Lamezia: Famiglia continua a vivere in case popolari vicino parenti stalker. Da Comune nessuna decisione

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Lamezia Terme - Una vicenda molto delicata quella che si sta consumando in queste settimane in una palazzina Aterp in città. Avevamo già parlato, nei giorni scorsi, di come un uomo di 33 anni, Damiano Berlingieri, fosse stato arrestato per stalking ed atti persecutori nei confronti di una ragazzina di quindici anni arrivando anche a chiedere ai genitori della minore di “acquistarla” per 30.000 euro. La denuncia e l’arresto da parte dei carabinieri erano arrivati alla fine di una lunga sequenza di episodi subìto dalla ragazza e dalla sua famiglia che da vent’anni abitano in un appartamento in quelle case popolari. “Si tratta di una famiglia che ha diritto alla casa popolare da vent’anni” ha precisato il presidente dell’associazione Caduceo Anna Mancini che da mesi segue la vicenda della famiglia e si sta battendo, con maggiore foga, per il trasferimento della famiglia da quelle palazzine dopo l’arresto di Berlingieri. Questo perché, ci ha spiegato, “i familiari del giovane arrestato vivono ancora tutti lì nella stessa palazzina e la famiglia della minore vive in una situazione di continuo e quotidiano disagio”. La dottoressa Mancini, con l’Associazione Caduceo, aveva infatti inoltrato prima ancora che si arrivasse all’arresto di Berlingieri, una specifica richiesta di trasferimento della famiglia “italiana” proponendo come alternativa i nuovi alloggi Erp in contrada Carrà-Marchese (vedere foto in alto, ndr). Dal Comune hanno risposto che per poter inoltrare cambio d’alloggio bisogna inoltrare istanza all’Aterp in qualità di Ente gestore e “soggetto giuridico cui inviare formalmente la richiesta di mobilità”. Nella stessa nota di risposta alla Caduceo si spiegava come la proposta avanzata dall’associazione, cioè quella di assegnare un alloggio nelle nuove palazzine Erp di via degli Uliveti non potrebbe essere accolta in quanto si tratta di alloggi che “sono stati costruiti per la popolazione ROM n fondi erogati ai sensi della L 17 febbraio 1992 n.179 – programma di edilizia residenziale pubblica per il quadriennio 1992/1995”.

Ma l’Aterp, in una successiva missiva di risposta all’Associazione Caduceo, ha poi “smentito” il Comune spiegando come “ai sensi della legge regionale 25.11.1996 n°32 e s.m.i. l'assegnazione degli alloggi di E.r.p. è disposta dal Sindaco del Comune territorialmente competente (art.26). Le domande degli assegnatari richiedenti il cambio del proprio alloggio (art.43 ) vanno indirizzate al Comune (nel caso - Lamezia ) e all'Ente gestore (nel caso -Aterp). Le domande vengono valutate dalla Commissione per la mobilità prevista dall'art. 44 della medesima legge  Per la mobilità possono essere utilizzati, oltre agli alloggi di cui all'art.2 della citata legge 32/96, tutti gli alloggi che si rendono disponibili per la riassegnazione,nonché quelli di nuova assegnazione nella misura fissata dal Comune. Sono comunque consentiti cambi consensuali per soddisfare le esigenze rappresentate, previa autorizzazione dell'Ente gestore”. Insomma, il Comune potrebbe fare qualcosa di più soprattutto dopo l’arresto del trentatreenne e il permanere dei familiari e amici dell’uomo a pochi passi dalla famiglia della minorenne oggetto di stalking. In tal senso, si registra anche l’interrogazione presentata dal consigliere comunale del gruppo misto Nicola Mastroianni che ha detto di capire che “Sindaco Speranza negli ultimi tempi abbia molto meno tempo e interesse per il suo comune per via della sua candidatura alle primarie del centrosinistra però, fintanto che rimarrà, deve garantire il suo impegno amministrativo al servizio della comunità lametina fino all’ultimo giorno del suo mandato. In data 30-06-2014 (prot. Com. 40202) ho depositato un’interrogazione consiliare (a cui non ho avuto ancora risposta) - precisa - che riprende e sostiene la sollecitazione dell’Associazione Caduceo di Lamezia Terme e, nonostante la delicatezza e l’urgenza del provvedimento atteso, sul quale peraltro hanno già preso posizione ufficiale autorevoli rappresentanti delle Istituzioni sovraordinate dello Stato, spiace constatare il disinteresse del Sindaco e degli uffici comunali che disattendono fondamentali principi di democrazia e rispetto delle regole a garanzia dell’incolumità delle persone”. “Spero pertanto - ha poi concluso - che la sollecitazione possa rappresentare un’occasione utile per consentire all’Ente di adempiere ai doveri istituzionali e amministrativi che la singolarità del caso richiede con tempestività ed esecutività evitando allo scrivente l’increscioso compito del ricorso all’istituzione giudiziaria a suffragio dei fatti lamentati”. Una situazione che, con il passare del tempo, potrebbe divenire sempre più paradossale proprio per la delicatezza dell'intera vicenda e perchè l'unica vittima di tutto questo rimpallo di responsabilità e assenza di decisioni, che dal momento dell'arresto avrebbero il carattere dell'urgenza, è una ragazza di quindici anni.

Vi.Ci

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