Lamezia, convegno su tutela minori al Tribunale: “Incidente probatorio consente di cristallizzare la prova”

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Lamezia Terme - "La tutela del minore della violenza assistita intrafamiliare: dall'incidente probatorio al dibattimento", questo è stato l’argomento cui si è discusso oggi nell’aula Garofalo del tribunale di Lamezia Terme. La violenza assistita è un atteggiamento di aggressività, di prepotenza che può arrivare sino al maltrattamento di un minore causandone diversi effetti negativi a livello emotivo, cognitivo, fisico e relazionale. “Essa consiste nell’imporre a un minore di assistere (da qui il termine “assistita”) a scene violente o aggressive che siano verbali, fisiche o sessuali fra persone che per il minore, rappresentano un punto di riferimento”.

A introdurre il convegno sono stati l’avvocato Nicolina Perri (Presidente della Camera Minorile di Lamezia Terme) che ha affermato come “ascolteremo persone di competenza che sapranno farci apprezzare a noi tutti queste tematiche molto importanti” e l’avvocato Lucio Canzoniere che è intervenuto al posto del Presidente dell'Ordine degli Avvocati Antonello Bevilacqua ribadendo che “l’argomento che verrà trattato è di assoluto spessore”.

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A relazionare sull’argomento sono stati: la dottoressa Marta Agostini, sostituto Procuratore presso il Tribunale di Lamezia Terme, che ha affermato “E’ importante che sia stato organizzato un convegno su una tematica così delicata, che vede protagonisti minori o altri soggetti vulnerabili anche se maggiorenni. La tutela del minorenne sarà comunque argomento precipuo di questo convegno”. “L’incidente probatorio, tema di dibattito - ha chiarito la Agostini - consente di cristallizzare o formare la prova e la nuova forma di questo istituto vuole tutelare la genuinità di particolari soggetti. L’istituto dell’incidente probatorio, con l’acquisizione della prova, non vuole tutelare solo i minori, ma anche la persona che rende quella testimonianza. Spesso quando si arriva al dibattimento che può esserci anche dopo diverso tempo, la vittima può ritrattare ciò che ha detto, o può capitare che la vittima rimuove, soprattutto se minorenne, ciò che ha dichiarato e viene quindi meno la genuinità della sua dichiarazione. Importante dunque che il bambino venga sentito massimo due volte. I fatti possono essere alterati e quindi il minore può rispondere in modo tale da dar consenso a chi gli pone la domanda perché intimorito o stanco, dicendo ciò che l’interrogante vuol sapere - un altro rischio questo, per il buon esito del processo”.“In ambito di incidente probatorio - prosegue il sostituto Procuratore - è molto importante l’audizione protetta, essa tutela il minorenne in fase di incidente probatorio e in questa fase di indagine il giudice può assumere la prova in un luogo anche diverso dal tribunale”.  “Inoltre - ha concluso - è importante e fondamentale che l’audizione, per essere veritiera al massimo, venga audio e videoregistrata per cogliere ogni movimento e gesto del bambino.”

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Il dottor Giovanni Lopez, Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Catanzaro  mostra delle slide attinenti al tema del convegno affermando poi che “Non sempre gli esperti hanno ragione, perché molte cose che loro ‘vedono’ e interpretano nei disegni fatti dai bambini corrispondono a realtà; è sempre bene dunque che il magistrato scelga bene il suo esperto”. “Alla fine - ha continuato Lopez - si produce un narrato che non corrisponde al vissuto del minore. I bambini ricordano in modo totalmente diverso da noi e un bambino può vedere in una foto cose che un adulto non vede. L’esperto, deve essere in grado di far recuperare al bambino i ricordi genuini, veri e capirne le caratteristiche psico-fisiche; solo dopo si può iniziare a parlare dei fatti”. Il dottor Fabio Roia, Presidente Sezione Penale del Tribunale di Milano, ha concluso con pertinenti considerazioni il convegno esponendo i singoli comportamenti nei quali si concretizza la violenza assistita, “sono solo venti anni che abbiamo una legge sulla violenza sessuale”.


Francesco Ielà

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