Lamezia: Avviso Pubblico, conclusione con vice ministro Bubbico e Caruso direttore agenzia beni confiscati

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Lamezia Terme - Seconda giornata d'incontri legata alla festa nazionale di "Avviso Pubblico" svoltasi in città. Al centro degli interventi la lotta alla criminalità e le minacce agli amministratori. Alla festa di Avviso Pubblico hanno partecipato il vice ministro all'interno, Filippo Bubbico, il direttore dell'agenzia per i beni confiscati, Giuseppe Caruso, il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, e numerosi altri primi cittadini calabresi. Nel corso dell'iniziativa è emerso come tra gli amministratori locali sono soprattutto i Sindaci ad essere oggetto di intimidazioni, seguiti dagli Assessori, dai Presidenti di consiglio comunale e dai consiglieri. Nel 2011, una serie impressionante di minacce è stata rivolta in particolare a sindache che governano comuni calabresi (Isola Capo Rizzuto, Monasterace, Rosarno). Per quanto riguarda i dirigenti comunali, quelli più colpiti sono i responsabili degli uffici tecnici, i comandanti della Polizia Municipale e i loro sottoposti, i responsabili dei settori rifiuti, sanità e controllo sugli abusivismi edilizi. Tenendo conto sia degli atti intimidatori diretti che indiretti, si nota che nel 2011 le regioni più colpite sono quelle meridionali, in particolare la Calabria (85 casi, il 31% a livello nazionale).

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"Il primo problema che deve porsi chi è a capo dell'agenzia nazionale dei beni confiscati è chiedersi come si può essere d'aiuto alle amministrazioni locali". Lo ha detto Giuseppe Caruso, direttore dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, intervenendo alla V festa nazionale di Avviso pubblico svoltasi a Lamezia Terme. "Innanzitutto - ha aggiunto - modificando alcuni aspetti della vigente normativa. Partendo dal presupposto che questa è una buona legge, certamente rivoluzionaria e che può colpire al cuore le organizzazioni criminali. Però vanno oleati i meccanismi necessari alla sua applicazione, soprattutto in relazione ai tempi che intercorrono tra la confisca e l'effettiva fruizione dei beni. Per agevolarne l'utilizzo, per esempio, le abitazioni tolte alla malavita possono essere assegnate a chi non ha casa e versa in difficili condizioni economiche". "Un modo, questo, per aiutare i sindaci - ha concluso Caruso - che spesso non dispongono di finanziamenti per convertire le strutture confiscate. L'attenzione dell'agenzia verso i sindaci è massima. Stiamo facendo un ottimo lavoro anche se c'è ancora molta strada da percorrere".

 

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