Ingresso in clausura delle clarisse e inaugurazione monastero a Conflenti: “Un luogo dell’essere”

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Conflenti - “Un faro luminoso, un fuoco ardente, una luce sul monte” questo è per il vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, Luigi Cantafora, il Monastero Santa Maria delle Grazie e della Misericordia di Conflenti, inaugurato nel giorno dell’Annunciazione del Signore. Sotto l’intenso azzurro del cielo e il sole tiepido di inizio primavera, le sorelle povere di Santa Chiara contestualmente all’inaugurazione hanno fatto il loro ingresso in clausura accompagnate da centinaia di fedeli. Un pomeriggio solenne di grande emozione per Conflenti e per l’intera Calabria ma che ha unito tutto il mondo in località Querciuola, luogo già scelto cinque secoli fa dalla Madonna che apparve al pastorello Lorenzo Folino. Provengono dal Brasile, infatti, le sei clarisse che oggi si sono chiuse in clausura. Il 25 marzo di tredici anni fa, inoltre, Monsignor Cantafora veniva ordinato vescovo. Una data non scelta a caso, quindi, un giorno che sarà inciso nel cuore di ognuno.

Dopo la Santa Messa, animata dalla corale diocesana Benedetto XVI, una processione ha guidato le suore clarisse nella cappella che è stata consacrata dal Vescovo che ha poi benedetto ogni stanza del Monastero. La fine della concelebrazione eucaristica ha coinciso con l’ingresso in clausura delle Sorelle Povere di Santa Chiara: Suor Cristina, Suor Claudia, Suor Neusa, Suor Clara, Suor Eucarestia, guidate dalla Madre Badessa Suor Gesuina. La porta del Monastero si è chiusa e per loro è iniziata la vita.

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“Tredici anni fa feci una prima visita a Conflenti - racconta il Vescovo che ha fortemente voluto che in questo luogo scelto da Maria sorgesse una comunità monastica – era una giornata afosa in un silenzio profondo, incontrai una persona che mi disse ‘padre faccia qualcosa per Conflenti perché solo voi potete darci una mano’. Oggi si compie questo desiderio”. Un sogno che ha iniziato a concretizzarsi materialmente circa sei anni fa, racconta il Vicario generale e rettore del Santuario della Madonna della Quercia di Visora di Conflenti, don Adamo Castagnaro. “Il padre del Monastero è il Vescovo, noi siamo i figli, i nipoti, gli zii i cugini” esordisce così don Adamo che racconta la storia del Monastero, “la storia è molto breve” dice nel ripercorrere le fasi che hanno portato all’inaugurazione di oggi da quel “7 giugno 1578 quando la Madonna molto prima di noi scelse Conflenti come luogo di preghiera per il bene dell’umanità” . “Non abbiamo pagato tangenti a nessuno” aggiunge rimarcando come sia stato fatto “tutto alla luce del sole come oggi che è una bella giornata chiara e limpida”.

“La società non è fatta solo di industrie ma di interiorità, ovvero la scoperta che non siamo soli ma Dio è con noi” afferma il Vescovo durante l’omelia della Messa celebrata nel piazzale del Monastero che ha accolto all’incirca mille fedeli provenienti da tutta la Diocesi e la Calabria. Ringrazia, poi, chi ha reso possibile questa realtà. Il sindaco Serafino Pietro Paola, il consigliere regionale, Tonino Scalzo, le autorità civili presenti e tutti i sacerdoti a partire da don Adamo. Accanto al Monastero, la Fazenda da Esperança. Per l’occasione anche il carismatico missionario tedesco Frei Hans Stapel, che ha avviato il progetto della Fazenda, ha mandato il suo messaggio: “La chiesa è in festa”. Ha parlato delle meraviglie, come il Monastero, che grazie a Dio vengono realizzate, “ora è importante la vostra unità”, questo il suo invito. Il Vescovo ribadisce così la meraviglia del sorgere del Monastero, una realtà di contemplazione, accanto alla Fazenda, una realtà sociale.  E a chi si chiede ora cosa faranno le sorelle clarisse dice, “Loro sono libere per vivere il vangelo”. “Oggi - aggiunge - abbiamo smarrito il fare perché non abbiamo colto l’essere. Loro ci insegnano ad essere prima del fare. Questa è un’umanità che sembra aver smarrito la strada ma questi sono i luoghi che ci indicano l’orientamento. Un luogo di pace e serenità, un luogo dell’essere nello spirito. In ciò c’è la forza dirompente per assaporare la vita, non con le cose ma con l’essere”.

Il Sindaco di Conflenti nel suo intervento si rivolge proprio al Vescovo che con la sua coerenza ha concretizzato il sogno di Conflenti 'Cittadella di Maria'. “Nel cuore di ogni conflentese – conclude – c’è scritto il nome del Vescovo Cantafora al quale continueremo ad offrire la nostra disponibilità per questo luogo di pace e contemplazione”. Don Domenico Cicione Strangis ha illustrato una pergamena con le firme del Vescovo, di don Adamo e delle suore che ha sancito nero su bianco “un giorno che sarà scolpito nella storia così come nel libro della vita”.

I fedeli che vorranno parlare con le sorelle potranno farlo attraverso i parlatori, bussando prima alla porta del monastero. Tutte le domenica alle 9.30 si potrà partecipare alla celebrazione eucaristica insieme alle clarisse che assisteranno da dietro la grata.  

Ramona Villella

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