Lamezia: "Creare lavoro solidale e partecipativo", incontro con Claudio Gentili alla Scuola Dottrina Sociale della Chiesa

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Lamezia Terme - “Creare lavoro solidale e partecipativo”, questo è il tema scelto per il III° incontro della Scuola- Laboratorio di Dottrina Sociale della Chiesa della Diocesi di Lamezia Terme giunta ormai al suo XII anno. Nelle sedi di San Pietro a Maida, Falerna Marina e Lamezia Terme ad intervenire è stato Claudio Gentili Direttore della Rivista “La Società” e Education Confindustria.

“Certamente la Scuola di Dottrina Sociale e della Chiesa è una grande sfida per la nostra diocesi perché in questa desolazione totale sia nel campo della politica che nel campo del lavoro noi abbiamo sfidato i tempi cercando di portare avanti questa scuola nonostante le difficoltà” ha sottolineato il Vescovo Mons. Cantafora. “Una delle cose belle che la nostra realtà abbia partorito è proprio la scuola di DSC. La via più giusta è quella di formare i cittadini al bene comune per mettere al centro la persona: se non mettiamo al centro della nostra vita sociale il bene comune vagheremmo nel vuoto. Nessuno può fare un lavoro solidale e partecipativo se il suo cuore non è sigillato da questa consapevolezza. Abbiamo il piacere di avere con noi il professore Claudio Gentili, - ha commentato presentando l’ospite - un uomo che si è sempre combattuto per il bene comune e nonostante si è sformato spiritualmente facendo un cammino di fede, allo stesso tempo non ha desistito a navigare dentro questa problematica della vita sociale e politica” ha poi concluso il Vescovo. 

“Libertà, creatività, partecipazione e solidarietà sono il filo conduttore di questa formazione che la diocesi di Lamezia Terme sta vivendo”, afferma il professore Gentili. 

“Tra l’altro queste parole che il Pontefice ripete in un’udienza sono state tratte dall’Evangelii Gaudium e che il comitato scientifico ha scelto di dedicare al tema del lavoro consapevoli del fatto che c’è anche il lavoro non libero e in tante parti del mondo il lavoro è schiavitù, e quindi non partecipativo. C’è anche il lavoro non solidale, il lavoro non degno. La settimana sociale è nata dalla denuncia delle cose che non vanno del lavoro, è quella più grande che interessa voi è la disoccupazione che è un offesa alla dignità della persona e al territorio”. Il professore ha rimarcato la necessitò di messaggi positivi: “Noi – ha proseguito - abbiamo bisogno di questo perché l’Italia è un paese che muore di messaggi negativi. C’è bisogno di ricostruire nell’Italia un tessuto di partecipazione e solidarietà a partire dal lavoro”. 

“Il primo messaggio forte – sostiene Gentili - è quindi creare lavoro. Ricominciare in Italia a diffondere, a partire dalla scuola, l’idea che il lavoro (l’attività di impresa) è una cosa che crea l’uomo”. 

“Noi abbiamo fatto per le settimane sociali di Cagliari la bellissima ricerca dei “Cercatori di Lavoro”: dove i punti fondamentali sono stati mettere al centro il lavoro, detassare il lavoro, ma soprattutto la cooperazione (l’esempio della Melinda in Trentino dove 1700 imprenditori si sono messi insieme e hanno creato una cooperativa di successo). 

“L’ultima novità delle nostre proposte, - ricorda Gentili-, è quella dei Lab-Oratori perché per creare vocazioni a creare lavoro bisogna lavorare con i bambini. Don Bosco ha realizzato un modello di oratorio che da un lato toglieva i bambini dalla strada ma dall’altro gli insegnava un mestiere. L’idea è quella di ricostruire questi oratori, dove i bambini si divertono ma allo stesso tempo creano lavoro. Creare in oratorio l’idea di un lavoro produttivo. Creare occasioni dove il ragazzino già da bambino capisca il rapporto tra lavoro, reddito, ricchezza e capisca il valore del dono. Fare in modo cioè che fin da bambini le due dimensioni del creare ricchezza, creare lavoro e la dimensione del donarsi (essere solidali) possano andare d’accordo. Tutto questo ha al centro un messaggio che Papa Francesco ci ha dato proprio in occasione delle settimana sociali: “Oggi la creazione di nuovo lavoro ha bisogno di persone aperte e intraprendenti, ma anche di relazioni fraterne”. Il lavoro ha sempre dentro la dimensione del venerdì Santo, del sudore della fatica e della fragilità umana e la resurrezione del poter rinascere. Il bene comune è la vita retta della moltitudine”.

“Oggi la Chiesa ha una grande responsabilità di formazione, e sono contento che voi avete un Vescovo che da anni martella incessante sull’idea che le sue pecorelle vanno accompagnate in tanti modi ma soprattutto aiutandolo a crescere sul piano spirituale e sul piano personale e culturale”.

Don Fabio Stanizzo, Direttore della Scuola di DSC, nel suo intervento conclusivo ha ringraziato il professore Claudio Gentili per la sua presenza in mezzo a noi, per l’amicizia che è nata negli anni con la nostra diocesi e il nostro vescovo. “Membro del comitato delle settimane sociali, lo abbiamo voluto in mezzo a noi proprio per il cammino che abbiamo deciso di fare quest’anno dal tema “il lavoro che vogliamo alla luce della 48° settimana sociale il lavoro che vogliamo libero, creativo partecipativo e solidale. Noi con questi piccoli laboratori vogliamo veramente che la dottrina sociale illumini il nostro operato come chiesa ma anche ogni persona di buona volontà che si vuole mettere al servizio della politica”, conclude Don Fabio.

L’incontro conclusivo della Scuola di dottrina Sociale della Chiesa si terrà venerdì 18 maggio alle ore 18:30 presso il seminario vescovile di Lamezia Terme. Interverrà Padre Francesco Occhetta Gesuita, membro del collegio degli scrittori de “La civiltà Cattolica”.

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