Lamezia: incendio container, Caritas: “Non si può fare violenza contro chi non usa violenza”

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Lamezia Terme - Una frase pronunciata da Papa Francesco che ricorda l’importanza del termine greco “parresia” come sinonimo di libertà d’espressione, ha aperto la conferenza stampa organizzata dai responsabili della Caritas diocesana in seguito al gesto criminoso compiuto ai danni del Villaggio della Carità il 17 ottobre. “Vogliamo agire con franchezza e verità, senza nascondere nulla, come abbiamo sempre fatto. Non si può fare violenza contro chi non usa la violenza”, dice Padre Valerio Di Trapani, direttore della Caritas, ammettendo di non sapere affatto chi si sia reso responsabile del lancio della bottiglia incendiaria causa del rogo che ha distrutto 5 container per un ammontare approssimativo di 20.000 euro di danni.

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“Qualcuno ha detto – continua Padre Di Trapani – che si volesse fare dispetto alla ditta che avrebbe regalato i container: ma così non è perché i container li abbiamo pagati, dunque il danno è per chi li ha comprati. Qualcun altro ha detto che si volesse danneggiare l’impresa che sta costruendo: ma in realtà non c’è al momento nessuna impresa, nessun appalto e nessun contratto firmato. Tutto ciò che abbiamo fatto finora è stato demolire fabbricati vecchi di 70 anni e rimuovere tracce di eternit. Nemmeno, come pure è stato detto, si è voluto distruggere un’opera destinata ai migranti, perché nello specifico non lo è. Se non si farà giustizia, ricorderemo la data del 17 ottobre per sempre”.

“La prima cosa che questa città deve fare - continua Padre Valerio Di Trapani - è finirla di mettere sotto il tappeto le cose scomode: far finta che non esista la 'ndrangheta, che non esistano cellule di una destra impazzita, così come il chiacchiericcio di chi la mattina si alza e pensa di fare il profeta e di saperla più di tutti gli altri quando non è così. E' da diversi anni ormai che le Caritas in tutta Italia sono oggetto di attacchi di varia natura, tra cui anche raid di gruppi xenofobi e intolleranti. Come Caritas lametina siamo pronti a continuare il progetto, costruire un luogo per offrire a ragazzi con difficoltà e disagi l'opportunità di intraprendere percorsi educativi all'insegna dell'accoglienza e della prossimità agli ultimi e dare a tutti la possibilità di fare esperienze di volontariato. Continuiamo, ma ricordiamo questa data: il 17 ottobre rappresenterà un punto di partenza, una data simbolica, rispetto alla quale andiamo avanti con ancora più slancio e determinazione e al tempo stesso chiedendo che sia fatta verità e giustizia. E se gli altri distruggono e bruciano, noi continuiamo a costruire e formare le coscienze, alla cultura dell'accoglienza e della gratuità”.

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Dunque, considerazioni amare nei confronti di chi agita fantasmi ma anche desiderio fermo di continuare ad impegnarsi per una causa che rappresenta un vero e proprio sogno da realizzare, lo spazio d’accoglienza destinato ai giovani in difficoltà, che dovrebbe comprendere una casa famiglia per minori, i depositi Caritas, un campetto da calcio e una piccola cappella. L’opera giubilare, segno tangibile di Misericordia, per realizzare la quale sono stati raccolti fondi anche attraverso una cena di beneficienza organizzata in estate su corso Numistrano, è già costata un mese di lavoro ai giovani volontari che con il vice direttore Caritas Don Claudio Piccolo Longo, promotore del progetto, si sono occupati di smontare e rimontare i 16 moduli abitativi che dovrebbero ospitare 8 posti letto per operatori presenti in pianta stabile e altri 24 destinati a gruppi di giovani che desiderano fare esperienze di volontariato in Calabria. Il tutto in un terreno di proprietà della Fondazione S. Tarcisio, donato a suo tempo a Monsignor Maiolo, dove in precedenza era stato impiantato un orto destinato alle mense Caritas, sempre gestito da giovani volontari. Un terreno agricolo che dovrebbe essere riportato ad uso religioso nel nuovo Psc, ma che per accelerare i tempi probabilmente usufruirà di una variante per opere di interesse pubblico. Infatti, i responsabili, che ringraziano quanti siano stati solidali con loro, continueranno con entusiasmo a persistere nel progetto.

Giulia De Sensi

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