Lamezia, Santi Patroni Pietro e Paolo in processione per la città

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Lamezia Terme - Un corso Numistrano e una Cattedrale gremiti in occasione della Festa cittadina dei Santi Pietro e Paolo, patroni di Lamezia Terme. Le celebrazioni hanno avuto inizio con la messa, svoltasi alla presenza delle autorità civili e militari e presieduta dal vescovo emerito Vincenzo Rimedio, che ha festeggiato così il 65esimo anniversario dalla sua ordinazione sacerdotale, avvenuta esattamente il 21 Luglio 1951, ma che monsignor Cantafora ha deciso di inglobare in una festa più grande, in modo che tutta la cittadinanza potesse prendervi parte. “Vi siamo grati per il Vostro Ministero Episcopale, - ha detto  rivolto a Rimedio – continuate a pregare per noi.” Ad aprire la funzione il tradizionale Atto di Affidamento recitato dal sindaco Mascaro che ha consegnato simbolicamente alle Sacre Effigi il plastico della città “come segno di devozione e di fiducia”, chiedendo ai Santi Patroni che restino “vicini ad ogni figlio di questa città”.

Un forte ringraziamento per i doni ricevuti e un riferimento altrettanto forte alle vocazioni sacerdotali nell’ottica del bisogno di Misericordia nella lunga omelia pronunciata da Rimedio, che ha sottolineato di non avere “alcuna malinconia per il passato” perché “il meglio deve ancora venire, ed è la liturgia nella patria del Cielo”.  Al termine la processione lungo corso Numistrano conclusasi nuovamente in Cattedrale con il discorso finale di Cantafora, che dopo aver invocato una trasformazione che cambi in meglio la vita di Lamezia e dei suoi abitanti si è focalizzato sul tema forte della disoccupazione giovanile e sui problemi di “mafia e criminalità” contro cui devono convergere le forze sane della Chiesa e del laicato.  Sulla criminalità si esprime anche Mascaro, che chiede ai Santi Pietro e Paolo di “prendere per mano”  coloro che si fanno trascinare lungo strade sbagliate, ma anche coloro che cercano integrazione, coloro che sono tentati di partire, i malati e i sofferenti, tutti i giovani che sognano un futuro. Al termine la solenne benedizione del Vescovo alla folla  e lo spettacolo tradizionale dei fuochi pirotecnici.

Giulia De Sensi

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