La figlia di un donatore di organi: "Vorrei che la storia di mio padre fosse da esempio per Lamezia e la Calabria"

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Lamezia Terme - “In questo momento per me, mia madre e mio fratello è un conforto sapere che una parte di mio padre continui ancora a vivere.  Ci manca fisicamente, ma ci consola sapere che, prendendo questa decisione, abbiamo migliorato la vita di qualcun altro”. Una storia di dolore e, al tempo stesso, di grande amore verso il prossimo quella che ha reso protagonista una famiglia lametina: un papà scomparso all’età di 74 anni dopo una lunga malattia che si è trasferito da Lamezia a Firenze perché lì vivevano i suoi figli, ricevendo le ultime cure all’ospedale di Firenze. La famiglia, nonostante la grave perdita subita, ha deciso di dare l’assenso all’espianto degli organi del proprio caro. Un gesto di grande generosità grazie al quale ben due pazienti hanno avuto la possibilità di migliorare la propria condizione, ricevendo in “dono” un trapianto di cornea.

“Mio padre ha scoperto di avere un cancro metastatico alle ossa – racconta commossa la figlia a il Lametino.it - dopo l’ultima radio si è sentito male ed è deceduto. Avendone accertato la morte, il personale medico dell’ospedale ci ha proposto di donare le cornee, unici tessuti che la malattia non era riuscita ad intaccare, e noi abbiamo dato il nostro assenso. Ad un mese esatto dalla scomparsa di mio padre ci è poi arrivata la lettera di ringraziamento con la quale siamo stati informati circa il successo del trapianto”. “Ecco – ci confida la donna – vorrei che la storia di mio padre fosse da esempio anche per Lamezia e per la Calabria, dove mi sono resa conto che la donazione degli organi e i trapianti sono ancora troppo pochi, perché c’è più disinformazione”.

Una scelta non semplice, rivendicata con forza dalla donna, la quale ha sottolineato l’importanza della donazione degli organi e la necessità di operare, soprattutto in Calabria, spesso agli ultimi posti per numero di donatori, un’informazione capillare tale da raggiungere il maggior numero di persone possibili, creando così una fitta ed indistricabile rete di solidarietà.

Nel 2017 Calabria fanalino di coda nella donazione d’organi

In Italia, dopo il boom del 2017, vi è stato, nel 2018, un ulteriore incremento del 20/25% dei donatori a cuore fermo, un trend positivo che ha coinvolto tutte le regioni.  Nel 2017 secondo le stime dell’Aido (Associazione italiana donazione organi, tessuti e cellule) fanalino di coda, proprio per quel che riguarda il numero dei donatori, sono state la regione Calabria, con 12,7 donatori effettivi, e la regione Puglia, con 11,5 donatori effettivi. Nella nostra regione, ad opporsi alla donazione, sempre nel 2017, è stato il 41,5%. Stime assolutamente poco lusinghiere, anche se in rialzo rispetto agli anni precedenti, che attestano la necessità di una mobilitazione delle coscienze nei confronti di un argomento di tale portata.

A Lamezia solo 2.769 consensi a donazione degli organi su carta d’identità

Nel 2015 il garante per la privacy ha dato l’assenso all’apposizione, sul documento di identità, del consenso o del rifiuto alla donazione di organi o di tessuti in caso di morte; così, al momento della richiesta o del rinnovo di una carta d’identità il cittadino, presso il rispettivo comune di residenza, avrà la possibilità di esprimere la propria scelta. Secondo i dati del Sit (Sistema Informativo Trapianti), aggiornati al 16 gennaio 2019, la Calabria, per quel che concerne il numero delle dichiarazioni di volontà presentate in comune, si colloca al sesto posto a livello Italia, con ben 12171 consensi e 399 opposizioni. Nelle Provincia di Catanzaro i comuni che hanno aderito a questa nobile iniziativa sono stati 61; tra questi uno dei più virtuosi risulta essere quello di Lamezia Terme con 2769 consensi. Numeri in crescita ma ancora troppo esigui, numeri che devono essere rimpinguati attraverso massicci strumenti di sensibilizzazione che permettano di raggiungere una più ampia platea.

I casi tutti calabresi

Nella nostra regione, però, non sono di certo mancati ulteriori esempi di solidarietà. Il più noto è, senza ombra di dubbio, il caso di Nicholas Green, il piccolo statunitense ucciso da un colpo di pistola, nel 1994, mentre transitava sulla Salerno - Reggio Calabria. Un gesto di innato altruismo quello dei genitori di Nicholas che, all’indomani della morte, diedero il loro placet all’espianto degli organi, di cui beneficiarono 7 persone. Forse meno noti ma altrettanto degni di lode sono il caso di Letizia Senese, giovane 21enne di San Pietro a Maida, il cui sacrificio ha ridato speranza a 5 persone ed il recentissimo caso di Francesco Cerminara, il 30enne di Torretta di Crucoli, i cui organi sono stati donati a 4 ragazzi. Esempi illuminanti quelli appena riportati i quali hanno dimostrato che la solidarietà, l’altruismo, la generosità sono valori inestimabili, da coltivare e ai quali aggrapparsi anche nei momenti più funesti.

Alessia Raso

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