Lamezia, convegno del Movimento forense al tribunale: "Portare avanti le richieste di una categoria sempre più svilita"

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Lamezia Terme – “Portare avanti le richieste di un’avvocatura sempre più svalutata e svilita”, questo ha voluto significare l’incontro, ‘Consigli dell’ordine e associazioni: chi rappresenta l’avvocatura’ che si è tenuto nell’aula Garofalo del Tribunale di Lamezia Terme. A promuovere l’evento la sezione nazionale del movimento forense in occasione della nascita della sezione lametina dello stesso movimento, “un nuovo figlio che nasce e si forma la definisce l’avvocato Massimiliano Cesali presidente nazionale del movimento forense”.

Un incontro che ha voluto palesare le richieste di un’avvocatura sempre più svilita e portata all’indifferenza anche dalla classe politica. “Obiettivo precipuo del movimento - ha illustrato l’avvocato Cesali - è portare avanti le richieste di una categoria, quella degli avvocati, che è sempre più svalutata e svilita, pertanto viene necessario avvicinare gli avvocati fra loro, facendogli ritrovare il senso di dignità, mettendoli in contatto con più realtà possibili che siano ludiche, sociali, solidali o culturali, questo si pone il Movimento forense. Le nostre richieste - ha rimarcato Cesali - devono essere capite, e, se ogni altra categoria ha le sue esigenze le abbiamo anche noi che portiamo la toga, un abito che, oltre ad onorare, non dobbiamo mai dimenticare di indossare, soprattutto quando qualcuno di noi entra in politica, i politici sono fra i primi che chiedono il nostro consenso elettorale”. Il presidente dell’Ordine degli Avvocati Antonello Bevilacqua, nel fare eco alle parole di Cesali ha evidenziato che, “è opportuno che gli avvocati parlino una sola lingua e siano coesi fra loro e non solo a livello locale, come mi capita con la sezione lametina dell’Aiga, ma anche a livello nazionale. È necessario - ha aggiunto Bevilacqua - che gli avvocati si sentano rappresentati anche a livello nazionale, per questo è importante creare e poi rafforzare sinergie con tutte le associazioni”.

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Caterina Apostoliti (presidente del movimento forense di Lamezia Terme) ha moderato l’incontro e ha portato i suoi saluti e le congratulazioni da parte del Sindaco assente perché impegnato in Consiglio Comunale «per la produzione di questo evento, un esempio di crescita per il nostro territorio». Apostoliti in merito al convegno ha riportato la relazione Censis del 2016 nella quale si evince la scarsa rappresentazione e il disagio che soffre l’avvocatura, vuoi per la crisi economica, vuoi per le continue innovazioni tecnologiche, vuoi per la proliferazione “selvaggia” di norme sempre più oscure che hanno sminuito e mutato la figura dell’avvocato, “rendendola anacronistica”.Anche la Apostoliti punta forte sulle attività di formazione e di aggiornamento con le associazioni, utili a saldare “il senso di comunione fra gli avvocati”. Sono seguiti poi altri interventi dell’avvocato Pino Zofrea (presidente della camera penale), Angela Davoli (comitato pari opportunità), Nicolina Perri (presidente camerta minorile) e Nicolino Panedigrano. Tutti concordi sul fatto che la professione di avvocato sta vivendo “un vero momento di svilimento ed è pertanto necessario procedere al progetto unificatrice proposto dal Movimento forense”. “Infine, - ha precisato l’avvocato Zofrea - appassionato e innamorato  della materia - nel corso degli anni c’è stato un programma politico volto a svilire l’avvocatura che ha perso le sue finalità etiche”.

Francesco Ielà

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