Lamezia, in mostra fino a sabato le ceramiche di Gennarino Condurso a Samarcanda

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Lamezia Terme - In mostra per tutta questa settimana al centro culturale “Samarcanda” in via Ubaldo De Medici 2 le opere del ceramista Gennarino Condurso, figlio ed erede del cavaliere ufficiale della Repubblica Italiana Paolo Condurso, il grande maestro dell'arte antica dei pignatari di Seminara scomparso pochi anni fa. Tradizione e innovazione, recupero della tradizione ereditata dal padre ed estro creativo, caratterizzano le realizzazioni di Gennarino Condurso tra i quali i famosi babbaluti, brocche raffiguranti le invasioni spagnole e saracene un tempo usati come coperchi dei comignoli delle case, le maschere apotropaiche greche, le tradizionali maschere “scacciamalocchio” e altri lavori espressione di una tradizione che si richiama direttamente al grande maestro Paolo Condurso che portò nel mondo la ceramica di Seminara.

Incontrando i visitatori, in particolare i bambini dell'istituto comprensivo “Don Milani”, Condurso ha parlato della figura del padre, della sua attività che lo ha messo in contatto con artisti del mondo intero portando le ceramiche di Seminara in Vaticano, in Cina, fino all'opera consegnata direttamente nelle mani del presidente della Repubblica Pertini. E ha ricordato l'incontro tra Paolo Condurso e Pablo Picasso, in particolare richiamando l'opera nota come il “Babbaluto Picassino” oggi conservato nel museo di Antibes. Da figlio d'arte, Condurso ricalca le orme del padre, riproduce le forme e le tecniche della ceramica di Seminara mettendo su ogni opera la sua firma, il suo tocco di originalità. Tra le opere di Gennarino Condurso nel mondo, la “Stella di Dio” conservata in Vaticano.

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Ad accogliere i visitatori sabato scorso la presidente del Centro Manuelita Iacopetta, che ha sottolineato la soddisfazione per aver portato a Lamezia le opere di un artista erede di una tradizione che ha fatto conoscere la Calabria nel mondo per quelle qualità positive di noi calabresi tante volte oscurate, quali la capacità di innovare, di creare a partire da materiali poveri, di raccontare la tradizione attraverso la creatività. Il legame tra le radici magnogreche della terra di Calabria e le ceramiche di Condurso è stato richiamato nell'intervento della docente Michela Cimmino, che ha evidenziato la dimensione filosofica della lavorazione della ceramica collegandola agli elementi primordiali di acqua, aria, terra e fuoco.

Ai bambini dell'istituto “Don Milani”, accompagnati dalle docenti, Gennarino Condurso ha regalato una performance live, creando davanti ai loro occhi in pochi minuti una maschera apotropaica mostrando loro come si lavora la ceramica e come dalla massa informe nascano opere d'arte che raccontano una storia, una tradizione, un futuro.

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