Lamezia: Cane ferito da colpo di fucile, Rifugio Fata chiede aiuto

Cane-ferito-rifugio-fata.jpg

Lamezia Terme – Alcuni volontari dell’associazione lametina Rifugio Fata, la onlus per la protezione animali, hanno inviato una segnalazione su un tragico episodio capitato ad un cane randagio pochi giorni fa a Lamezia. “Anubi, - spiegano i volontari – è stato trovato agonizzante in una pozza di sangue l’otto settembre scorso e, prontamente, è scattato il giro di telefonate per chiedere l’intervento degli organi preposti”.

“Nel corso della telefonata al Comando della Polizia Municipale ci è stato spiegato – continuano – che erano già a conoscenza della situazione e che il veterinario era intervenuto sul posto ma che il cane non poteva essere trasportato in nessuna struttura perché tutte piene e che comunque la competenza era dell’Asp”. Da qui, come spiegato nella segnalazione dei volontari, sono cominciate una serie di telefonate e scambi di responsabilità: l’Asp, infatti, ha rimandato la competenza alla Polizia municipale. “Dopo un’altra serie di telefonate, - continuano – interviene il veterinario che ha provveduto a somministrare alcuni medicinali e, solo dopo alcune insistenze da parte dei ragazzi che hanno ritrovato il cane agonizzante, quest’ultimo è stato caricato su una macchina per essere poi trasportato in un ambulatorio veterinario di Lamezia dove, dopo una prima visita, si sono palesate le gravi condizioni in cui versava il cane e, considerando che l’ambulatorio lametino non effettua ricoveri, Anubi è stato trasferito in un altro ambulatorio a Catanzaro”.

Nella segnalazione i volontari specificano che dopo l’esame radiografico, l’esito non ha lasciato alcun dubbio sull’accaduto: il cane è stato volutamente raggiunto da alcuni pallini di una cartuccia sparata da un fucile da caccia. Da quanto si è appreso il colpo è stato sparato da una distanza di 3/5 metri e si è voluto colpirlo intenzionalmente alla testa. Considerando le gravi condizioni in cui è stato ritrovato e la particolarità del caso, si sono resi necessari ulteriori esami: per questo motivo, i volontari della onlus chiedono un aiuto economico affinché il cane possa essere sottoposto alla visita neurochirurgica e ad una Tac.

© RIPRODUZIONE RISERVATA