Lamezia, celebrata Giornata del Ricordo per i Martiri delle Foibe

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Lamezia Terme - Si è aperta con la deposizione di una corona presso via Martiri delle Foibe da parte dell’amministrazione comunale la “Giornata del Ricordo”, istituita nel 2004 per commemorare il noto eccidio che ha interessato alla fine della seconda guerra mondiale, fra il ’43 e il ’47, gli abitanti italiani della Venezia Giulia, dell’Istria e della Dalmazia, i cui superstiti sono stati costretti all’esodo dalle loro terre d’origine. La terribile vicenda, a lungo oggetto di colpevole dimenticanza, è stata ripercorsa dalle parole del professor Mastroianni in un convegno storiografico caratterizzato da grande obiettività d’indagine e del tutto scevro da valenze politiche di parte, ma piuttosto teso a riportare alla luce una pagina italiana importante per tutti. Di questo avviso anche il sindaco Mascaro, che ha invitato i molti studenti presenti a guardarsi dalla “mistificazione e massificazione del pensiero” e li ha più volte spronati a un sano esercizio critico.

“Ricordate che i morti non si nascondono – ha concluso il sindaco – e vale per tutti: non ci sono morti di serie A e di serie B". Intervenuto in qualità di testimone storico l’avvocato Garagozzo, nato a Lamezia ma la cui famiglia è fuggita dall’Istria ai tempi del massacro. “A volte la gente spariva, uccisi dalle truppe di Tito o da partigiani Italiani – riferisce de relato l’avvocato – i miei sono stati trasportati su carri da bestiame insieme ad altri e portati alla stazione di Bologna dove i profughi venivano smistati fra Roma, Milano, il sud Italia”. Viene precisato che non tutte le brigate partigiane accettarono l’alleanza con il generale Tito che determinò l’eccidio, in particolare la brigata “Osoppo”, nella quale combatteva Guido Alberto Pasolini, fratello del noto scrittore, e a capo della quale era Francesco De Gregori, zio dell’omonimo cantautore: entrambi furono uccisi e infoibati  insieme ai loro compagni. L'incontro è stato moderato da Giuseppe Maviglia. Fra i presenti alla toccante testimonianza storica anche i consiglieri Caruso, Nicotera, Ruberto, Gianturco, Cristiano, l’assessore Gullo.

Giulia De Sensi

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