Lamezia, Festa del rifugiato: "Un momento di riflessione per conoscersi e crescere insieme"

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Lamezia Terme - "Solo attraverso l'incontro e la conoscenza si può contrastare la discriminazione". Queste le parole dello storico referente dell'area immigrazione della Comunità Progetto Sud, Roberto Gatto, alla Festa del Rifugiato all'interno di un salone della Parrocchia di San Raffaele Arcangelo attorno al grande cerchio formato dai ragazzi di Luna Rossa, dalle operatrici e dagli operatori, e da alcuni gruppi scout di Lamezia.  

La festa annuale, indetta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per il 20 giugno, riveste oggi una valenza più significativa. La contingenza, infatti, narra un Paese Italia volto a generalizzare sui temi delle immigrazioni, creando non pochi problemi sul piano delle disuguaglianze, intolleranze e della violenza. "Viste le situazioni che si stanno verificando,  specie nelle ultime ore - spiega il referente dello Sprar con riferimento alla spiacevole vicenda della sparatoria a 2 immigrati avvenuta ieri a Caserta dietro il grido di 'Salvini, Salvini' - diventa ancora più importante testimoniare i principi dell'accoglienza garantiti dall'Onu e dalla nostra Costituzione". 

Un momento complesso per l'intera nazione in cui il sentimento collettivo, nel continuare a spaccarsi fra chi resiste alle politiche imposte dall'alto e chi invece incute paura, legittima alla rassegnazione e alla violenza. "Non c'è questa grande invasione come si vuol far credere - ha aggiunto Gatto - l'Italia è 14esima in Europa per numero di richiedenti asilo e i tanti milioni di persone in Africa sono rifugiati perché vanno a finire nei paesi confinanti senza neanche arrivare in Europa".

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E rifugiati si diventa non perché lo si decide a tavolino, per divertirsi o per concedersi una vacanza. Per coloro che si imbarcano o saltano sopra un pick-up attraversando mari e deserti, pagando un sorso d'acqua sporca, col rischio di non arrivare vivi i motivi sono molto gravi: guerra, violenze, discriminazione, diritti negati, fame e povertà, sfruttamento sessuale e altro ancora.  

"Questa festa vuole essere un momento di riflessione circa le persone costrette ad allontanarsi da diversi paesi del mondo a causa delle guerre - ha affermato Nicola, operatore di Luna Rossa - ma vuole anche essere una giornata per integrarsi e crescere insieme". Ed è proprio l'esperienza delle persone che provengono da altri luoghi a fornire nuovi nutrimenti. Un momento di festa, di animazione, in cui hanno trovato posto il gioco, la musica, il cibo etnico e la testimonianza.  

I ragazzi, infatti, si sono raccontati, facendo emergere le proprie singole caratteristiche, regalando l'immagine della propria radice identitaria. Prima di cena è l'ora del Thè. Infine l'incontro con don Giacomo Panizza. La giornata del rifugiato a Lamezia continua, sabato 30 giugno, con lo Sprar Due Soli, che per l'occasione aprirà le porte della casa di via Cassiodoro sequestrata alla 'Ndrangheta.  

V.D.

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