Lamezia, domani primo cineforum Collettivo Manifest con "Il sapore della ciliegia" del regista iraniano Kiarostami

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Lamezia Terme - "Visioni Plurisoggettive" è il primo cineforum del Collettivo di scrittura Manifest con il quale si tenterà di viaggiare di volta in volta in diversi angoli del mondo all'interno del Tip Teatro, il circolo culturale riservato ai soci di via Aspromonte. Si comincia sabato 11 novembre, dalle 20 in poi, con il capolavoro del regista iraniano, Abbas Kiarostami, "Il sapore della ciliegia". Il cineforum rientra all'interno di #novembrealtip, calendario di eventi del mese targati Tip. "Faremo un'introduzione al film con quanti lo hanno già visto, proseguiremo con la proiezione e il dibattito post film, volto a focalizzare più argomenti, e riprendendo alcuni spunti dai libri dedicati al regista, presenti negli scaffali della biblioteca dello spettacolo".

Il sapore della ciliegia, un film di Abbas Kiarostami. Con Homayoun Ershadi, Abdol-Hossein Bagheri, Safar-Ali Moradi, Abdolrahman Bagheri. Drammatico, durata 98 min. - Iran 1997. "È un film asciutto e rigoroso quello diretto da Abbas Kiarostami, che esige una visione impegnata. Un film con cui il cineasta iraniano si è aggiudicato la Palma d'Oro al Festival di Cannes e che è considerato da molti il suo capolavoro. Un film all'apparenza semplice, dall'intreccio esile, essenziale, ma in realtà profondamente complesso. Perché chiama in causa interrogativi esistenziali ed etici che sono antichi tanto quanto lo è la vita dell'uomo su questa Terra. Riflette sul suicidio Kiarostami e lo fa nella maniera che gli è più congeniale, con quello stile intriso di spoglio realismo e al contempo denso simbolismo. Così, mentre la macchina da presa pedina il signor Badii, che ha deciso di uccidersi ma cerca qualcuno disposto a spingerlo - o salvarlo - il regista solleva questioni che implicano riflessioni di matrice filosofica, e anche religiosa se vogliamo. Ma lo sguardo del cineasta, nel religiosissimo Iran, parte da una prospettiva chiaramente laica e di conseguenza non impone soluzioni dogmatiche precostituite".

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