Lamezia, commissario Alecci su chiusura strutture sportive: “Nostro compito è adottare atti utili, anche se possono sembrare contrari”

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Lamezia Terme – “In questo momento il palazzetto dello sport non può contenere pubblico. Il nostro lavoro deve essere rivolto non solo ad adottare atti giusti o corretti, ma soprattutto atti utili alla comunità, anche se a molti potrebbero sembrare contrari”. Il commissario prefettizio Francesco Alecci, in un’intervista rilasciata a il Lametino.it insieme alle sue colleghe Maria Grazia Colosimo e Desireè d’Ovidio, si sofferma, tra i vari punti, anche sull’argomento caldo degli ultimi giorni che ha portato le associazioni sportive sul piede di guerra per la chiusura del Palasparti, con relativo stop anche a gare e manifestazioni furure. “A dicembre, il comando provinciale dei vigili del fuoco – ripercorre Alecci – rammentava a noi della Commissione, insieme anche al Prefetto – che da mesi erano già state impartite diffide per la mancanza di una certificazione d’agibilità.

Ci dispiace caratterizzarci come coloro che impongono la chiusura di strutture o creano la necessità di uno scrupoloso filtro valutativo prima di poter acconsentire su qualcosa - evidenzia - ma così, come in futuro non consentiremo ad esempio che vengano disposte luminarie senza che vi siano regolari procedure ad individuare una ditta idonea, non permetteremo concerti in piazze non sicure o aree mercatali in zone non adatte – precisa ancora – allo stesso modo non possiamo consentire che si svolgano partite o competizioni con presenza di pubblico in un luogo così importante come il palazzetto dello sport dove manca l’agibilità”.

“Il nostro agire – ci tiene ancora a sottolineare il commissario Alecci – non vuole essere quello di frenare le attività quotidiane ma accompagnare la comunità in quello che vorrà realizzare”. L’ex prefetto a riposo, spiega poi come attualmente il palazzetto non sia sicuro non soltanto per il pubblico, quanto anche per gli atleti stessi. “La struttura – aggiunge – non è fatta solo di gradinate ma anche di parquet, spogliatoi, etc, tutti luoghi che è impossibile scindere sotto l’aspetto della sicurezza. Le associazioni sportive, sono in questo momento una componente della comunità di evidente significato, ad oggi – afferma ancora – il compito del Comune è quello di chiedersi perché si è arrivati a dicembre 2017 senza un certificato d’agibilità.

Ci sono degli interventi da attuare, interventi che evidentemente non si sono potuti realizzare sinora. Faremo tutto ciò che è necessario fare – conclude Alecci – e se questo per qualcuno significa rallentare il passo o dover attendere una settimana, un mese o due mesi, sarà un patimento che coinvolgerà tutti, non soltanto le singole associazioni sportive”.

Alessandra Renda

 

 

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