Lamezia, accoglienza e integrazione all’Ic Sant’Eufemia alla guida del progetto Fami “Calabria Accoglie 2.0”

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Lamezia Terme - L’Ic di Sant’Eufemia, guidato dalla dirigente Fiorella Careri si conferma, ancora una volta, Scuola capofila del Progetto Fami 2014-2020 “Calabria Accoglie 2.0”, realizzato in collaborazione con l’Usr Calabria, la Regione Calabria, Associazioni culturali e Istituti comprensivi di Vibo Valentia, Crotone e Sellia. “L’ambizioso progetto – si legge in una nota - articolato in più annualità, è finalizzato a promuovere una gestione integrata del fenomeno migratorio, considerato in ogni sua fase. Accogliere, infatti, non significa semplicemente inserire l’alunno straniero in una classe, ma vuol dire rileggere l’intera organizzazione didattica-educativa in chiave inclusiva, facilitando l’accesso delle famiglie all’istituzione e agevolando, negli alunni di recente immigrazione, il processo di assimilazione della lingua e della cultura italiana”. 

“Il progetto – spiegano - propone, dunque, tre tipologie di intervento: lo Sportello Isi, in collaborazione con il consorzio Nova e Sos Villaggio dei bambini Onlus, che, a partire dal 15 gennaio, ogni mercoledì, offrirà servizi di consulenza e orientamento alle famiglie immigrate e agli operatori scolastici; il Laboratorio L2 per l’apprendimento della lingua italiana, che sarà proposto in tutti gli ordini di scuola e in tutti i plessi dell’Istituto, per favorire la massima partecipazione degli alunni; i Laboratori motivazionali, svolti in collaborazione con le associazioni Nova e Sos Villaggio dei bambini Onlus, indirizzati agli alunni della Scuola secondaria di I grado, allo scopo di sviluppare competenze civiche e sociali, attraverso percorsi basati sull’intelligenza emotiva e sul coinvolgimento psico-affettivo”.

“Un approccio globale – continuano - dunque, al fenomeno migratorio, che sottende una visione diversa del “fare scuola”, in cui l’aspetto didattico rappresenta solo una fase della progettazione inclusiva, finalizzata a promuovere il benessere dell’alunno e la motivazione all’apprendimento, a favorire il confronto, lo scambio culturale, a valorizzare i punti di contatto e i valori comuni. Solo attraverso il dialogo interculturale, la diversità può, infatti, diventare una risorsa, un’occasione per un reciproco arricchimento. È una sfida importante – concludono - che l’Ic di Sant’Eufemia coglie con successo ormai da molti anni, rispondendo ad una vocazione territoriale e ad una precisa mission, che vede impegnati e coinvolti tutti gli operatori della Scuola in innovativi interventi di contrasto a fenomeni quali la dispersione, l’abbandono scolastico e le povertà educative”.

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