Lamezia Terme – È alla Regione che si rivolgono i rappresentanti del Comitato per la sanità, le associazioni, i cittadini e gli studenti che stamattina si sono radunati davanti all’ospedale di Lamezia per manifestare proprio in sua difesa e in difesa del diritto a curarsi, per chiedere ancora una volta, “attenzione sulla sanità lametina ormai da troppo tempo bistrattata”. Al centro della protesta la chiusura di reparti, la carenza di personale, le scarse risorse per fare fronte alla grande richiesta da parte dei cittadini.
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Una manifestazione organizzata per far mobilitare i lametini e smuovere le coscienze ma rispetto al bacino di utenza, poca è stata l’affluenza, anche e probabilmente perché organizzata in una giornata lavorativa.
“Questo ospedale non è solo della città di Lamezia ma di tutto il comprensorio. - rimarca un esponente del Comitato 19 marzo – Tra le risposte che attendiamo, vogliamo sapere quando si riaprirà il reparto di malattie infettive e, a questo proposito, vogliamo un termine definito. Tra poco andremo alla Cittadella e non accetteremo risposte negative”. Una delegazione, infatti, ha deciso di presentarsi nella sede della Regione per pretender e un incontro con il governatore Oliverio che, come hanno rimarcato, avrebbe rimandato più vote questo momento. Da qui, l’intenzione di indire la protesta.
“Non ci hanno dato rassicurazioni sulla chiusura dei reparti - ha spiegato il Comitato - e sulla riapertura di altri. Ci avevano anche parlato dell'istituzione di un tavolo tecnico-politico-sociale che si sarebbe dovuto rivedere entro e non oltre la seconda metà di dicembre scorso. Nonostante i solleciti, non siamo stati più ricontattati”.
Non solo Oliverio, comunque, è il destinatario degli slogan dei manifestanti, che hanno esposto uno striscione: “Lorenzin, Scura, Oliverio, i conti li avete fatti male, giù le mani dall’ospedale”.
Presenti, anche l’ex sindaco Paolo Mascaro, gli ex consiglieri comunali Mimmo Gianturco, Giancarlo Nicotera, Massimo Cristiano e Caterina Nero, e i rappresentanti di alcune associazioni, come quella del gruppo Vo.La. volontari lametini che proprio nel nosocomio cittadino operano. “Sono qui per cercare un dialogo perché ci hanno tolto tanto” ha commentato.
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