Incontro del Comitato lametino acqua pubblica: "Stop Sorical, mettiamo fine a decennali politiche di privatizzazione"

foto-03172018-203857.jpg

Lamezia Terme - "Giù le mani dall'acqua, basta città senz'acqua, stop sorical", solo alcuni dei messaggi lanciati dal Comitato Lametino Acqua Pubblica rivolti alla cittadinanza, in un incontro pubblico all' interno della nuova sede di CittadinanzAttiva. Un grido di allarme, dopo oltre un mese e mezzo senza servizio idrico in città, che serve a non staccare la presa in merito al diritto inalienabile in questione. Il timore, infatti, viste le recenti vicende che hanno interessato la Sorical è di un pericolo imminente a rimanere di nuovo a secco. Un malessere diffuso - afferma Gennaro Montuoro - dei circa 40mila abitanti senza acqua dalle 20 di sera alle 5 di mattina, ma chi decide cosa"?  Al di là delle lamentazioni e degli sfoghi sui social network dei lametini, non sono stati sollevati problemi annosi. Problemi che si ripresentano da anni e che specie in campagna elettorale si tenta di evadere, o si promette di risolvere. 

A toccare con mano la gravità del potere dietro cui si trovano inosservati i diritti di ogni cittadino, l'intervento della magistratura che ha posto sotto sequestro preventivo sei serbatoi di compensazione situati nei pressi dei quartieri di Sambiase, Caronte, Bella, Canneto, sui quali è stata applicata da parte di Sorical SpA la famigerata diminuzione della portata idrica. "Alcuni di questi  dirigenti - come fanno notare dal Comitato - sono indagati proprio per interruzione di servizio pubblico, insieme a due tecnici della Lamezia Multiservizi SpA. Oltre ai debiti - afferma Montuoro, a proposito della situazione Sorical su Lamezia -  il problema a monte è il meccanismo di fatturazione che raddoppia di anno in anno". 

Tra le soluzioni indicate, quindi, c'è la chiusura della Sorical SpA, per passare ad una gestione pubblica e partecipata del servizio idrico. Inoltre, la data dell'incontro pubblico a cui ne seguirà presto un'altra, attraverso cui portare la comunicazione all'esterno, è simbolica, non scelta a caso. "Oggi fino alle 22 c'è la tornata elettorale in vista della formazione dell'assemblea dei sindaci che andrà a costituire la nuova autorità idrica calabrese". Sono 40 i sindaci da individuare, di cui 5 entranti di diritto perché facenti parte dei capoluoghi. Tuttavia solo il 33% dei comuni attesta l'avvenuta adesione. Anche qui, il rischio è quello di una impostazione poco rappresentativa e antidemocratica. "Basti pensare che a capo dell'assemblea andrebbe di nuovo Abramo - prosegue Montuoro - il rischio è che si vada verso una nuova ondata di privatizzazione".

L'invito alla riflessione, quindi, è sul piano delle politiche ultraliberistiche, intorno a tutto ciò che riguarda rifiuti, sanità, acqua, ecc. A conclusione, a tracciare le linee geografiche delle altre regioni italiane, che versano nelle medesime situazioni, Vincenzo Migliucci del Forum Movimento Italiano per l' acqua, che in particolare ha portato all'attenzione le multiutility e le grandi multiutility, fra cui l'acquedotto pugliese. Virtuoso invece l'esempio del comune di Napoli. 

V.D.

© RIPRODUZIONE RISERVATA