Lamezia: il caso degli scavi di Terina alla ribalta nazionale, il Codacons presenta anche un esposto

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Lamezia Terme - È finito anche sulla cronaca nazionale il caso degli scavi del parco archeologico di Terina che, a 8 mesi dall’inaugurazione, versano in una situazione di completo abbandono. Non è mistero, infatti, l’incuria che pervade l’area degli scavi di Terina, in località iardini Renda a Sant’Eufemie Vetere. Lo ha notato la signora Eugenia, che ci aveva contattato perchè era andata a visitare il parco con alcuni turisti di Modena, ma ha dovuto fare dietro front. Così anche Manlio Lilli, giornalista de “Il fatto quotidiano” si è occupato della situazione che scrive “ha del paradossale”. (http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/08/04/lamezia-terme-parco-archeologico-inaugurato-ed-abbandonato-dopo-aver-speso-1-milione-di-euro/3772334/)

“Parco archeologico inaugurato ed abbandonato dopo aver speso 1 milione di euro”, è questo che fa più arrabbiare e rabbrividire. Per rendere fruibile l’area, infatti, sono stati spesi quasi 900mila euro e, ora, gli scavi sono invasi da erbacce e sterpaglie. Impossibile, quindi, effettuare visite nell’area. Il Parco, (che avrebbe dovuto comprendere anche l’Abbazia Benedettina e il Bastione di Malta) e che avrebbe reso Lamezia il “centro del mondo archeologico calabrese”, resta solo un sogno, (di pochi).

Della vicenda si è interessato, in questi giorni, anche il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) che avrebbe presentato un esposto alla Corte dei Conti al fine di procedere alle opportune verifiche sull’ennesimo caso che desta amarezza e delusione.

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