Lamezia: Inaugurati locali centro interculturale "Insieme" della Caritas

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Lamezia Terme - “I recenti fatti di cronaca che condanniamo come aberrazione dell’uomo e della società, non devono diffondere paura, chiusura, avversione. Questo è l’obiettivo di ogni forma di terrorismo La qualità di una comunità cristiana e umana si vede dalla qualità dell’accoglienza che offre. E l’accoglienza non è il tentativo di fronteggiare un’emergenza. L’accoglienza è capacità di inserimento e di apertura”. Lo ha detto il vescovo di Lamezia Luigi Cantafora benedicendo questa mattina i locali del rinnovato Centro Interculturale “Insieme”, la struttura gestita dalla Caritas Diocesana di Lamezia che dal 2005 accoglie e accompagna i migranti presenti in città e sul territorio lametino.

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.“L’accoglienza non è  sinonimo insicurezza – ha ammonito monsignor Cantafora  ringraziando le Forze dell’Ordine per il lavoro che svolgono ogni giorno per garantire la sicurezza civile della comunità e richiamando il significato cristiano dell’ accoglienza che consiste “nel ricordare e vivere la parola di Gesù: “ero forestiero e mi avete accolto”.  Una comunità accogliente che integra e si arricchisce con il valore degli altri  - ha aggiunto il Presule - è una comunità aperta al futuro”. Tanti i migranti delle diverse nazionalità che dal 2005 arrivano al "Centro Insieme" per usufruire dei numerosi servizi offerti dalla struttura, che vanno dall’accompagnamento e conoscenza del territorio, ai corsi di lingua e alfabetizzazione, alla consulenza per le richieste dei permessi di soggiorno e della cittadinanza. Lo spirito che anima le suore scalabriniane, gli operatori e i volontari del centro è l’accoglienza della persona nella sua interezza, il desiderio di mostrare il volto di una Chiesa madre che accoglie tutti e fa sì che anche gli stranieri siano protagonisti della vita della comunità. “Crediamo che a Lamezia è possibile costruire insieme un progetto per il futuro della città in cui camminare insieme ai migranti, che non vanno solo accolti e aiutati ma possono essere protagonisti della vita di questa città e contribuire a renderla migliore”, hanno affermato Manuela Simões e Fatima Salvagni, le due missionarie scalabriniane che si occupano del Centro e che, grazie al contributo della Fondazione Bnl che ha fornito gli arredi, hanno rinnovato la struttura rendendola più confortevole e funzionale per i numerosi utenti. “La scommessa e il sogno di questo centro – hanno dichiarato il direttore della Caritas Diocesana padre Valerio Di Trapani e il vice direttore don Giacomo Panizza – è la collaborazione tra diversi. Nello spirito della fraternità cristiana è possibile camminare insieme, per fare in modo che lo straniero che arriva nella nostra città non sia solo accolto ma sia messo nelle condizioni di arricchire la nostra comunità con i suoi valori, la sua cultura, le sue competenze”.All’iniziativa di questa mattina, che ha aperto le celebrazioni per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, ha contribuito l’associazione culturale Aspilos.  Domani alle 18:30 il vescovo Cantafora presiederà la messa nella Chiesa di Santa Maria Goretti. La celebrazione sarà animata dai migranti con canti in lingua ed è previsto un momento di preghiera per i migranti morti nel Mediterraneo.

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