Lamezia Terme – Una “moda” positiva che piano piano si sta estendendo a macchia d’olio è quella della partecipazione della cittadinanza per affrontare le problematiche di quartiere e divenire parte attiva di un cambiamento che sia positivo. Parliamo delle iniziative messe in atto da gruppi, organizzati e non, di cittadini che credono nella riappropriazione degli spazi e nella cultura di un’educazione alla civiltà. Le più recenti sono state quella della Squad/Rebel del quartiere Razionale e dell’associazione “La Nuova Bella”, prima di loro i “pionieri” dell’Associazione Quartiere Capizzaglie e quelli di via Cerasolo. A loro si aggiungono i ragazzi di “Keep free your Future”: sono i giovani scout del gruppo di Lamezia 5 che un anno fa hanno intrapreso un cammino partendo dal tema del coraggio, lanciato dall’Agesci a livello nazionale, e che si concluderà con la Route nazionale alla quale parteciperanno, dal 1 al 10 agosto, 1500 gruppi da tutta Italia e che culminerà nell’incontro nel Parco regionale di San Rossore, in provincia di Pisa.
La Route – come hanno spiegato i ragazzi del gruppo scout – è stato solo l’input che li ha portati ad organizzarsi per riqualificare alcune zone della nostra città, pensando soprattutto alla sensibilizzazione e all’instaurazione di un cambiamento che sia, innanzitutto culturale. Sono partiti dalla riqualificazione del parco intitolato alla memoria di “Adelchi Argada”, e successivamente sono passati ad un altro parco cittadino che più volte è stato, purtroppo, oggetto di segnalazioni: il parco “Felice Mastroianni”. Si sono appoggiati ad una serie di associazioni, in primis all’impresa sociale Talìa che lo gestisce, che operano sul territorio per creare una rete e soprattutto, come hanno più volte sottolineato, “una spazio di relazione e di inclusione sociale”. Dopo aver perlustrato la zona hanno cominciato dall’opera di pulizia sia degli spazi verdi che delle strutture lì presenti. Al grido di “Liberiamo il nostro futuro”, i giovani scout puntano al cambiamento guardando esclusivamente al bene comune.
Claudia Strangis
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