Inaugurato anno giudiziario a Catanzaro: “Risposta a criminalità è stata efficace nonostante criticità d’organico” - VIDEO

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Catanzaro – “In Calabria esiste un numero sempre più consistente di organizzazioni criminali”. Lo ha detto il presidente della Corte di appello di Catanzaro, Domenico Introcaso, nella sua relazione nel corso della cerimonia di apertura dell'anno giudiziario, che ha poi aggiunto come "Secondo i dati diramati, a suo tempo, dal ministero dell’Interno, nella regione Calabria vi sarebbero 160 organizzazioni criminali, per un numero di 4.389 affiliati: di essi 2086 sono presenti nel territorio del distretto di Reggio Calabria e 2.303 nel distretto di Catanzaro”. La criminalità "trova collocazione nel distretto in numerosi 'locali', distribuiti sull'intero territorio e particolarmente stabilizzati nei circondari di Vibo Valentia, Castrovillari, Paola e Lamezia".

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Non solo questo, comunque, è stato scritto nero su bianco dal presidente della Corte di Appello, perché si è parlato anche delle piante organiche di tutti gli uffici, requirenti e giudicanti, "sono inadeguate sia in relazione al numero dei magistrati che a quello del personale amministrativo". Così ha quindi inquadrato la situazione del Distretto giudiziario di Catanzaro descritta dal presidente della Corte d'appello.

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Secondo il presidente Introcaso, "la risposta di giustizia è stata severa ed efficace nonostante le scoperture di organico siano ormai endemiche dal punto di vista quantitativo. A stabili percentuali corrispondono solo modificazioni soggettive trasferiti ma invarianza nel numero. Il risultato e' un movimento migratorio costante in uscita con entrate costituite da magistrati ordinari di prima destinazione che, per vincoli ordinamentali, non possono svolgere funzioni di Gip/Gup. Le dinamiche relative ai trasferimenti - scrive ancora Introcaso - presentano una ricorrenza temporale ormai quadriennale, tale da determinare scoperture prossime al 50% in tribunali medio-piccoli (Vibo Valentia, Crotone). Il fenomeno della mobilità ha creato il "paradosso Calabria" per cui in tribunali costituiti in larga maggioranza da magistrati ordinari in tirocinio (Mot) i processi di allarme sociale locale, nazionale e internazionale - aggiunge il presidente della Corte d'appello di Catanzaro - sono celebrati da collegi composti da Mot, con risposte comune di efficacia. Il disagio trova espressione nelle criticita' dei tribunali di Catanzaro, Crotone, Paola e Vibo Valentia".

La relazione poi rileva come "non minori sono i problemi che affliggono le procure della Repubblica presso i tribunali del Distretto, le cui piante organiche sono state solo di recente razionalizzate mediante redistribuzione dei magistrati e rafforzamento della Procura distrettuale tenuto conto - conclude Introcaso - del crescendo della criminalità di stampo mafioso nell'intero territorio". 

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Diverse le personalità delle Istituzioni, del mondo giudiziario e politico presenti alla cerimonia che si è tenuta stamane nella sede della Corte d’Appello di Catanzaro. Corposo l’intervento del Ministro della Giustizia Andrea Orlando che ha voluto essere presente alla cerimonia: "Ho voluto fortemente essere qui oggi perché bisogna guardare la giustizia con gli occhi del Sud". Tutti gli interventi hanno fatto riferimento alla ‘ndrangheta e alla sua pervasività, come ha sottolineato il ministro Orlando “La 'ndrangheta non è folklore locale ma una rete criminale internazionalizzata”, ma si è parlato anche delle riforme, e dei cambiamenti nel sistema giudiziario, ma anche della carenza di giudici, prevalente in alcuni settori del distretto che fa capo a Catanzaro".

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Lupacchini: “Contrasto efficace contro criminalità”

Il procuratore generale Otello Lupacchini ha evidenziato come "sul territorio è stato avviato un contrasto sempre più efficace sul piano investigativo e personale contro la criminalità di tipo 'ndranghetistico mediante un'azione mirata al monitoraggio costante delle 'ndrine e dei locali di 'ndrangheta". Secondo Lupacchini nel Distretto di Catanzaro "la giustizia costituisce il presidio più forte e solido per la collettività e per il territorio. Prova ne sia l'incremento dei risultati della lotta all'associazionismo mafioso. Ciascuno però deve fare la sua parte: le istituzioni, i cittadini e il sistema delle imprese. Perché qui in gioco non c'è soltanto il destino del cittadini, ma anche l'efficacia risposta dello stato contro la criminalità organizzata". Soffermandosi sul rapporto tra magistratura e politica, Lupacchini ha dette che "il giudice si è trasformato in interprete dei diritti del cittadino entrando in tensione e in conflitto con rappresentanti politici. Anche perché questi ultimi, ridotti, a causa del restringimento dei margini di iniziativa e di autonomia decisionale conseguente ai processi di globalizzazione e di crisi della politica elettorale, a una funzione sempre più residuale, vicaria e non di rado parassitaria, sono purtroppo tentati talvolta a compensare il loro potere declinante e precario procurandosi rendite illegali".

Palamara (Csm): “Catanzaro modello virtuoso per giovani magistrati”

"Catanzaro può essere un modello virtuoso per i giovani magistrati". Lo ha detto Luca Palamara, componente togato del Csm, intervenuto a Catanzaro per l'inaugurazione dell'anno giudiziario. "Solo facendo funzionare tutte le componenti della 'squadra-Stato' - ha detto ancora Palamara - si può combattere efficacemente la criminalità organizzata. Il Csm è molto attento alle criticità che emergono dai distretti. È il momento di fare delle scelte per una ridistribuzione dei tribunali. Quanti sono ancora utili? Quali modifiche fare? E sui Tribunali distrettuali bisogna iniziare a riflettere".

"Gli Uffici di procura di Catanzaro - ha detto ancora Palamara - sono stati recentemente impegnati in importanti ed efficaci azioni di contrasto alla criminalità organizzata grazie anche all'efficace copertura dei posti in organico operata dal Csm. Ora va valutato il nuovo assetto della organizzazione degli uffici requirenti e delle procure generali presso le Corti d'appello, anche alla luce della nuova disciplina delle avocazioni, armonizzandola con la nuova circolare del Consiglio sugli Uffici di procura, che impone il dovere di lealtà tra sostituto e procuratore capo".

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Gratteri: “Sbagliato che per alcuni pm ci sia troppo lavoro e per altri poco”

"Il Ministero della Giustizia - ha fatto qualcosa di coraggioso con la riforma della geografia degli uffici giudiziari. Serviva però ancora più coraggio o una maggioranza più forte per fare altre riforme. Bisogna chiudere, per esempio, alcune Corti d'appello e ridurre il numero di magistrati anche in luoghi di grande tradizione perché non è possibile e accettabile che alcuni pm abbiano 50 fascicoli e altri 1.500". É il grido d'allarme lanciato dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, nel corso della cerimonia d'inaugurazione dell'anno giudiziario. Gratteri ha anche sottolineato "la necessità di riformare il sistema carcerario. Servono quattro carceri da cinquemila posti, inserendo il lavoro per riabilitare e rieducare i detenuti, così come accade per i tossicodipendenti. In questo modo avremmo il Paese più pulito del mondo. Per fare queste cose, però, ci vuole coraggio. C'è anche il rischio di essere tacciati di fascismo, ma io non ho di queste preoccupazioni".

"Sono grato al ministro Orlando - ha detto ancora il procuratore Gratteri - perché dopo decenni di parole e false promesse dalla politica nel Distretto di Catanzaro si è vista la luce con l'aumento della pianta organica della Procura e l'arrivo di nuovi magistrati. È stato l'inizio di una rivoluzione. A Catanzaro stiamo cercando di cambiare il modo di approcciarci al lavoro. Quando sono arrivato qui ho trovato magistrati capaci ma spenti, tristi, rassegnati. Abbiamo cambiato mentalità". "Avevamo un problema con le avocazioni - ha aggiunto il Procuratore di Catanzaro Gratteri - perché ce n'erano circa 100 al mese. Ho pensato di cacciare dai corridoi della Procura di Catanzaro tutti i vagabondi e gli spioni che giravano e ho aperto le porte alle parti offese che avevano bisogno di parlare. Due volte a settimana dedico il pomeriggio ad ascoltare la gente che soffre. In questo modo ho eliminato le richieste di avocazione". Il Procuratore di Catanzaro ha poi evidenziato come al suo arrivo, nel 2016, ha trovato una mole di fascicoli arretrati. "Alcuni - ha detto Gratteri - risalivano addirittura al 2000. Ora il più vecchio è del 2013". Gratteri, in conclusione, ha ribadito la richiesta "di istituire i Tribunali distrettuali. È necessaria la specializzazione. Non si possono improvvisare collegi giudicanti che devono processare famiglie di 'ndrangheta di serie A che hanno interessi in tre continenti. Si tratta di una riforma urgente e seria per evitare pasticci e cadute di credibilità".

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