Immigrati in corteo: vogliono i documenti per andare via da Centro Accoglienza

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Lamezia Terme – Diversi immigrati richiedenti asilo hanno manifestato per le vie di Lamezia questa mattina per chiedere maggiore attenzione da parte delle istituzioni sulle pratiche necessarie per andare via dal Centro di Accoglienza di Pian del Duca. Attualmente, sarebbero circa un’ottantina gli immigrati presenti nel Centro e tutti richiedono la velocizzazione delle pratiche per poter spostarsi in altre città o ricongiungersi altrove con i loro familiari. Un corteo pacifico che è risalito da via del Progresso per sostare poi davanti la Cattedrale e il Palazzo di Città su corso Numistrano. Il corteo è stato monitorato dalle volanti del commissariato di polizia, ma la manifestazione si è svolta regolarmente e non si sono registrati episodi di intolleranza.

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REAZIONI

Cristiano (Mtl): "Il comune non aderisca al piano nazionale dei migranti e stop ai finanziamenti"
Sulla manifestazione di questa mattina da parte degli immigrati registriamo l'intervento del consigliere Massimo Cristiano (Mtl). "Quanto successo oggi a Lamezia, dove extracomunitari irregolari hanno manifestato per le vie della città, è un qualcosa di veramente grave, sta succedendo esattamente quello andiamo dicendo da diverso tempo, in altre parole un invasione programmata che grava sulle spalle del contribuente italiano, un campanello d’allarme pericolosissimo che è l’anticamera di quello che potrebbe accadere in futuro, ovvero la rivolta di persone disperate in una città altrettanto disperata dove insistono oltre 25.000 disoccupati,  anche perché da quanto si apprende(fonti  di stampa) la rivolta nel centro di accoglienza di pian del Duce è stata violenta con ben 4 contusi, da chiarire che questi signori costano al contribuente italiano circa 35 euro al giorno, vitto e alloggio, sigarette , scheda telefonica,  per il tramite di cooperative sociali che ogni anno fatturano milioni di euro, quindi sfatiamo un mito, nessuno fa solidarietà gratis, ma spesso e come documentato da numerose inchieste giornalistiche, dietro agli immigrati si cela un enorme business.  Il fenomeno dell’ immigrazione clandestina purtroppo rischia di esplodere anche nella nostra città; oltre al problema storico degli zingari, basta farsi un giro per la città nelle ore serali per rendersi conto della triste realtà;  in Sicilia la questione è diventata incandescente dal punto di vista sociale,  visto che si sono verificati numerosi scontri in alcune città come a Portopalo, tra cittadini e clandestini, che lamentano come nel caso di Lamezia diritti ed assistenza. Non da meno la questione sanitaria, dove è ormai assodato che molti soldati  italiani impegnati nell’ operazione Mare Nostrum, sono risultati positivi al TBC( anche se la situazione rimane sotto controllo). L'immigrazione clandestina non si ferma con le chiacchiere, o con un operazione demenziale come quella di Mare Nostrum, le nostre navi servono a pattugliare costringendo i paesi del Sud del Mediterraneo a controllare le loro coste e a fermare i barconi, e non il contrario, usarle come taxi, ma soprattutto bisogna far comprendere che in un momento di crisi come questo bisogna dire fermatevi perché qui non c'è posto. Certo aver tolto il reato di immigrazione clandestina  ha letteralmente peggiorato le cose, infatti gli sbarchi sono aumentati a dismisura, per questo  motivo noi di MTL abbiamo agito concretamente con la raccolta firme a sostegno del referendum per la reintroduzione del reato stesso, per noi  la clandestinità è reato. Naturalmente il problema non sono le persone, infatti nulla contro questi poveri disperati che spesso vengono sfruttati dai potenti della terra come macelleria sociale, ma il fenomeno dell’ immigrazione va fermato perché è impensabile che possiamo accogliere tutti i disperati della terra, finiremmo disperati più di quanto già lo siamo, in questo i comuni possono fare molto, in primis bloccare tutti i finanziamenti a favore degli immigrati irregolari e destinarli alle famiglie italiane in difficoltà( vedi progetto “ due soli”) cosa che abbiamo già proposto, e non aderire al piano nazionale di accoglienza migranti, prendendo spunto da alcuni comuni come Latisana; infine bisogna comprendere e distinguere  l’immigrato che viene nel nostro paese per lavorare(tramite un apposito contratto)  da chi giunge in Italia, per gravare solo ed esclusivamente sulla “spalle” del contribuente( 35 euro al giorno), il nocciolo è proprio questo, manca il lavoro per gli italiani e ci sono troppe famiglie italiane in difficoltà. Nelle prossime ore incontrerò molti cittadini e associazioni che giustamente sono preoccupati dall’ escalation della vicenda e valuteremo il da farsi.

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