Inaugurato Anno giudiziario tributario: in Calabria gravi carenze nell'organico

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Catanzaro - Nella giurisdizione tributaria calabrese restano "gravi difficoltà sia in termini di carenze di personale, giudiziario e amministrativo, sia di una dotazione strumentale deficitaria". Lo rileva il presidente della Commissione tributaria regionale, Mario Spagnuolo, nella relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2018. Per quanto riguarda il personale di magistratura - prosegue il magistrato - "si sono completamente esauriti gli effetti positivi della riforma del 2011 che aveva immesso in ruolo un cospicuo numero di magistrati, provenienti. Ciò vale soprattutto per gli organici della Commissione tributaria regionale, che a oggi si caratterizza per l'assenza di un presidente di sezione su otto, di sei vicepresidenti di sezione su otto, di 24 giudici su 32. Le prossime cessazioni per raggiungimento del limite d'età o trasferimento aggraveranno le carenze di organico. Il prosieguo dell'attività giurisdizionale è possibile solo attraverso il ricorso ad applicazioni esterne non esclusive, puntualmente disposte dal Consiglio di presidenza della giustizia tributaria, che non sono assolutamente risolutive del problema. Del pari i presidenti delle Commissioni tributarie provinciali - scrive ancora Spagnuolo - lamentano gravi carenze dell'organico".

Infine il presidente della Commissione tributaria regionale auspica che "possano concludersi nei tempi più brevi i concorsi per la copertura delle vacanze" sottolineando tuttavia "positivamente come la giustizia tributaria calabrese nel suo complesso, pur nella carenza di organico, sia riuscita - conclude Spagnuolo - non solo a impedire l'aumento delle pendenze ma a ridimensionarle considerevolmente".

“Meno pendenze ma più litigiosità”

Nel biennio 2016-2017 nella giurisdizione tributaria calabrese "le pendenze sono state significativamente ridotte, nonostante l'elevato numero delle sopravvenienze". Lo evidenzia il presidente della Commissione regionale tributaria, Mario Spagnuolo "sia la Commissione regionale sia le Commissioni provinciali si caratterizzano positivamente per aver raggiunto l'obiettivo di diminuire le pendenze per una percentuale oscillante tra il 5% quella provinciale di Crotone e il 30% quella di Vibo Valentia". Nella relazione Spagnuolo annota che "dal punto di vista territoriale, le controversie si concentrano in maggior parte nelle due province di Cosenza e Reggio Calabria, in primo grado, mentre è significativo l'aumento delle sopravvenienze davanti al giudice dell'appello": in particolare, i dati dicono che all'1 luglio 2016 gli appelli pendenti presso la Commissione tributaria regionale erano oltre 15mila, scesi al 30 giugno 2017 a 13,736 (pervenuti nel periodo 3.035, decisi 4.481).

"Questo - spiega Spagnuolo - è frutto dell'impegno continui e proficuo di tutti i giudici tributari in servizio e della struttura amministrativa". Il presidente della Commissione tributaria regionale poi osserva: "L'attuale situazione del contenzioso tributario è caratterizzata da un elevato numero di controversie di modesto valore, una forte domanda di sospensione della riscossione da parte dei contribuenti, la scarsa incidenza della conciliazione giudiziaria. La maggiore propensione al contenzioso probabilmente non è riconducibile a una sola causa ma a una serie di variabili. Possono ipotizzarsi - scrive ancora Spagnuolo - una bassa qualità dell'assistenza fiscale di cui usufruiscono i contribuenti, una resistenza a applicare l'autotutela da parte degli uffici e un'induzione strumentale al ricorso da parte dei patrocinanti, una maggior litigiosità dei contribuenti per ragioni culturali".

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