La sorella dell’avvocato Pagliuso: "La verità sta emergendo, certa che mio fratello avrà giustizia"

Intervista-Antonella-Pagliuso_1.jpg

Lamezia Terme – “Sono certa che mio fratello avrà giustizia, anche se nessuno me lo riporterà più indietro”. Antonella Pagliuso, sorella del penalista lametino ucciso nella notte tra il 9 e il 10 agosto 2016, non ha dubbi nel pensare che si è sempre più vicini alla verità per risalire ai mandanti dell’omicidio del fratello. “Continuo ad avere fiducia negli inquirenti -  ha raccontato a il Lametino.it – l’ho sempre avuta in questi tre anni e continuerò ad averla”. Quattro anni prima di essere assassinato, l'avvocato Pagliuso, era stato sequestrato da esponenti della cosca Scalise che lo accusavano di "non difendere al meglio gli interessi del clan". Il particolare è stato rilevato dagli inquirenti nel corso della conferenza stampa odierna sull'operazione "Reventinum", con cui i Carabinieri, su disposizione della Dda di Catanzaro, hanno eseguito 12 fermi, ricostruendo la faida di 'ndrangheta tra le cosche Scalise e Mezzatesta nell'area della Presila catanzarese.

Gli inquirenti, nel corso della conferenza stampa, parlano dei momenti del suo sequestro: quando venne incappucciato, condotto con la forza da Lamezia in un bosco del Reventino e legato davanti a una buca scavata con un mezzo meccanico. Racconti che hanno inflitto ulteriore dolore nella famiglia del penalista. “Quello che abbiamo provato oggi nel sentire queste parole non è descrivibile – ha aggiunto la sorella –tutto quello che abbiamo provato e stiamo provando non è umano, non è umano per la mia famiglia e per nostra madre. Ogni qual volta si fa un passo in avanti, per noi è sempre come averlo ucciso un’altra volta”. “I mandanti dell’omicidio stanno attorno anche a questi indagati” ha detto oggi il Procuratore Gratteri, e la sorella di Francesco Pagliuso su questo ribadisce infine: “Sarò fiduciosa finchè non avrò tutte le risposte, perché questa è la dimostrazione che il lavoro che hanno iniziato non si è mai fermato”.

A.R.

© RIPRODUZIONE RISERVATA