Lamezia, coordinamento Sanità 19 marzo: “Oliverio continua a sfuggire, il 22 febbraio sit-in davanti ospedale"

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Lamezia Terme – Il ‘Coordinamento Sanità 19 marzo’ a due anni dalla nascita continua a fare massa critica, a difesa dell’Ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme. Nel tempo, una piattaforma di rivendicazione che ne stila i punti più importanti, alcuni dei quali in via di realizzazione, e l’adesione di ben 24 sindaci di comuni vicini al territorio lametino. Da mesi, il coordinamento, che dichiara di non avere colori politici, formato da più persone e associazioni, continua a chiedere invano un incontro in cittadella regionale col Presidente Mario Oliverio.

“Dopo la nostra presenza in cittadella lo scorso 10 novembre – afferma Armando Cavaliere del coordinamento – il Presidente Oliverio aveva promesso un incontro per la seconda metà di dicembre, ma così non è stato. L’incontro non è mai avvenuto, e la segreteria continua a rimandare di fronte i nostri solleciti”. Una conferenza, quella avvenuta nella sede Vola del Mercato Botticelli di Sambiase che serva, dunque, da stimolo alla cittadinanza tutta, in vista delle prossime mosse del coordinamento. “Se Oliverio non fisserà un incontro – prosegue – saremo noi a fissarlo”. 

Fra gli argomenti trattati dai componenti c’è anche il progetto Dulbecco, la fusione tra Pugliese – Ciaccio e Policlinico Mater Domini fissata per il prossimo 23 febbraio con legge regionale, su cui muove anche la responsabilità del Presidente Oliverio. E in Dulbecco non solo non c’è alcuna traccia di inserimento per la sanità lametina ma, con esso, questa finirà per essere completamente tagliata.

“Fra i punti in piattaforma di rivendicazione alcune battaglie sono state portate avanti – afferma soddisfatto Cavaliere – motivo per cui avremo il csm centro diurno del centro di salute mentale e il centro unico vaccinazioni presso il Colle S. Antonio, ma tante altre cose necessitano di concretezza”. Dai dati riportati da Il Sole 24 ore, infatti, si suppone una emorragia di 25 mila medici in soli 5 anni. Quali le conseguenze di tale emorragia al Giovanni Paolo II? In conferenza stampa presente anche l’ex sindaco della città, Paolo Mascaro, facente parte del coordinamento, che come gli altri esprime profondo dispiacere per il mancato incontro in Regione, e invita nel mantenere alta l’attenzione in relazione a cose che non possono essere più trascurate. “Si era parlato di 20 milioni per il presidio ospedaliero – spiega Mascaro in materia di finanziamenti – inoltre c’era stato detto che la chiusura di malattie infettive era stata causata da un errore di Scura, ma coloro che lavorano in quel reparto hanno trovato sistemazione altrove”.

Il 22 febbraio il Coordinamento 19 marzo organizzerà un sit-in davanti l'ospedale Giovanni Paolo II. La data non è stata scelta a caso, aspettando la bozza del Dulbecco il giorno successivo. “L’invito è esteso a cittadini e associazioni – aggiunge Oscar Branca – Tutti devono venire a conoscenza del nostro operato a tutela dell’intera comunità”. 

Valeria D'Agostino

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