Lamezia, inaugurato il Percorso antiviolenza “Rosa Bianca” all’ospedale

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Lamezia Terme - E’ il risultato di una rete sinergica fra operatori sociali e di polizia, pronto soccorso, Tribunale di Lamezia Terme, il percorso denominato “Rosa Bianca”, che comincia da oggi la sua sfida finalizzata ad arginare il fenomeno della violenza sulle donne e sui soggetti fragili, esposti per qualunque ragione ad episodi di sopraffazione fisica o psicologica. Ad inaugurare la nuova realtà, un ricco parterre di autorità civili, militari, religiose che ha dato vito ad un incontro presso sala Ferrante, nel presidio ospedaliero Giovanni Paolo II.

Fra i presenti al tavolo dei lavori Elena Morano Cinque, presidente della Commissione per le Pari Opportunità, la presidente della Sezione Penale del Tribunale di Lamezia, Maria Teresa Carè, il dirigente del commissariato Borrelli, il dirigente Asp Giuseppe Perri, il consigliere regionale Scalzo, il consigliere Ciconte, in qualità di presidente dell’Ordine dei Medici della Calabria, il sindaco Mascaro, Maria Rita Galati in rappresentanza del presidente della provincia Enzo Bruno e a fare le veci del vescovo, monsignor Buccafurni. Assente con delega al suo Vicario anche il prefetto Latella. Referente del percorso Rosa Bianca sarà la dottoressa Caterina Ermio, presidente nazionale dell’Associazione Donne Medico. Mascaro, che pur non conoscendola, si è detto colpito dal suo entusiasmo, in riferimento al ruolo che le è stato affidato, ha dichiarato -“Scelte di questo tipo si fanno per la buona riuscita dei progetti, non certo per saziare interessi o accontentare taluni”.

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Il Sindaco, rispetto all’esigenza di operare insieme “per un mondo migliore” , cita i recenti episodi intimidatori a carico di imprenditori lametini definendo in modo nettamente spregiativo gli autori che “se pensano di rimettere questa città in ginocchio non hanno capito nulla delle capacità di reazione di una Lamezia sana e attiva, come dimostrato oggi dalla messa in atto di questo progetto”. Parole di conforto e incitamento arrivano anche dal consiglio regionale, rappresentato da Tonino Scalzo: “Abbiamo grandi emergenze – ha affermato il consigliere – ma bisognava dare a questo progetto una priorità. Nell’ultimo anno abbiamo dovuto cassare tutti gli emendamenti che implicavano una spesa. Ci siamo limitati a stanziare 50.000 euro per l’Unione ciechi e gli emotrasfusi, e 300.000 euro per pagare gli stipendi arretrati dei dipendenti di Fondazione Terina. Oggi finalmente entriamo in una fase diversa”. Anche Maria Rita Galati ha riferito che la Provincia, che patrocina il progetto, si dichiara pronta ad appoggiare altre iniziative similari.

Giulia De Sensi

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