, coinvolge 26 istituti di 18 Paesi e prevede la costruzione a partire dal 2027 sull'isola di La Palma. L'Est (European Solar Telescope) dovrebbe aprire i suoi 'occhi' nel 2029, come annunciato oggi all'evento organizzato dall'Accademia Nazionale dei Lincei. Il contributo italiano è molto importante, con la terza comunità in termini di ricercatori coinvolti, tre Università (Roma Tor Vergata, Catania e Calabria), l'Istituto Nazionale di Astrofisica e diverse aziende.

"Il nuovo telescopio ci permetterà di capire i dettagli delle interazioni tra campo magnetico e plasma e scandaglierà diversi strati dell'atmosfera solare", spiega Francesca Zuccarello dell'Università di Catania, intervenuta oggi all'Accademia dei Lincei. "In particolare, il progetto Est ci consentirà di studiare il campo magnetico solare con un'accuratezza mai raggiunta prima - prosegue - per cercare di rispondere ad alcune delle domande ancora senza risposta: quali sono i meccanismi alla base del campo magnetico del Sole, perché la corona solare ha una temperatura più elevata degli strati sottostanti e cosa provoca gli eventi esplosivi come i brillamenti". L'evento è stato anche l'occasione per la presentazione del documentario che racconta il viaggio del progetto Est, prodotto dall'Istituto di Astrofisica dell'Andalusia per la regia di Emilio J. García. Il documentario mostra 16 interviste con scienziati coinvolti nel progetto e riprese effettuate nei luoghi che hanno visto la nascita dello studio del Sole, come appunto l'Accademia dei Lincei. "Il Telescopio Solare Europeo ci permetterà di scendere nei minimi dettagli del Sole - commenta Luca Giovannelli dell'Università Tor Vergata, che ha partecipato al convegno - e di risolvere alcuni dei misteri ancora aperti non solo del Sole, ma anche delle altre stelle".

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